Allorchè il boss entra in carcere e
in qualche modo appare una qualche possibilità di “comunicazione”
- beninteso collaborativa ed istituzionalmente etica – con gli
organi dello Stato, immagini agghiaccianti ce ne esibiscono (davvero
un efficace “monito” al pentitismo...) il vero e proprio
repentino “rimbambimento”, ce ne mostrano il declino fisico anche
perchè l'uomo, il vecchio, appare segnato di tumefazioni, quantomeno
“sospette”.
Nel frattempo, com'è ovvio che sia,
qualsivoglia sua indicazione sulla “trattativa” immonda e
disarmante tra lo Stato e la Mafia diviene farneticazione di un
malato.
Un malato, per di più infortunato, di
anni 80, nemmen tanto vecchio per gli standard europei...
Nel frattempo il solerte novantenne Giorgio Napolitano (fortunatamente per lui gli anni passano leggiadri), che
si era ritenuto leso nella dignità regale di primus inter pares
dalle illazioni sorte in merito alle intercettazioni degli arcani
colloqui con l'ex ministro Mancino, insiste nella dinamica che ai fessi idealisti appare "semplicemente" servile
verso la lobby delle armi, verso la lobby delle guerre imperiali,
povero re di un popolo straccione, che assiste ai baccanali dei suoi
peggiori rappresentanti, che si trincera dietro il rispetto delle ritualità per rispondere alle sollecitazioni di Grillo, esponente del più vistoso e travolgente episodio politico repubblicano.
Gli italiani si arrabattano nel declino delle proprie illusioni e c'è chi se ne va a spasso con 20 milioni d'Euro nella valigia. "0 milioni sono 40.000 banconote da 500 euro, di certo non si risolvono i problemi dell'Italia ma di chi sono? e chi li maneggia? C'è sempre di mezzo lo IOR, quello di Calvi impiccato "suicida" sotto il ponte dei "frati neri" (bella immaginazione...). Monsignor Scarano si dichiara stupito, ignorava di commettere qualcosa di illegale portando avanti e indietro sui confini questi denari...
Noi invece compriamo aerei e missili strategici, invece di pane le brioches degli ammiragli. Come all'entrata in guerra nel 1940 avevamo
i Caproni, aerei con le ali di tela e legno mentre l'alleato tedesco
progettava il primo aereo a reazione, così oggi investiamo i denari
delle pensioni in una ciofeca che si chiama F-35, vero troiaio
tecnologico che nessuno vuole più, con escamotage ripugnanti,
indegni di bambini delle elementari il monarca più che ottuagenario
scippa il potere di decisione (da lui in persona sottoscritto nemmeno
un anno addietro) al Parlamento. L'Italia governata da nessuno.
Ma un altro anziano si affaccia di
nuovo alle cronache, un altro “responsabile” di tutto e di più
del male delle stragi, il Totò Riina fino ad ieri attendibile
“testimone” di una stragione (si, proprio st-r-agione)
assolutamente poco logica anche nelle dinamiche e strategie, comunque
sposata da tutti i beneinformati (cronisti, politici, politologi,
opinionisti), il Riina – dicevo – improvvisamente da lucido
assassino diviene improvvisamente un mezzo demente (per l'età....
anni 82, nemmen tanti...), il suo è un palese “DETERIORAMENTO
COGNITIVO” tuonerà l'informazione televisiva di regime, solo
perchè ha dichiarato in tutto candore che lui i politici mai li
aveva cercati, semmai erano stati i politici, i loro “uomini della
scure” e i loro scagnozzi a cercar lui...
E allora anche lui rincoglionisce. E
quindi le sue parole non valgon più. Tutto risolto, vaneggiamenti
senili.
Vaneggiamenti senili sugli F-35? Non se
ne parla, ma l'avete vista la foto degli esperti della suprema
commissione difesa? E quei soggetti sono coloro che decidono degli
armamenti di un esercito moderno? Insieme a Enrico Letta? Ma Letta ha
mai dormito in una camerata di caserma? Peccato essercelo perso,
sarebbe stato uno spasso, altro che gioco della saponetta nelle
docce...altro che cucù sugli armadietti...Quanto ai generali ed
ammiragli consulenti...boh, i gradi fanno gerarchia non c'è dubbio,
funziona così, e l'anzianità fa grado, si diceva da militari,
Badoglio forse aveva un maggiore phisique du role, Badoglio il
Von Clausevitz de noantri, il “principe” della strategia
del Ca...rso...e del cambio di giubba, gli eroi italici...
Nel frattempo rincoglioniscono i
“giornalisti” del Fatto Quotidiano, schierati come un sol uomo o
- nello specifico di tal Caterina Soffici - come una sola donna a
fianco dei tagliagole qaedisti che, armati fin dal primo giorno da
noi italiani, dalla Francia, dagli USA, dai mammaliTurchi, dagli Al
Thani (padroni della Costa Smeralda e veri “principi”
rinascimentali del nuovo millennio, divisi tra lussi, trame ed
affari), hanno assalito uno dei malvagi stabiliti dallo psicopatico
Bush e dal naïve
(garbata definizione da parte di un intellettuale targui che
nello specifico suonerebbe un po' come “L'innocente de
l'Arlesiana” di Bizet) Obama come appartenenti al famigerato
asse del male.
Le menzogne di questi giornalisti
embedded (schierati) non sono meno dannose di quelle dei loro
colleghi che danno voce e visibilità solamente alle versioni
“medicate” sui rapporti Stato/Mafia, politica/malaffare,
rincoglioniscono in realtà non loro ma i lettori di quel peraltro
intelligente quotidiano che però difetta – o non difetta affatto,
scusate il pasticcio – forse a causa della presenza “pesante”
dell'amico amerikano Furio Colombo di acume nell'ambito della
politica estera.
Già preso all'amo ai tempi della
guerra a Gheddafi, ultimo unico statista dell'Africa contemporanea,
nonostante le periodiche riflessioni “acuminate” di Massimo Fini
(che anche lui all'inizio – va detto ben chiaramente – additò il
“tiranno” all'esecrazione, bevendosi le panzane bibliche di
bombardamenti inesistenti sulla folla e fosse comuni farlocche...) il
Fatto aderiva alla novella della Primavera araba spontanea e
popolare, un qualcosa che oggi fa sorridere con amarezza nella sua
vanità, con il massacro della Siria , massacro portato avanti non da
Assad, presidente legittimo, ma dall'indifferenza demente e
disinformata dell'Europa e del Mondo. Qualche benpensante credulone
si ispira alle virtù ed alle lealtà di Putin...purtroppo gli
interessi della Russia e la sua strategia, insieme a Sudafrica,
India, Brasile e Cina apparvero chiare allorché nessuno di questi
grandi paesi “emergenti” appose il veto alla famigerata e
criminale risoluzione 1973 per l'istituzione della no-fly-zone, in
realtà dichiarazione di guerra ad uno stato sovrano. No, non credo
più di tanto ai veti di novella Santa Madre Russia per salvare i
paesi non allineati. Fino a che farà comodo ad una banalmente cinica
real-politik, ma un minuto dopo homo homini lupus, mors tua
vita mea...
Ma, al Fatto, il buon Marco Travaglio,
invece di “limitarsi” a pensar solo a fustigare – giustamente –
i soliti malfattori, perché non getta un'occhiata alla pagina degli
esteri? Lo capisce, no che il Mediterraneo ci riguarda, che l'Egitto
è vicino, come Tunisia, Algeria, Libia, Tunisia, Marocco, anche
Libano e Siria, e Turchia e non può lasciarne parlare e scrivere a
gente che non sa cosa dice?
Ero due giorni fa a Pordenone, ad un
interessante convegno sulla realtà della diaspora Tuareg, non un
folkloristico ritrovo di pittoreschi paludamenti e di bancarelle di
esotiche scemenze da souk di periferia o villaggio-vacanze, ho avuto
modo di confrontarmi e scontrarmi dialetticamente con soggetti che di
quei paesi hanno ben più che opinioni, hanno informazioni, pratica,
familiarità e conoscenza, cose ben diverse delle zoppicanti verità
dei vari Robert Fisk, delle suffragette da Vanity Fair come la
Soffici e le tante griffe dell'informazione ufficiale. Evitiamo la drammatizzazione, il monito di Napolitano alla stampa. E' giusto e pieno di buonsenso il suo appello, perchè siamo già nella tragedia, è superfluo lusso il drammatizzare.
Ma dove vivono questi soggetti?
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