mercoledì 19 giugno 2013

SIRIA 2013 - ASSAD E GIULIANO L'APOSTATA

Giuliano ucciso da Assad. Più o meno così titola oggi un quotidiano.
Quanta gente avrà ucciso lui, Giuliano, armato da chissachì  per portare avanti - in casa d'altri, programmato a comando come un decerebrato robot - di certo non il jihad ma gli interessi di qualcuno molto meno interessato di lui alla spiritualità?
Quanti altri italiani, con addosso una djellaba o altri travestimenti stanno anche adesso tramando contro qualche governo reo solamente di non essersi genuflesso ai voleri dei signori della finanza internazionale e del mantenimento dei rapporti di forza globali?

Quanti, disperati, storditi, tagliagole, avventurieri, mercenari, sono in giro a "far gli eroi" non richiesti, in casa d'altri, dalla Libia, alla Siria, piuttosto che a dar ma forte alle rivoluzioni vere, quelle innominabili, dal Bahrein (porto sicuro della 5° flotta) alla Turchia? Gli eroi sono quelli cui sparano addosso con idranti caricati ad acido, cari signori, non quelli che strappano il cuore alle reclute o sgozzano ragazzini.

Apostasia... per il Corano la più grave delle colpe, meritevole del disprezzo.

Quanti paesi "non allineati" alle non-regole dei "potenti" della Terra sono messi all'indice, target di operazioni di destabilizzazione e sfruttamento delle risorse?

Ma a noi che importa?  Siamo contenti di pagare benzina e gasolio  come fossero ottimo Chianti mentre alcuni maligni sostengono che gli amici americani (esportatori di benessere, pace e democrazia) dopo la seconda Guerra del Golfo per "indennizzarsi (sic!) " delle spese sostenute per abbattere il tiranno Saddam avessero stabilito un prezzo al barile di greggio oscillante tra i 2 e i 3 dollari.

Ma a noi che importa?

Giuliano, l'apostata che nelle proprie radici non aveva saputo ritrovare gli stessi principi che ha cercato, a modo suo, da altri.

Le radici.  La sorgente.

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