Premessa - Pablo
Escobar aveva costruito – a Medellin – campi di calcio per i
ragazzi, aveva abbattuto intere bidonville e costruiti quartieri più
decorosi per i disgraziati di quelle favelas.
Addirittura
a lui “si deve” l'importazione della attività di lavorazione “su
scala industriale” della cocaina in Colombia (in precedenza tale invidiato primato economico
di settore spettava al Perù ed all'Equador) e quindi la creazione
di posti di lavoro e l'ingenerarsi di un considerevole indotto. Per
non parlare della bilancia positiva delle esportazioni, almeno di
genere specifico.
Pablo
Escobar è stato indubbiamente un delinquente, nonostante i campi di
calcio realizzati o per quante baracche abbia sostituite con
abitazioni decorose, per quanto (o per meglio dire a causa di )
“particolare” indotto egli abbia creato.
Che
c'entra? C'entra, c'entra.
Non è
per il rispetto degli altri (cui accenno e non certo per ruffiano opportunismo fin dal mio Editoriale di
apertura del Blog ) che trasferisco il
commento inviatomi da un Anonimo frequentatore e gli conferisco il
ruolo trainante del lungo post a seguire. Lo riporto per intero
perché qualcuno – pigro – non va a leggersi i commenti (altri,
ancor più pigri, non commentano proprio...).
Riterrei di aver infatti già risposto al commentatore con una delle mie logorroiche
tiritere, anzi No, in realtà mi è di spunto per una serie di
riflessioni ancora – credo – più efficaci ed urgenti, anche personali, cui nella quotidianità - per come son fatto, pur pieno di difetti e di miei contorti e anacronistici principi - avrei finito per non dar troppo peso, mentre invece ce l'hanno. Il senso di questo Blog, come ho detto appunto ad Anonimo è questo:
trovare notizie, specialmente quelle nascoste, discuterne insieme,
condividere o comunque formare opinioni, basandole su argomenti seri,
e verificabili, ed evitare prese di posizione ed opinioni imperniate
– quelle si, davvero – sul niente della propaganda che
quotidianamente ci affligge a mezzo TV e sulla stampa partigiana
che le notizie le purga e
nasconde.
Anonimo
il 7 Aprile commentava sinteticamente come segue il mio post
ASSASSINI!!!:
“Potrei
essere d'accordo con la maggior parte delle cose che dici. Allora
cosa proponi come azioni fattibili e non velleitarie per migliorare
la situazione? (non mi dire con la rivoluzione e neppure col
Grillismo, perchè entrambe le proposte rientrerebbero nel
velleitario....)”
Troppo
facile sarebbe giocare sul sogno di Icaro (velleitario, volare, l'uomo, ma quando mai?!) e sulla concretezza dei
fratelli Wright. Siamo seri.
In merito
al velleitario grillismo ci andrei altrettanto cauto. Non è che se quasi tutti rubano anche quelli che non lo fanno devono adeguarsi. Mi pare che nell'Italia dei
vetero-sapienti(saggi napolitanei) questi sognatori a 5 stelle siano paradossalmente gli
unici coi piedi per terra. E nell'interesse di tutti, non solo nel
proprio.
“Quali
azioni intende mettere in campo il governo italiano per recuperare
subito i 98 miliardi di euro evasi dalle slot machines?” è
la questione posta, anche in forma ufficiale dalla deputata MariaEdera Spadoni e dalla senatrice Elisa Bulgarelli (indovinate un po'
di quale antipolitica formazione...dagli intenti velleitari). “A
fronte di un costo sociale così elevato ed esorbitante e delle
sempre più numerose patologie dovute al gioco d’azzardo, il
governo non ritiene opportuno vietare su tutto il territorio
nazionale la diffusione e la distribuzione degli apparecchi di slot
machines, videolottery e i giochi d’azzardo on-line?” Ma
non si tratta di un pour-parler come
quelli cui ci hanno abituati i barbagianni della Repubblica fondata
sulla rovina economica, è una interpellanza presentata ufficialmente
il 2 aprile sotto forma scritta, firmata da 61 parlamentari. Si
tratta di un atto parlamentare formale. Tale domanda-interpellanza
imporrebbe al governo una immediata risposta, sia da parte del
Ministro degli Interni che da parte del Ministro del Tesoro e del
Primo Ministro attualmente in carica. E poiché Mario Monti è in
carica “solo per gestire gli affari correnti” i
61 maligni parlamentari hanno inteso chiarire trattarsi proprio di
“un affare corrente”. Che poi - tecnicamente - i 98 miliardi siano evasi o dovuti per penale, francamente poco ce ne frega, ci penseranno i Tecnici (buoni quelli!!!).
In
effetti l'estrema urgenza (quando ormai i buoi son scappati,
imprenditori, pensionati ed esodati si sono bruciati, impiccati,
sparati, annegati) di restituire almeno i debiti alle imprese
creditrici prima di trovarsi con i forconi alla gola al portone di
Montecitorio forse il pacioso
Monti l'avrà iniziata a percepire.
Forconi
non velleitari. La parola forcone è doppiamente sinistra, deriva da forca.
Nell'interrogazione
i velleitari grillini, inesperti ed imbranati (A PROPOSITO AVEVATE
LETTO DA QUALCHE PARTE SULLA STAMPA QUESTA NOTIZIA? NO, SI PARLAVA SOLO
DELLE COSCE DI RUBY), rozzi, che non trovano l'uscita dal Parlamento, dei veri parvenus, fornivano elementi di analisi della questione,
a scopo informativo per i colleghi e spiegavano che “nel
2011, il mercato italiano del gioco d’ azzardo ha raccolto, al
netto dei premi erogati, 18,4 miliardi di euro, pari al 4,4% del
mercato mondiale e oltre il 15% di quello europeo. Secondo il Conagga
(Coordinamento Nazionale Gruppi per Giocatori d’ Azzardo), a
fronte di una netta riduzione dei risparmi delle famiglie e
della spesa per alimenti a causa della crisi economica, nel 2011 la
spesa sul gioco d’azzardo e’ cresciuta del 30%
rispetto al 2010. Secondo una rielaborazione dei dati AAMS del 2012,
la spesa annua pro capite sul gioco d’azzardo e’ di 1703 euro e
per il CNR, il gioco d’ azzardo coinvolge il 58,1% dei maschi
tra i 15 e i 19 anni e il 36,8% delle ragazze“ quindi
il gioco d'azzardo è evidentemente un business
come ben sapevano Al Capone e sodali
che però non riuscirono a renderlo legale, ma in Italia l'aritmetica
obbedisce a regole più complesse del 2+2, infatti “di fronte ad un
aumento della spesa sul gioco d’azzardo, le entrate per
l’erario hanno visto una riduzione di circa il 10%
rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e secondo le
indagini della Guardia di Finanza, ammonta ad oltre 98
miliardi di euro l’evasione fiscale di alcune societa’
concessionarie di slot machines, dei quali
solo una minima parte e’ stata ad oggi recuperata”
( Non
è una gran scoperta, è un caso, questo, già noto e denunciato dal
2007 dal colonnello Rapetto, e successivamente nel V day “Parlamento
Pulito” del 2007 da
parte di Beppe Grillo, ma Voi lo sapevate? Vi eravate posti la
questione che se 100 miliardi servono per i debiti e 98 sono i
crediti facciamo quasi pari? Voi no, passi. Ma quelli che paghiamo e
cui diamo l'auto blu?)
L'interpellanza
continua ad analizzare i danni sociali derivanti dalla dipendenza dal
gioco, a tutti i livelli (economici, morali ecc) e li espone
pedantemente.
L'interpellanza è una
richiesta che presuppone una risposta. Chiedere è lecito rispondere
è cortesia. No, inj questo caso è un dovere, al contrario è
malversazione, è nascondere qualcosa.
La stampa, i partiti,
Napolitano nascondono qualcosa. 5Stelle perde consensi, questo è il
mantra della menzogna. 5Stelle, ciccini, ad ora è l'unica realtà
che prova a pararVi il culetto.
Ingenuamente.
Ingenuamente
perchè i velleitari (ed inesperti) 5stelle ignorano (come molti di
noi, Anonimo compreso, spero) che dodici anni fa, i compari
Romano Prodi, Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini e Massimo D’Alema
(GLI STATISTI, quelli in gara per il Quirinale...) conclusero
un accordo sull'argomento, alla mano sinistra (è il caso di
dirlo) spettava il controllo “politico” delle sale Bingo, mentre
la mano destra si sarebbe occupata della gestione delle slot
machines. La trasmissione "Dietro al Bingo" in Report
del 1 ottobre 2002, rivelava alcuni retroscena della trasformazione
su scala industriale della tombola (nel 1999 quando sotto il
governo D'Alema il gioco della tombola diventa per l'appunto il
Bingo) e i coinvolgimenti politici, anche l'ex ministro Vincenzo
Scotti è di banda insieme a Luciano Consoli (Dalemiano) con
la società "Formula Bingo", che svolge consulenze per
l'apertura delle sale da gioco e rapidamente ottiene 214 delle 420
concessioni previste. Però, che manager questi politici! Peccato
sappiano pensare solo alle proprie di tasche con sagacia e
scaltrezza! Meno male che c'è la Corte dei Conti a
tutelarci!!!!!!
La Corte
dei Conti, che da cittadini contribuenti pensavamo si occupasse
di rivedere le bucce alle Pubbliche Amministrazioni talora un po'
troppo disinvolte col nostro denaro, approvò questa strategia
ritenendola evidentemente una buona opportunità per lo Stato di far
cassa. Etica e morale elementari (ci insegnavano che il gioco,
d'azzardo, ai cavalli è una rovina, i Casinò realizzati in zone
franche e frequentati ma come una spocchiosa trasgressione)
a farsi friggere.
Ma non
solo i velleitari grillini hanno da ridire sull'argomento. Anche i
pii di Avvenire nel numero del 7 luglio 2001 commentavano con acidità
tutta curiale “mai visti tanti uomini vicini ai DS davanti alle
cartelle del Bingo. La metà delle sale pronte ad aprire saranno
gestite da chi è in qualche modo legato alla Quercia. Duecentododici
sale su quattrocentoquindici. Più della metà. Un business che va
dai settanta ai centocinquanta miliardi l’anno per sala. Difficile
resistere. I ‘D’Alema boys’ hanno fatto tombola prima ancora
che si cominciasse a giocare. Hanno fondato una società, la Formula
Bingo, e fatto il lavoro migliore. I frutti si sono visti. Già, ma
perché D’Alema boys? A loro il nome non piace. Ma come sanno tutti
nessuno può sceglierselo. Sta di fatto che lo staff di Formula Bingo
vede alla vicepresidenza Luciano Consoli (militante PCI sezione
Trastevere) e nessuno può negare che sia un amico dell’ex
presidente del Consiglio diessino. Così come non passa inosservata
la sede della società: Via San Nicola de Cesarini al 3, Roma. Nello
stesso palazzo dove si trovano gli uffici di ‘Italianieuropei’,
la fondazione creata da D’Alema…“
D'Alema,
Berlusconi, Vi ricordate la MISSIONE ARCOBALENO del 1999? Una delle
fulgide operazioni umanitarie nostrane voluta nel 1999 dal governo
D’Alema in Albania per sostenere i kosovari in fuga dalla loro
terra bombardata dalla Nato in conseguenza dell’intervento contro
la Serbia? Non si saprà mai quanti soldi furono fatti sparire dagli
ig/noti filantropi, infatti dopo oltre 12 anni dagli arresti
(ci furono anche degli arresti, non furono discorsi, maldicenze, invidie di bottega, rubavano a man bassa) il processo sulla gestione della Missione si è
concluso con la dichiarazione di non luogo a procedere per avvenuta
prescrizione di tutti i reati. Quante analogie tra i PD e il
PDL, sembra davvero che a differenziarli sia davvero la lettera L
soltanto. E fanno anche finta di cercare un accordo, sono da sempre
compagni di merende, desinari e cene alle nostre spalle.
Eccoci al punto,
vedete che anche Pablo Escobar ( e non trascuriamo Al Capone) c'entra?! Cosa occorre per definire
DELINQUENTE una persona?
Ed ora tocca a me, Velleitario
come sono cosa faccio io personalmente per agire? Grillismo, un gesto, la Rivoluzione?
Allora, andiamo per ordine:
5stelle
l'ho votato;
un gesto, beh, per
quanto riguarda il gioco d'azzardo poco tempo addietro sono stato
interpellato per un incarico per la realizzazione di una sala gioco,
ho garbatamente declinato. Per qualcuno che mi legge sarò un fesso,
forse è così, ma sicuramente non sono una puttana da tecnigrafo, come
tante in giro ce ne sono;
quanto all'ultima voce, sto osservando...
Emilio
Partendo dal presupposto che dovrebbero poter giocare d'azzardo solo i ricchi deficienti, che anche se perdono molto non vanno in malora (discorso quanto mai non democratico, ma saggio) e dovrebbe essere categoricamente vietato alle menti deboli (la stragrande maggioranza delle persone. In questo il comunismo reale o altri totalitarismi erano positivi, impedendo agli imbecilli di farsi del male), come cazzo è possibile che l'Italia sia a credito di 98 miliardi di Euro da qualcuno? Sono 1500 Euro ad abitante, neonati e clandestini compresi! Follia pura!
RispondiEliminaComplimenti per non avere voluto essere complice "al tecnigrafo".
p.s.
e due righe su Monti che "solertemente" dopo solo poco più di un anno telefona al primo ministro indiano, non le vogliamo scrivere?
Ciao
Azz...la storia delle sale bingo in mano ai dalemiani non la sapevo...grazie!
RispondiEliminaLAL
Azz...la storia delle sale bingo in mano ai dalemiani non la sapevo...grazie!
RispondiEliminaLAL
sul voto a questi tanto inesperti, semplici e anche un po ignoranti di grillini condivido il mio di voto..Sul gesto, posso assicurare di non aver mai ceduto un solo centesimo a quello che io definisco un droga legalizzata dallo stato quando invece un ragazzo che viene preso con 2 grammi di mariuana rischia la galera....e si capisce il perche.....comunque le slot sono frequentate maggiormente da coloro che dichiarano povertà e bisogno di assistenza continua, ovvero gli extracomunitari....se non altro lo stato riesce a prenderglieli solo cosi un po di soldi, visto che poi non pagano multe e qualsiasi altra sanzione..sulla rivoluzione io sono favorevole se non in maniera forte ma democratica, senza spargimenti di sangue...un esempio? non pagare l imu, visto le promesse di Silvio forse non sarebbe nemmeno un grande scandalo...
RispondiEliminasaluti
patrizio
Vedi Patrizio, mi pare un pò semplicistico quello che dici a proposito dei frequentatori delle sale-gioco e similari. In ogni caso per il sottoscritto tutto ciò che ingenera e/o sfrutta per propri fini (in primo luogo per un tornaconto economico) l'insicurezza e l'ingenuità e la credulità e l'ignoranza e l'isolamento della gente è qualcosa da combattere. Non attribuirmi furori e puritanismo Wahabiti non si tratta di questo. Guarda che il meccanismo del gioco e del gioco d'azzardo è il grimaldello che ha trasformato la realtà - quella sì puritana - dell'originario capitalismo industriale in capitalismo finanziario!
RispondiEliminaPer me si tratta di concepire una società "positiva" non un modello costruito sul rispetto dei soli rapporti unicamente economici e di forza. Che lo Stato prenda dei denari "con l'inganno" a me non interessa, non è lo Stato che io immagino. Non è lo Stato di cui io possa andare orgoglioso. Vedi, Patrizio, il 25 aprile 2011, mentre infuriava la Guerra di Libia, io ero a Firenze, giornata di sole, vento, salii sul campanile di Giotto e mi guardavo la città, intorno a me, davvero la interpretai un "concetto estetico della socialità" -come lo definì un antropologo berbero che vive ed insegna in Italia- da lassù non si apprezzavano gli errori della pianificazione e degli intrallazzi, prevaleva il pregio delle parti "storiche" dell'abitato, ebbene sullo sfondo sventolava un enorme tricolore, vi era nella società un gran fervore "nazionalista" e "patriottico". All'apparenza. In realtà di nazionalismo non avevamo più niente ce lo avrebbe ricordato Monti - voluto da tutti, ricordi - qualche mese dopo allorché dichiarava la necessità di lasciare alle ortiche ogni forma di "sovranità", riguardati il filmato (http://www.youtube.com/watch?v=UcQQGHEflbA), di patriottico ancor meno, bombardavamo un paese indipendente per ridurlo in servitù coloniale. Quella bandiera che avrebbe dovuto significare qualcosa, per me significava l'indecenza dei voltagabbana. O, per giudicarla da un altro punto di vista, più pratico - linguaggio più attuale che non quello dell'etica - l'abdicazione al ruolo di artefici dei propri rapporti di partenariato coi paesi dell'altra parte del Mediterraneo, rivendicati dai vecchi sfruttatori.
Emilio