Di Cori Modigliani ha allargato "dottamente" il proprio peraltro legittimo, condivisibile panegirico critico su "La grande bellezza" fornendo una serie di dettagli "operativi" di grande ed inquietante respiro.
Gli viene risposto - bellicosamente - così:
"Caro Sig. Sergio di Cori Modigliani,
con preghiera di integrale
pubblicazione sul suo sito e sul suo profilo Facebook.
Premessa: nonostante i miei legali mi
consigliassero di non scendere in polemica diretta con lei e
semplicemente di querelarla, visto che ve ne sarebbero gli estremi,
io per il momento mi astengo. Credo che le aule di giustizia siano
già troppo intasate per occuparsi di simili idiozie. Mi riservo però
di farlo una volta acquisite informazioni sul suo patrimonio. Nel
caso fosse consistente lo farò, ma è cosa di cui dubito se lei è
persona che vive del suo lavoro e quello che scrive è il suo lavoro.
Allora rapidamente ché la vita è
breve:
1) Il film non è prodotto né da
Medusa né da Giampoalo Letta, come si evince anche dai titoli del
film. Medusa ne è semplicemente distributrice e ne detiene i diritti
Tv. 2) il costo industriale del film, 9,5 milioni di euro, di cui 8
fino alla copia campione, 1,5 di copie e pubblicità, è stato
coperto da varie fonti. (Giampaolo Letta "
Nel 2004 è diventato vicepresidente e amministratore delegato di
Medusa Film. "
nota di un frequentatore del blog di Di Cori Modigliani
Fonte:
http://it.wikipedia.org/wiki/Giampaolo_Letta) Medusa, fra esse, ha investito in totale 3
milioni di euro. I costi di copie e lancio, 1,5 mln, sono stati
anticipati da medusa ma erano garantiti dal produttore. Avendo il
film incassato a oggi sul solo box office italiano quasi 8mln di
euro, tali costi sono stati ampiamente recuperati. Pertanto,
ribadisco, su 9.5 milioni medusa ne ha investiti 3. Questa
informazione è di pubblico dominio (Mibac). se lei conoscesse il
significato del verbo riflessivo" documentarsi", avrebbe
evitato questa prima sciocchezza. 3) Banca popolare di Vicenza ha
effettuato un operazione di associazione in partecipazione ai sensi
delle vigenti norme sul tax credit. Ha investito e ha recuperato, con
profitto, tutto il suo investimento. Stesso discorso per
biscottificio verona. Non trova biscotti nel film perché non conosce
la differenza fra product placement e tax credi (documentarsi
capitolo III) 4) Il finanziamento che lei ascrive a programma media è
in realtà relativo al fondo Eurimages, assegnato da una commissione
internazionale. Ne beneficiano ogni 4 mesi film di tutte le nazioni
europee. Per Sorrentino è la terza volta che accade. Il fondo è
molto soddisfatto del risultato perché il successo del film ne
permette la restituzione, trattandosi di un fondo che va restituito
in presenza di proventi. (documentarsi, cap IV). Quanto a fondi
internazionali ha omesso di citare Coproduzione con la francese Babe
Films e Minimo Garantito Internazionale della società francese
Pathé, entrambe notoriamente legate al PD/PDL. 5) Il finanziamento
della Polverini, pari a 315mila euro e non 500, è previsto da una
legge regionale del Lazio, ancora vigente ora che c'è Zingaretti. E'
un fondo automatico, senza alcuna discrezionalità nell'assegnazione,
che prevede la restituzione del 15% di quanto speso sul territorio
regionale per la produzione di un'opera audiovisiva. funziona nello
stesso identico modo di migliaia di altri fondi simili nel mondo,
volti ad attrarre la produzione sul territorio. (documentarsi, cap.V)
6) Il sottoscritto, Nicola Giuliano, ha prodotto tutti i film di
Paolo Sorrentino, fin dal primo corto, compreso il Divo, un film non
molto ben visto dal potere partitico/politico. Non ha mai avuto
tessere di alcun partito politico, ha incontrato una sola volta
Walter Veltroni alla prima di un film, non ha cattedre universitarie
di sorta. Ha insegnato presso il Suor Orsola di Napoli (per l'ultima
volta nel 2007) e fino all'anno scorso presso il Dams di Bologna. Se
conoscesse il mondo universitario, cosa di cui dubito vista la sua
capacità di ricerca, saprebbe che sono molto diffusi contratti di
insegnamento con moduli di 30 ore l'anno, con prestazione occasionale
e pagati circa 80 euro lordi l'ora. Insegno anche al Centro
Sperimentale, di cui sono stato allievo, per una paga di circa 40
euro /ora, che al netto dei 3 euro per la metropolitana, fanno 37. La
considero una pratica doverosa di restituzione verso un luogo che da
allievo mi ha dato tanto. A cuba ho insegnato un anno. Grande
esperienza, 2 settimane di insegnamento intensivo per 500 dollari
totali. Non sono né sono mai stato consulente della Rai (né di
nessun altro ente o istituzione) Se lo fossi la cosa mi metterebbe
automaticamente nell'impossibilità di siglare qualsivoglia contratto
con rai stessa. Di tutte le panzane da lei enunciate questa è la più
incredibile (documentarsi cap VI) 7) Votano per gli Oscar tutti i
membri dell'Academy, la cosa che i votanti debbano aver lavorato
negli ultimi 24 mesi è un'altra cazzata colossale. Ma dove l'ha
trovata? (documentarsi cap VII) Vince il paese che ha più rapporti
commerciali con gli USA? Allora se questi rapporti li abbiamo non si
capisce perché non vincevamo da 15 anni, se non li abbiamo non si
capisce perché abbiamo vinto quest'anno. L'Italia ha vinto spesso,
soprattutto nel passato. Ma i nomi di Fellini, De sica, Petri, le
dicono qualcosa? La distribuzione americana de La grande Bellezza è
una società minuscola nota al mondo per aver portato in DVD in
America tutti i capolavori del cinema classico europeo. Quanto allo
strategico endorsement di Scorsese, non si capisce proprio perché il
Grande Martin, che pure ha tanto amato il nostro film, cosa di cui
andiamo molto fieri, se avesse avuto il potere di orientare il voto a
nostro favore non l'abbia fatto anche per se stesso, dal momento che
non ha vinto nemmeno una statuetta. 8) "Da sei mesi prima che
uscisse si sapeva che il film avrebbe vinto". Sergio, potrebbe
darmi i 6 numeri della prossima schedina del superenalotto per
favore? O, in alternativa, quello del suo spacciatore?
Ovviamente non entro nel merito della
sua recensione al film. Rispetto la sua opinione, e poi come si sa,
ogni scarrafone... Fa piacere però che questa mamma, al di qua e al
di là dell'oceano, questa volta si trovi in ampia e festosa
compagnia."
Qua finisce la replica (che Di Cori Modigliani dice aver ricevuto da un account facebook), una replica che di fatto nega un certo percorso della politica e di Veltroni in particolare in merito alle cose della cultura...
noi non sappiamo di certo se votino i membri dell'Academy o se la questione dei 24 mesi di lavoro sia corretta, è questione senza meno attinente alla serietà dell'analisi del Di Cori, o alla di lui superficialità (in tal caso faziosa, se non biliosa) , sappiamo per certo che in Italia non si stampa libro se non si è sponsorizzati, non si apre porta se non si è accompagnati, i salotti romani e gli appartamenti d'affari sono accessibili solo su "piste" che incrocian la politica, questo non lo può negare messuno, a meno di non confidare nell'eterna dabbenaggine della gente.
Come non si può negare che Fazio (nomen omen) sia da sempre un balconcino assai strutturato per creare un facile consenso, proprio per quei figli di quella mamma spesso gravida. Della Gruber - oltretutto "veterana" di un certo Iraq e del consenso alle più spregevoli operazioni di peace keeping - preferisco non parlare.
I finanziamenti, non sappiamo se per il cinema funziona così ma perché stupirsene, anche in ambito deiprogetti UE vanno a bandi che vengono "costruiti" sulla traccia di progetti in qualche modo "meritevoli", certo, qualcosa resta anche per i peones che leggono il bando appena uscito ma qualcuno ne è stato il ghost writer...e non erano i peones la sua urgenza.
E il cinema, per di più con la messe di denari, interessi allargati e condizionamenti che ci ruota attorno, non fa di certo eccezione.
Ci sono tanti argomenti da poter trattare sulla questione, che la calunnia è davvero l'ultimo strumento da dover adottare, la calunnia e la disinformazione sono da sempre argomenti e metodi dell'apparato, che non si sfida sul suo terreno, non serve leggersi Von Clausewitz.
E' un frequentatore del blog di Di Cori che si prende la briga di "far le pulci" all'offeso "lei non sa chi sono io!" e ci racconta un semplice dettaglio: "Avevo deciso di fare una piccola ricerca a fini di un autonomo ed indipendente fact-checking. Mi sono fermato al primo punto:
E' un frequentatore del blog di Di Cori che si prende la briga di "far le pulci" all'offeso "lei non sa chi sono io!" e ci racconta un semplice dettaglio: "Avevo deciso di fare una piccola ricerca a fini di un autonomo ed indipendente fact-checking. Mi sono fermato al primo punto:
"1) Il
film non è prodotto né da Medusa né da Giampoalo Letta, come si
evince anche dai titoli del film. Medusa ne è semplicemente
distributrice e ne detiene i diritti Tv.".
Sulla pagina del sito di Medusa relativa al film in questione (http://www.medusa.it/film/1229/la-grande-bellezza.shtml) si legge quanto segue: "Produzione: Indigo Film con Medusa, in associazione con Banca Popolare di Vicenza per l'Italia, Babe Films, Pathé e France 2 Cinéma per la Francia". Qualcosa non mi torna. Nicola Giuliano afferma che il film non è stato prodotto da Medusa mentre sul sito c'è scritto che è stato prodotto da Indigo Film con Medusa. Allora vado a vedere chi c'è dietro Indigo Film. Ecco che sul loro sito internet si legge che Nicola Giuliano è uno dei co-fondatori della Indigo Film. Allora mi fermo qua con le ricerche poiché Giuliano non solo si è smentito da solo ma ha svelato un meritevole intreccio di interessi cinematografici. Andare avanti con le ricerche implica una inutile perdita di tempo."
Sulla pagina del sito di Medusa relativa al film in questione (http://www.medusa.it/film/1229/la-grande-bellezza.shtml) si legge quanto segue: "Produzione: Indigo Film con Medusa, in associazione con Banca Popolare di Vicenza per l'Italia, Babe Films, Pathé e France 2 Cinéma per la Francia". Qualcosa non mi torna. Nicola Giuliano afferma che il film non è stato prodotto da Medusa mentre sul sito c'è scritto che è stato prodotto da Indigo Film con Medusa. Allora vado a vedere chi c'è dietro Indigo Film. Ecco che sul loro sito internet si legge che Nicola Giuliano è uno dei co-fondatori della Indigo Film. Allora mi fermo qua con le ricerche poiché Giuliano non solo si è smentito da solo ma ha svelato un meritevole intreccio di interessi cinematografici. Andare avanti con le ricerche implica una inutile perdita di tempo."
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