Nei
giorni scorsi alcuni amici – che purtroppo non comunicano in modo
ortodosso, ovvero con la apposita casella dei commenti, ma
preferiscono farlo privatamente – commentavano con ironia il mio
modo un po' iroso di affrontare alcuni temi, approccio che –
secondo alcuni di loro – tra l'altro tende a dare una immagine
addirittura estremistica di questo blog, facendomi perder per strada
potenziali interlocutori che al contrario andrebbero blanditi, quasi,
con pacata e british ironia.
Rispetto
le opinioni di tutti, come ho scritto in altri momenti “ognuno
viaggia a modo suo” ma per l'appunto io viaggio ad una certa mia
velocità che talvolta viene indotta anche da fattori esterni
oltreché dal mio modo d'essere e di pensare.
E come
scrisse qualcuno, talvolta anche le formiche s'incazzano.
Per
esempio stamani che ero riuscito a poltrire un po', mentre facevo
colazione ho avuto modo di ascoltare una serie di spot
elettorali dei “principali contendenti”, ne ho colti solo alcuni
mi scuso per l'impar-condicio ma credo siano vi siano perle da non
perdere, a cominciare dall'invito trasmesso dalla piacente montiana
suffragetta che con stregati occhi smeraldo e con la stessa enfasi da
ONG nel campo profughi sahariano donato dagli emiri del Golfo (un unico pacchetto: armi e cerotti! si fa prima!) senz'acqua invita nientepopodimeno
che ad “adottare una grande opera infrastrutturale”!!!
Ma, mi
chiedo, questa signora dall'aria tanto posata da apparire dimessa
avrà il marito ingegnere che lavora per una delle aziende del pool
che si spartisce le grandi opere o la dabbenaggine diffusa dalla TV
spazzatura negli anni del berlusconismo ha reso la gente così
“INGENUA”?
Un
esempio fiorentino, il problema della pista dell'aeroporto, o meglio
dell'ampliamento dello scalo di Peretola, è uno ed uno solo, e ben poco
ha a che vedere con l'ambiente, il paesaggio, la logistica e
tantomeno le "aspettative legittime" o il "decoro" di una città come
Firenze. I politici e la collettività locali si scannano
sperticandosi in favorevoli e contrari adducendo argomenti i più
disparati. Peccato che il nocciolo non stia affatto nella necessità
o utilità di un'altra pista, la questione vera è essenzialmente il
fatto che tale infrastruttura possa essere inserita nell'abaco delle
“Grandi Opere”, quelle che devono essere finanziate con denaro
pubblico e finiscono a dar profitto ai privati – peraltro pochi ed
accuratamente selezionati – senza alcun ritorno alla collettività
se non balzelli aggiuntivi cui nessuno fa cenno.
Si tratta
del debito, si tratta di guadagnare sul debito, non sul far
funzionare meglio Firenze, città d'arte. Di questo non frega
niente a quasi nessuno. A molti interessa invece lucrare – e
tantissimo – su quanto vi sta intorno. E' il momento di videopoker,
superenalotto, usurai e monti di pietà, basta guardarsi
attorno e vedere quante banchette d'affari i figli di papà
della fasulla imprenditoria locale stanno aprendo nella provincia.
Qualunque
cretino abbia appena viaggiato un po' sa benissimo che Parigi
(scusate se è piccola) Londra (scusate se è tradizionale) Roma
(scusate se è antica) distano non meno di quaranta/cinquanta minuti
dai rispettivi aeroporti, con la tiritera della Firenze che si merita
di più si stuzzica soltanto un orgoglio di campanile e si cavalca
la dabbenaggine della gente.
L'ingenuità
sull'argomento è sconcertante, e finisce con l'essere una ingenuità
complice. Abbiamo in cantiere da decenni opere inutili, faraoniche,
devastanti, e ne vorremmo aggiungere un'altra?Abbiamo sul territorio
di Sesto Fiorentino palesati in scala ridotta tutti i meccanismi di
queste meraviglie della modernità, escavazioni con materiali
di resulta ingestibili, normative regionali sui medesimi che –
anziché sanzionare le irregolarità - rincorrono una imprevista
realtà sul campo, modificando parametri ad hoc, lesioni in centinaia
di edifici nei cui sottosuoli transitano “talpe” meccaniche che
azzerano falde freatiche e sorgenti altrimenti definite
perenni, la realizzazione della Terza Corsia dell'Autosole propalata
come una grande opportunità anche occupazionale per i territori
attraversati dimostra ogni giorno di più la falsità di tale
equazione, nello specifico si tratta di un giocattolo dell'Atlantia,
società che fa capo al gruppo Benetton a cui afferisce la stessa
Pavimental (detto per inciso appaltatrice senza gare di un'opera che
si vuol definire pubblica); nel frattempo “per interesse pubblico”
che in realtà sarebbe prima d'ogni altra cosa – in italiano, e per
logica - interesse di un privato, vengono espropriati migliaia di
piccoli proprietari a valori irrisori.
Il gruppo
Atlantia è bene ricordarlo fa parte della cordata di imprenditori
che nel 2008 con la benedizione dell'ex ministro Passera allora a
Intesa SanPaolo mise a punto il famigerato Piano Fenice per la
privatizzazione di Alitalia, fondendola con la plurideficitaria
AirOne, i risultati e l'abilità di cotanti “imprenditori” li
vediamo oggi, con la nostra compagnia di bandiera che pare arrancare
nelle sabbie mobili. Ah, giusto, un altro bel campione di quella
gloriosa cordata di benefattori erano i Riva dell'acciaio.
Gente solida e perbene. Si, quelli dell'ILVA di Taranto...
La pista
di Peretola è una opportunità di questo tipo, un'opera parassitaria
in realtà, i suoi beneficiari - se dovesse essere realizzata –
unicamente le banche e società che finanzierebbero l'intervento.
Queste
opere ed iniziative, che si tratti di aeroporti, strade, ponti
megagalattici stratosferici, compagnie aeree, treni superveloci,
porti, hanno infatti una sola cosa in comune: il loro costo, le loro
spese aggiuntive, le innumerevoli ruberie e revisioni prezzi verranno
spalmate sulla società per più anni, decenni, anche secoli. E la
signora vuol farci “Adottare un'opera infrastrutturale”.
La adotti lei, col suo mentore e genio dell'economia.
Un
esempio datato e sotto altri soli a dimostrare che tutto il mondo è
paese: il buon Nasser in Egitto si trovò a dover far fronte, nel
1972, alle conseguenze dei debiti contratti cent'anni prima, ai tempi
della riapertura del Canale di Suez, da un suo predecessore, irretito
dal miraggio della modernizzazione del paese ed assistito in tale
intento da filantropici banchieri europei mentre il collega Primo
Ministro di S.M. Britannica Disraeli alle prime difficoltà –
palesate dalla Commissione d'inchiesta sul debito presieduta dal
finanziere inglese George Goschen - era premurosamente intervenuto
per alleggerire i suoi impegni (e le sue tasche) ritrovandosi
tra le mani la quasi totalità delle azioni della società di
controllo del Canale stesso. L'allora Ispettore delle Finanze (una sorta di ministro) Ismail
Pasha Sadiq al Mufattish dopo aver protestato vivacemente per quelle che giudicava
ingerenze europee, beh, semplicemente scomparve dalla scena, anzi
sparì....alla lettera.
Quindi,
in pratica nella storia nemmeno gli imprenditori sono il beneficiario
finale di questi investimenti immensi, è chi gestisce il debito che
conta il guadagno, non negli anni ma su scenari molto più vasti. Al
solito non si può avere una visione limitata delle cose, bisogna
avere un angolo di visuale ampio. E i boiardi della finanza e dello
stato ce l'hanno, state tranquilli, loro non hanno le pidocchiose
incombenze della gente, della gente che lavora, dei pensionati, loro
sono i nostri ricattatori, le nostre mantenute. Ma quanto
ancora dobbiamo subirli?
Farebbero
anche tenerezza questi comprimari, ridicoli nel loro nonsense
: un Bersani di volta in volta
Ministro dell'Industria e Ministro dello Sviluppo Economico (è suo
il capolavoro del decreto sulle liberalizzazioni del 2007) sotto
Prodi – quest'ultimo oggi è nientepopodimeno che votato
alla supervisione per l'Europa della crisi politico/militare in Mali
(in effetti i risultati della mediazione si son visti!). Caspita!
Altro che De Gaulle! Altro che Pouget ed i suoi feroci parà. Romano
Prodi bello paciocco - le physique du rôle!
- accanto a guerriglieri Tuareg di due metri che fin da bimbetti
imparano la legge del deserto badando da soli capre o cammelli, che
fino all'anno scorso a fianco di Kadhafi han tenuto testa ai
tagliagole Qaedisti e NATO, riuscite ad immaginarlo?- Berlusconi che
si è arricchito vendendo pubblicità via etere, il niente via
aria...farebbero tenerezza se non fossero utili complici di questo
meccanismo, spietato, che non conosce né ferie né tregua.
“...il
denaro è una puttana che non dorme mai...” esclama un cinico
Michael Douglas nel suo secondo Wall Street, film-cult troppo
sottovalutato come già il primo che altro non era che uno squillo di
campanello indirizzato ad una platea troppo distratta, impreparata
all'impegno concreto di sirene come Daryl Hannah. Eh si,
esistono anche attrici, strabelle, con un cervello ed “impegnate”.
Che
c'entra Peretola con Kadhafi, oppure Disraeli con Benetton? come vi
dicevo all'inizio, guardando da lontano si ha una visione d'insieme
che mette in luce tanti dettagli, tante analogie, il nostro orticello
fa parte di un podere più grande che a sua volta è incluso in una
fattoria che a sua volta..........non è bizzarria guardarsi intorno,
si hanno più angoli di visuale.
Nella
trasmissione propagandistica cui accenno all'inizio solo gli
“estremisti” parlano un linguaggio comprensibile: viaggiano
appaiati il comunista Ferrando e il Fiore di Forza Nuova che
rifiutano concordi di pagare un debito creato ad arte e destinato ad
alimentare il parassitismo bancario, Ferrando fustiga anche – e
giustamente – le imprese (le grandi imprese parassite)
vagheggiandone la nazionalizzazione (interessante se disponessimo di
imprenditori pubblici appena appena onesti oltreché competenti)
mentre Fiore torna sul tema monetario rinnovando l'idea delle banche
pubbliche, tema tutt'altro che rivoluzionario (di destra o sinistra)
ed adottato dall'Australia al Canada. Questi “estremisti”
suggeriscono di ottenere risarcimenti dalle banche per la vera e
propria truffa dei derivati, altro che – per far rima –
dimostrare la nostra buona suddita volontà ai mercati.
Per
ultimo una chiosa agli amici che seguono il blog “per amicizia e
stima” ma non ritengono – per un motivo e per l'altro - di
contribuire con commenti: il blog, questo blog, non dispone di fonti
dirette, se non la mia e poche altre che giocoforza si limitano ad
alcuni, peraltro ben più stimolanti ambiti che non quelli di una
sporca politica, altre notizie devo come Voi desumerle dalle
più svariate fonti, non è un lavoro, è un arricchimento della
mente, anche Voi senza un grande impegno potete contribuire con
Vostre fonti e buonsenso, gli argomenti e gli stimoli non mancano,
purtroppo.
Anche le
formiche, a volte.....sentendo parlare di adozioni delle Grandi Opere
(che già abbiamo sul gobbo senza nemmeno dottarle, perchè i 40
ladroni da tempo d'accordo con Alì Babà hanno fatto in modo di far
essere noi – i cittadini – la parte diligente, mentre loro fanno
i bon vivants né più ne
meno che il nullafacente nipote Remo, delle SorelleMaterassi)...anche le formiche
si rallegrano di non essere uomini, e di vivere e morire con dignità
animale in una società semplice ed ordinata.
ciao Emilio, pur essendo ancora incerto su cosa fare domenica 24, penso che la lettura dei tuoi scritti possa farmi incazzare ancora di più, indirizzando quindi la mia scelta di voto contro tutte le menzogne che ci propinano.
RispondiEliminaA presto, Alfredo