Era il pomeriggio di un altro 20 ottobre, tra l'altro il mio compleanno, eravamo nel 2011, quel malaugurato anno durante il quale era scattata l'ora del via all'opera di demolizione dell'ultima opportunità, dell'ultima chance per la dignità dell'Africa, per quello che, con le iniziative finanziarie e strategiche previste in progetto e successivamente poste in opera grazie alle risorse della Jamahiriya Libica Araba, sarebbe stato l'elemento scardinante degli ingranaggi malavitosi della Francafrique e del più generico colonialismo "liberal-mondialista" che da secoli , con buona pace delle solite "anime belle" saccheggia e vampirizza il continente più ricco di risorse e di tradizioni.
Me ne stavo andando ad un appuntamento con lo storico Giovanni Gozzini per parlare del saggio che, in quei mesi maledetti - quelli delle fasulle Primavere Arabe, come collaborazionisti e loro lacchè della carta stampata e genericamente dell'informazione avevano servilmente definito quei moti che eran serviti da paravento per innescare l'aggressione alla Nazione capofila delle rivendicazioni contro il vampirismo e l'ingiustizia istituzionalizzata delle "grandi" organizzazioni internazionali - avevo deciso di redigere in forza anche del mio lungo percorso in quelle regioni dell'Oltremare e della mia caracollante presenza nell'Agosto di guerra su quella particolare strada costiera che mena a Tripoli, Gozzini era appunto colui che si era offerto per attrezzare il mio testo (io nei fatti un illustre sconosciuto, non giornalista, semplice viaggiatore, con soltanto un paio di libri di racconti sull'Africa al mio attivo e il bagaglio di sensazioni di una trentina d'anni di varie Afriche...) di una adeguata prefazione (il saggio col titolo "LIBIA IL NAUFRAGIO DELL'EUROPA" l'avrei poi pubblicato -come e.book, giustamente nessun editore "serio" aveva trovato una linea editoriale "adeguata" al tema trattato - di lì a pochi mesi, alla vigilia di un mio rientro in Libia nella primavera 2012, in pratica nel primo dopoguerra).
Mentre guidavo sul telefonino un messaggio di un amico, in luogo dei semplici auguri per l'anniversario , mi avvisava dell'avvenuta cattura ed uccisione di Moammar Al Gaddafi, a Sirte. La notizia era del tutto degna di fede, proveniva da qualcuno che, nei giorni del mio peregrinare agostano sulla strada di Tripoli, mi aveva fatto pervenire in modo analogo un altro - laconico - messaggio in merito alla presenza in quelle regioni di blasonati "scarponi italiani", in combutta nientemeno che con i SAS britannici...niente di strano, in quei giorni in Tunisia e Libia c'era di tutto e di tutti, un giorno un SUV BMW nero indugiò nel sorpasso della mia altrettanto nera Clio a noleggio, quel tanto che bastò per scambiare una reciproca occhiata con il suo passeggero, che era noto per le sue camicie bianche sui terreni insanguinati delle "guerre civili". La targa dell'auto era francese, come francesi i bombardieri che si impegnarono subito a neutralizzare gli impianti della titanica opera del "regime" (così vengono ribattezzati i governi di Nazioni libere allorché si deve far loro il vuoto intorno, regimi e "milizie" è la definizione per gli Eserciti Nazionali, in questo la stampa , quella sì di regime è utile serva, insieme a più o meno "blasonati" corrispondenti di guerra, spesso referenziantisi vicendevolmente nei vari caffè e salotti letterari à la page) ovvero il Grande Fiume Artificiale, che provvedeva ad irrigare gran parte delle zone costiere più aride e le fattorie sperimentali distribuite nel grande deserto interno. Qui di seguito la dimensione di uno degli anelli della tubazione di oltre 4000 km di estensione (la paranoia anglo-americana aveva ipotizzato durante la realizzazione di questa colossale opera idraulica che in realtà si trattasse di "percorsi sotterranei per spostare truppe in giro per il paese", di certo anche il solo concepire un tal sospetto relativamente ad un paese pressoché desertico e storicamente "assetato" fornisce la misura della malafede e dei reali, intimi convincimenti ed obiettivi di chi ha formulato il sospetto. Chi mal fa, mal pensa...
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGcBr7YLPME0mrerI_KKeT4NP46wTl6gXCr05J5HeFR8PBGINzoHzYunSNKqt1LPRGFwZf_Jsjuz8M3LScqX-6l6U7iEqfsnkf4HfvvJpB5d0Hh5tKfU-6IjCEbGEs3GDZx700ailT6tzf/w565-h376/100_1025.JPG)
Avevo presentato il 14 marzo (tre giorni dopo quella data sarebbe uscita l'infame risoluzione 1973 delle Nazioni Unite, la famigerata "no fly zone" che in una orwelliana interpretazione rovesciata dei significati avrebbe in realtà rappresentato il via ai bombardamenti aerei da parte franco-americana) il mio "Lettera da Agadez", la stampa non passava giorno che non sprecasse ettolitri di inchiostro a proposito del "dittatore sanguinario" che "bombardava il proprio popolo", la cosidetta reductio ad hitlerum era in pieno svolgimento, si doveva fare il vuoto intorno a Gheddafi, il suo programma del Fondo Monetario Africano e della Banca Centrale Africana costituivano per Sarkozy una minaccia per i fondamenti economici dell'umanità. Nientemeno. Durante quella presentazione la platea venne "disturbata" da un intervento di un viaggiatore e conoscitore profondo del Nordafrica e della Libia in particolare, ove aveva tra l'altro modo di operare da anni continuativamente nel settore turistico, un soggetto che - in forza dei propri diretti e leali rapporti sul posto - non poteva che essere latore di notizie fresche ed attendibili e che nel merito comunicava che niente di quanto veniva riportato dai media era reale, le fosse comuni (si sarebbe poi scoperto trattarsi di esumazioni periodiche in un vecchio cimitero) i bombardamenti erano soltanto costruzioni della stampa. Il Mostro (pericoloso per i fondamenti economici dell'umanità - sic!) doveva essere isolato e anche qualcosa di più.
Era solo l'inizio, era la parola fine a un vero progetto di libertà.
Gli stessi politicanti di allora, traditori anche nei confronti di un alleato, gli stessi organi di stampa, alleati di un potere contro la gente. In quei mesi, anni, a venire iniziava la dissoluzione finale del Nordafrica "indipendente", la stampa embedded avrebbe creato l'infame leggenda dei "mercenari neri di Gheddafi, inducendo di fatto alla assoluzione per la vera e propria pulizia etnica operata dalle "brigate per la libertà" (come le avrebbero ribattezzate romanticamente ottuagenarie ex-rivoluzionarie nostrane della gauche caviar) contro tutti quegli operai che - neri per lo più - intercettati dal dittatore sanguinariosulle piste del Sahara avevan trovato un impiego come muratori negli immensi cantieri che l'infame metteva in piedi in tutta la Libia per dar casa alla sua gente ed impedire all'Africa di perdere tutti i propri figli nell'esodo indotto verso l'Europa (nuovamente a far da schiavi e per far crollare l'identità dei lavoratori dell'altro continente affacciato sul mediterraneo). La tragedia delle carneficine razziste di Tawargha sono Storia oramai, per le belle coscienze non sono mai esistite ma quei 40.000 neri deportati, torturati, in buona parte assassinati pesano sulla coscienza degli assassini che si aggirarono nelle sale dell'Eliseo, del Quirinale, della Casa Bianca e di quanti altri hanno profittato dell'occasione di disfarsi di uno scomodo (per i loro sporchi affari) oppositore.
Questi sono cantieri - oramai deserti nel 2012 - nel sud del Paese, sulla strada per Sebha.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJLxQ-7HbVQ2X5QrVEZfhFCGRAwNZStaCMnWxpEfImAcVhSrnydHwljS2DU5Xrqwj_tJD4LAVakts3cdqgQXgO01B9stZreiwskrRMGb4Geq9J_MAziKOFytEMTyMQM-oX3zNJkvRvb5AQ/s320/100_1139.JPG)
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiCXOWFrIzrYdOLYxBM2bCaNIv_zAj-y2A-h35rYs22PbK33b_VH8Wtu45BrkyqtrqMje8a96zllzjfrxcv5AV9enM2R8gyAhC7tWjbj2sVOHOxakYewRgBlrRLjRYbpdxUQTeYf2rQH3Y/s320/100_1141.JPG)
chi mi seguiva sa che dal 2018 avevo silenziato questa mia finestra, semplicemente perché parlare, comunicare solo con persone che condividono in massima parte il tuo pensiero senza realmente poterlo allargare ad altri - che non sian troll - solo perché non hai le referenze di un "giornalista" diventava un pò limitativo, sterile finanche. Nel proposito di questa mia posizione che non deve apparire rinunciataria ma pratica, oggi, nei tempi ed in argomento della peste nera, ho trovato coerente la riflessione di un commentatore di un articolo su COME DON CHISCIOTTE, altro sito demonizzato, che qui riporto "...Qui in questo sito ed in altri si continua a pubblicare degli ottimi articoli su tutta la mistificazione messa in atto in questi anni di pandemia pilotata, ma non servono a nulla ormai. E' finito il loro tempo. Chi ha capito ha capito. Chi ha scelto ha scelto e non cambierà facilmente idea, almeno non ora. Anche quelli dall'altra parte hanno scelto e non cambieranno idea, e se lo fanno o faranno è solo con una pistola puntata alla testa..."
...in effetti, a tutti noi - mi sembra di poterlo affermare serenamente - qualcuno sta puntando da tempo una pistola alla testa-
Ma in questi anni trascorsi, in questi ultimi mesi, lugubri, di negazione della ragione, un pungolo forte mi ha spronato a riprendere la tastiera, l'esempio di un GIGANTE del giornalismo e dell'AZIONE quale è FULVIO GRIMALDI, non poteva che essere determinante. Rivedere Fulvio sulle piazze, "severamente" sorridente - com'è da lui, personaggio che davvero, scomodando Esiodo, "ha veduto cose che voi umani..." è stato un vero e proprio calcio nel sedere, non lasciamo niente di intentato e sopratutto non perdiamo la memoria ed il ricordo di quello che è il nostro contemporaneo, di quella parte della Storia che stiamo vivendo, perché solo quella Storia, la nostra, è reale, quella che riporteranno gli storici sarà soltanto un loro punto di vista. Perché il nostro contemporaneo, di questi
tempi, va vissuto e in prima persona, non c'è da fidarsi del racconto di soi-disants professionisti di qualche informazione...
Ieri sera a Firenze si respirava un'aria quasi festosa, il coro dell'Adelchi aveva scaldato animi sensibili e persone intelligenti e - comunque - coese, dietro almeno un comune concetto: la libertà non la si implora, la si pretende! Non credevo avrei percepito ancora così tanta energia da quelle mani che stringevano le mie nell'immenso "girotondo" che perimetrava Piazza della Signoria...
Ma in questi giorni che sentiamo pesante sulle nostre spalle il peso oppressivo di una repressione del buonsenso da parte di un governo senza legittimità che pretende un TSO per tutta la popolazione ben sapendo di violare ogni Legge degna di questo nome, non foss'altro che la prima, la Legge di Natura e che si vernicia di verde, genuflettendosi a simboli di un esoterismo degli inferi, occorre riandare col pensiero non ai pusillanimi che sbavando in televisione comunicavano la nostra rinnovata schiavitù con il prestito di basi aeree all'onda assassina degli aerei delle forze della NATO, occorre bensì ricordare il sacrificio di chi, calunniato anche dopo il martirio, calunniato da scrittori indegni di tale appellativo, seppe mantener fede ad un antico giuramento, opponendosi per 8 mesi ai carnefici della coalizione colonialista , morendo nella propria terra, nella propria città, Sirte, senza abbandonare il suo Paese, senza perdere la sua dignità di Uomo e di Leader. Ci sono stati ancora Uomini nei nostri anni che hanno segnato col coraggio e il sacrificio leale ed ostinato il percorso della vera civiltà.
ONORE A MOAMMAR AL GHEDDAFI.
Ma non basta, trovo che siano da rammentare e non per le facili "profezie" e valutazioni che il Leader libico ebbe a elencare in merito all'Afghanistan ed alle "minacce globali" durante l'ormai leggendaria riunione delle Nazioni Unite del settembre 2009 - l'esemplare intervento che sforò necessariamente il limite di tempo concesso...lo ripropongo qua, per i distratti: questa, è Storia Contemporanea, non la logorrea partigiana del mainstream... e, a proposito del Consiglio di Sicurezza dell'ONU e del suo operare vi è poco da aggiungere....
Discorso
di M. Gheddafi all’ONU del 23/9/2009
Nel
nome di Dio e in nome dell’Unione Africana, vorrei salutare i
membri dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, sperando che
quest’incontro sia tra i più storici della storia del mondo.
Nel
nome dell’Assemblea Generale alla sua sessantaquattresima sessione,
presieduta dalla Libia, dell’Unione Africana, di uno dei mille
regni tradizionali africane e nel mio nome, vorrei cogliere
l’occasione, come presidente dell’Unione africana , per
congratularmi con il nostro figlio Obama perché è qui presente
all’Assemblea Generale, e noi lo accogliamo così come il suo paese
sta ospitando questo incontro.
Questa
sessione sta avendo luogo in mezzo alle tante sfide che ci attendono,
e il mondo intero dovrebbe unirsi e unire i propri sforzi per
sconfiggere le sfide che sono il nostro principale nemico comune –
i cambiamenti climatici e le crisi internazionali, come il declino
dell’economia capitalista, la crisi alimentare e dell’acqua, la
desertificazione, il terrorismo, l’immigrazione, la pirateria, le
epidemie artificiali e naturali e la proliferazione nucleare. Forse
l’influenza H1N1 era un virus creato in un laboratorio che è
sfuggito al controllo, e che originariamente era stato progetto come
arma militare. Queste sfide includono anche l’ipocrisia, la
povertà, la paura, il materialismo e l’immoralità.
Come
è noto, le Nazioni Unite furono fondate da tre o quattro paesi
contro la Germania di quel periodo. Le Nazioni Unite si sono formate
dalle nazioni che hanno aderito insieme contro la Germania nella
seconda guerra mondiale. Questi paesi formarono un organo chiamato
Consiglio di Sicurezza, che ha fatto diventare i suoi paesi come
membri permanenti ed a loro concesse il potere di veto. Noi non
eravamo presenti in quel momento. Le Nazioni Unite furono modellate
in linea con questi tre paesi, che vollero farci entrare nei panni
che furono originariamente progettati contro la Germania. Questa è
la vera sostanza delle Nazioni Unite, quando fu fondata oltre 60 anni
fa.
Questo
è accaduto in assenza di circa 165 paesi, con un rapporto di 1:8,
cioè, uno era presente e otto erano assenti. Hanno creato la Carta,
di cui ho una copia. Se si legge la Carta delle Nazioni Unite, si
trova che il Preambolo della Carta si differenzia dai suoi articoli.
Come è venuto alla luce? Tutti coloro che parteciparono alla
Conferenza di San Francisco del 1945, parteciparono alla creazione
del Preambolo, ma essi lasciarono gli Articoli ed i regolamenti
interni per le procedure del cosi-detto Consiglio di Sicurezza agli
esperti, specialisti e nazioni interessate, che erano quelle nazioni
le quali hanno fondato il Consiglio di Sicurezza e si unirono contro
la Germania.
Il
Preambolo è molto attraente, e nessuno si oppone ad esso, ma tutte
le disposizioni che lo seguono sono in totale contraddizione con
esso. Noi respingiamo tali disposizioni e non le sosteremmo mai,
perché esse sono finite con la seconda guerra mondiale. Il
Preambolo afferma che tutte le nazioni, piccole o grandi, sono
uguali. Siamo uguali quando si tratta di seggi permanenti? No, non
sono uguali. Il Preambolo afferma per iscritto che tutte le nazioni
sono uguali sia piccole che grandi. Abbiamo il diritto di veto? Siamo
uguali? Il Preambolo dice che abbiamo gli stessi diritti,
indipendentemente dal fatto di essere grandi o piccole. Questo è ciò
che si afferma e ciò che abbiamo concordato nel Preambolo. Così il
veto contraddice la Carta. I seggi permanenti contraddicono la Carta.
Noi non accettiamo né riconosciamo il diritto di veto.
Il
Preambolo della Carta stabilisce che la forza delle armi non dovrà
essere usata, salvo che nell’interesse comune. Questo è il
preambolo che concordammo e firmammo, e abbiamo aderito
alle Nazioni Unite perché volevamo che la Carta riflettesse ciò. Si
dice che la forza armata deve essere utilizzata solo nel comune
interesse di tutte le nazioni, ma cos’è successo da allora?
Sessantacinque guerre sono scoppiate dopo l’istituzione delle
Nazioni Unite e del Consiglio di Sicurezza – 65 fin dalla loro
creazione, con milioni di vittime in più rispetto alla seconda
guerra mondiale. Sono quelle guerre, l’aggressione e la forza
che sono state utilizzate in quelle 65 guerre, nel comune interesse
di tutti noi? No, esse erano nell’interesse di uno o tre o quattro
paesi, ma non di tutte le nazioni.
Discuteremo
se queste guerre erano nell’interesse di un paese o di tutte le
nazioni. Ciò contraddice in modo flagrante la Carta delle Nazioni
Unite che abbiamo firmato, e a meno che non agiamo in conformità con
la Carta delle Nazioni Unite che abbiamo concordato, noi rifiuteremo
tali azioni senza aver paura di parlare in maniera non diplomatica.
Ora stiamo parlando del futuro delle Nazioni Unite e non ci dovrebbe
essere ipocrisia nè diplomazia, perché ciò riguarda l’importante
e vitale questione del futuro del mondo. E ‘stata l’ipocrisia che
ha portato le 65 guerre dalla fondazione delle Nazioni Unite.
Il
Preambolo afferma anche che se la forza armata dovesse essere
utilizzata, deve essere una forza delle Nazioni Unite – in tal
modo, l’intervento militare delle Nazioni Unite, con l’accordo
congiunto delle Nazioni Unite, e non di uno o due o tre paesi che
usano la forza armata. Le Nazioni Unite decideranno di andare in
guerra per mantenere la pace e la sicurezza internazionale. Dal
momento dell’istituzione delle Nazioni Unite nel 1945, se vi è un
atto di aggressione di un paese contro un altro, le Nazioni Unite
dovrebbero scoraggiare e fermare di quell’atto.
Se
un paese, la Libia per esempio, decidesse di esibire aggressione
contro la Francia, allora l’intera organizzazione avrebbe risposto
perché la Francia è uno Stato sovrano membro delle Nazioni Unite e
noi tutti condividiamo la responsabilità collettiva di proteggere la
sovranità di tutte le nazioni. Tuttavia 65 guerre di aggressione
hanno avuto luogo senza che le Nazioni Unite facessero nulla per
prevenirle.
Altre
otto enormi e feroci guerre, le cui vittime ammontano a circa 2
milioni, sono state intraprese dagli Stati membri che godono di
poteri di veto. I paesi che vorrebbero farci credere che cercano di
mantenere la sovranità e l’indipendenza dei popoli, in realtà
usano la forza di aggressione contro i popoli. Anche se ci
piacerebbe credere che questi Paesi vogliono lavorare per la pace e
la sicurezza nel mondo e proteggere i popoli, hanno invece fatto
ricorso a guerre di aggressione e comportamento ostile. Godere del
diritto di veto che essi stessi si sono concessi come membri
permanenti del Consiglio di Sicurezza, essi hanno iniziato delle
guerre che hanno causato milioni di vittime.
Il
principio di non-interferenza negli affari interni degli Stati è
sancito dalla Carta delle Nazioni Unite. Nessun paese, dunque, ha il
diritto di interferire negli affari di qualsivoglia governo, sia esso
democratico o dittatoriale, socialista o capitalista, reazionario o
progressista. Questa è responsabilità di ogni società: è una
questione interna per il popolo del paese interessato. I senatori di
Roma nominarono loro leader Giulio Cesare, come dittatore,
perché era un bene per Roma in quel periodo.
Nessuno può dire
della Roma di quei tempi che diede a Cesare il diritto di veto. Il
veto non è menzionato nella Carta.
Abbiamo
aderito alle Nazioni Unite perché abbiamo pensato che eravamo
uguali, solo per scoprire che un paese può opporsi a tutte le
decisioni che prendiamo. Chi ha dato ai membri
permanenti il loro stato nel Consiglio di Sicurezza? Quattro di loro
se lo sono dati da soli. L’unico paese che noi abbiamo eletto in
questa Assemblea a status di membro permanente nel Consiglio di
Sicurezza è la Cina. Ciò è stato fatto democraticamente, ma gli
altri seggi sono stati imposti su di noi non democraticamente
attraverso una procedura dittatoriale effettuata contro la nostra
volontà, e non dovremo accettarlo.
Le
riforme del Consiglio di Sicurezza di cui abbiamo bisogno non è un
aumento del numero dei membri, che farebbe solo peggiorare le cose.
Per usare un’espressione comune, se si aggiunge più acqua, si
ottiene di più fango. Si aggiungerebbe al danno la beffa. Aggiungere
altri grossi paesi a questi già membri del Consiglio, peggiorerebbe
le cose. Sarebbe la proliferazione delle super-potenze. Respingiamo
pertanto l’aggiunta di altri seggi permanenti. La soluzione è
di non avere più seggi permanenti, il che sarebbe molto pericoloso.
L’aggiunta di ulteriori super-potenze schiaccerebbe i popoli dei
piccoli e vulnerabili paesi del terzo mondo, che si stanno unendo in
quello che è stato definito il gruppo dei 100 – 100 piccoli paesi
riunitisi in un forum che un membro ha definito il Forum dei Piccoli
Stati.
Questi
paesi sarebbero schiacciati dai super-poteri dati agli ulteriori
paesi di grandi dimensioni ammessi nel Consiglio di Sicurezza. Questa
porta deve essere chiusa, la rifiutiamo categoricamente con forza.
L’aggiunta di più seggi al Consiglio di sicurezza aumenterebbe la
povertà, l’ingiustizia e la tensione a livello mondiale, così
come la grande competizione tra alcuni paesi come Italia,
Germania, Indonesia, India, Pakistan, Filippine, Giappone, Brasile,
Nigeria, Argentina, Algeria, Libia, Egitto, Repubblica Democratica
del Congo, Sud Africa, Tanzania, Turchia, Iran, Grecia e Ucraina.
Tutti questi paesi cercherebbero un seggio nel Consiglio di
Sicurezza, che avrebbe tanti membri quasi quanto quelli
dell’Assemblea Generale, il che avrebbe come risultato
un’impraticabile competizione.
Quale
soluzione ci può essere? La soluzione è per l’Assemblea Generale
quella di adottare una risoluzione vincolante sotto la guida di Mr.
Treki in base alla maggioranza dei membri dell’Assemblea senza
tener conto delle considerazioni di nessun altro organo. La soluzione
è quella di chiudere l’appartenenza nel Consiglio di Sicurezza ad
altri Stati. Questa voce è all’ordine del giorno dell’Assemblea
Generale durante la sessione attuale presieduta dal Sig. Treki.
L’adesione alle Unioni e il trasferimento dei mandati dovrebbe
sostituire le altre proposte.
Dovremmo
concentrarci sul raggiungimento della democrazia basata
sull’uguaglianza degli Stati membri. Ci dovrebbe essere
l’uguaglianza tra gli Stati membri ed i poteri, i mandati del
Consiglio di Sicurezza dovrebbero essere trasferiti all’Assemblea
Generale. L’adesione deve essere per le Unioni, non per gli Stati.
L’aumento del numero degli Stati membri darebbe il diritto a un
seggio a tutti i paesi, in conformità con lo spirito del Preambolo
della Carta.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipRXPOm1nsrYZuUAw6Ov-ctvoY0XjkxOG3nIK43DlG-DIU0hM5Yo0cMauqztpFbr6H9rJKMo37-jF4nJW0VHirGkv3O0k4G9NFqiIi40YbQODQKv9w5W0qk6YMXvulFRhln4XvalblZ3OP/w422-h281/libia-rolando-segura1.jpg)
Nessun
paese potrebbe negare un seggio nel Consiglio all’Italia, per
esempio, se un seggio è stato assegnato alla Germania. L’Italia
potrebbe dire che la Germania è stata una nazione aggressiva ed è
stata sconfitta nella seconda guerra mondiale. Se diamo un seggio
all’India, il Pakistan potrebbe dire che, anche lui è un paese
nucleare e merita un posto a sedere, e questi due paesi sono in
guerra. Questa sarebbe una situazione pericolosa. Se diamo un seggio
Giappone, allora dovremmo darne uno anche all’Indonesia, il più
grande paese musulmano del mondo. Allora la Turchia, l’Iran e
l’Ucraina farebbero la stessa richiesta. Cosa dire dell’Argentina
e del Brasile? La Libia merita un posto per il suo impegno al
servizio della sicurezza internazionale, eliminando il suo programma
di armi di distruzione di massa. Poi Sud Africa, Tanzania e Ucraina
farebbero la stessa richiesta. Tutti questi paesi sono importanti. La
porta verso l’adesione del Consiglio di Sicurezza dovrebbe essere
chiusa.
Questo approccio è una menzogna, un trucco che è
stato smascherato. Se vogliamo riformare le Nazioni Unite, allora
il modo migliore non è certamente quello di creare altre super
potenze. La soluzione è quella di promuovere la democrazia a
livello del congresso generale del mondo, l’Assemblea Generale,
alla quale andrebbero trasferiti i poteri del Consiglio di Sicurezza.
Il Consiglio di Sicurezza diventerebbe lo strumento per
l’attuazione delle decisioni prese dall’Assemblea Generale, che
sarebbe il parlamento, l’assemblea legislativa, del mondo.
Questa
assemblea è la nostra piazza democratica e il Consiglio di Sicurezza
deve essere responsabile dinanzi ad essa; non dovremmo accettare la
situazione attuale. Questi sono i legislatori dei Membri delle
Nazioni Unite, e le loro risoluzioni dovrebbero essere vincolanti. È
stato detto che l’Assemblea Generale dovrebbe fare tutto ciò che
il Consiglio di Sicurezza raccomanda. Al contrario, il Consiglio di
Sicurezza dovrebbe fare tutto ciò che l’Assemblea Generale decide.
Questo sono le Nazioni Unite, l’Assemblea che comprende 192 paesi.
Non è il Consiglio di Sicurezza, che comprende solo 15 degli Stati
membri.
Come possiamo essere felici della pace globale e
della sicurezza se tutto il mondo è controllato da solo cinque
paesi? Noi siamo 192 nazioni e paesi, e siamo come Speakers ‘Corner
in London’s Hyde Park. Noi possiamo solo parlare e nessuno
implementa le nostre decisioni. Siamo semplice ornamenti, senza
alcuna vera sostanza. Siamo Speakers ‘Corner, né più né meno.
Dobbiamo solo fare discorsi e poi scomparire. Questo è quello che
siete in questo momento.
Una
volta che il Consiglio di Sicurezza sarà diventato solo un organo
esecutivo per le risoluzioni adottate dall’Assemblea Generale, non
ci sarà alcuna concorrenza per l’adesione al Consiglio. Una volta
che il Consiglio di Sicurezza sarà diventato lo strumento per
attuare le risoluzioni dell’Assemblea Generale, non ci sarà
bisogno di alcuna competizione. Il Consiglio di Sicurezza deve,
semplicemente, rappresentare tutte le nazioni. In conformità con la
proposta presentata all’Assemblea Generale, ci dovrebbero essere
seggi permanenti al Consiglio di Sicurezza per tutte le Unioni e per
tutti i raggruppamenti di paesi.
I
27 paesi dell’Unione europea dovrebbero avere un seggio permanente
nel Consiglio di Sicurezza. I paesi dell’Unione Africana dovrebbe
avere un seggio permanente nel Consiglio di Sicurezza. L’America
Latina e i paesi dell’ASEAN dovrebbero avere seggi permanenti. La
Federazione Russa e gli Stati Uniti d’America sono già membri
permanenti del Consiglio di Sicurezza. La Comunità di sviluppo
dell’Africa australe (SADC), una volta che sia completamente
stabilita, dovrebbe avere un seggio permanente. I 22 paesi della Lega
Araba dovrebbero avere un seggio permanente. I 57 paesi della
Conferenza Islamica dovrebbero avere un seggio permanente. I 118
paesi del Movimento dei Paesi Non Allineati dovrebbero avere un
seggio permanente.
Poi c’è il G-100, forse i piccoli paesi
dovrebbero anche avere un seggio permanente. Ai paesi non inclusi
nelle Unioni, che ho citato, potrebbe forse essere assegnato un
seggio permanente, per essere da esse occupati a rotazione ogni sei o
dodici mesi. Penso a paesi come il Giappone e l’Australia che sono
al di fuori di organizzazioni come l’ASEAN o come la Federazione
Russa che non è un membro del Parlamento europeo o latinoamericano o
delle Unioni africane. Questa sarebbe una soluzione per loro, se
l’assemblea generale votasse a favore di esso.
La
questione è di vitale importanza. Come già accennato, l’Assemblea
Generale è il Congresso e il Parlamento del mondo, il leader del
mondo. Ci sono le nazioni, e chiunque di fuori di questa Assemblea
Generale non verrà riconosciuto. Il Presidente dell’Assemblea, il
signor Ali Abdussalam Treki, e il Segretario Generale Ban Ki-moon
produrranno un progetto legale e istituiranno i Comitati necessari
per presentare questa proposta di voto: che d’ora in poi, il
Consiglio di Sicurezza sarà composto dalle Unioni delle nazioni. In
questo modo, avremo la giustizia e la democrazia, e non avremo più
un Consiglio di Sicurezza composto da paesi che sono stati scelti
perché hanno armi nucleari, grandi economie o tecnologie avanzate.
Questo è terrorismo. Non possiamo permettere che il Consiglio di
Sicurezza sia guidato da super-potenze, quello è terrorismo in sé e
per sé.
Se
vogliamo un mondo unito, sicuro e pacifico, questo è ciò che
dovremmo fare. Se vogliamo rimanere in un mondo in guerra, sta a voi
decidere. Noi continueremo ad avere dei conflitti e lottare fino al
Giorno del Giudizio o fine del mondo. Tutti i membri del Consiglio di
Sicurezza dovrebbero avere il diritto di esercitare il veto,
altrimenti dovremmo eliminare l’intero concetto di diritto di veto
con questa nuova formazione del Consiglio. Questo sarebbe un vero e
proprio Consiglio di Sicurezza. Secondo le nuove proposte presentate
all’Assemblea Generale, sarà un consiglio esecutivo sotto il
controllo dell’Assemblea Generale, che avrà il potere reale di
fare tutte le regole.
In
questo modo, tutti i paesi saranno in condizioni di parità nel
Consiglio di Sicurezza così come lo sono nell’Assemblea Generale.
Nell’Assemblea Generale siamo tutti trattati allo stesso modo
quando si tratta di adesione e di voto. Dovrebbe essere lo stesso nel
Consiglio di Sicurezza. Attualmente, un paese ha il diritto di veto,
un altro paese non ha un diritto di veto, un paese ha una seggio
permanente, un altro paese non ha un seggio permanente. Non dobbiamo
accettare questo, né dovremmo accettare qualsiasi risoluzione
adottata dal Consiglio di Sicurezza nella sua attuale composizione.
Eravamo sotto amministrazione fiduciaria; siamo stati colonizzati, e
ora siamo indipendenti. Siamo qui oggi per decidere il futuro del
mondo nella maniera democratica che manterrà la pace e la sicurezza
di tutte le nazioni, grandi e piccole, come uguali. Altrimenti, è
terrorismo, infatti terrorismo non è solo Al Qaeda ma infatti esso
può assumere anche altre forme.
Noi
dovremmo essere guidati soltanto dalla maggioranza dei voti
nell’Assemblea Generale. Se l’Assemblea Generale adotta una
decisione con il voto, poi i suoi desideri devono essere rispettati e
la sua decisione deve essere eseguita. Nessuno è al di sopra
l’Assemblea Generale; chi dice di essere al di sopra della
Assemblea dovrebbe lasciare le Nazioni Unite e stare da solo per suo
conto. La democrazia non è per i ricchi , per i più potenti o per
chi pratica il terrorismo. Tutte le nazioni dovrebbero essere e
devono essere viste in condizioni di parità.
Allo
stato attuale, il Consiglio di Sicurezza è la sicurezza del
feudalesimo, feudalesimo politico per costoro che hanno seggi
permanenti, protetti da loro e usati contro di noi. Dovrebbe essere
chiamato, non il Consiglio di Sicurezza, ma il Consiglio del Terrore.
Nella nostra vita politica, se hanno bisogno di usare il
Consiglio di Sicurezza contro di noi, vanno al Consiglio di
Sicurezza. Se non hanno bisogno di usarlo contro di noi, ignorano il
Consiglio di Sicurezza. Se hanno un interesse a promuovere, un’ascia
da affilare, rispettano e glorificano la Carta delle Nazioni Unite,
per poi andare al Capitolo VII della Carta e usarlo contro le nazioni
povere. Se, invece, volevano violare la Carta, la ignorano come se
non esistesse affatto.
Se
il diritto di veto dei membri permanenti del Consiglio di Sicurezza è
dato a coloro che hanno il potere, questo è l’ingiustizia e il
terrorismo che non dovrebbero essere tollerate da noi. Non dobbiamo
vivere all’ombra di questa ingiustizia e di questo terrore.
Le
super-potenze hanno complicato gli interessi globali, e usano il veto
per proteggere i propri interessi. Per esempio, nel Consiglio di
Sicurezza, usano il potere delle Nazioni Unite per proteggere i loro
interessi e per terrorizzare e intimidire il Terzo Mondo, facendolo
vivere sotto l’ombra del terrore.
Fin
dall’inizio, da quando è stato fondato nel 1945, il Consiglio di
Sicurezza non è riuscito a garantire la sicurezza. Al contrario, ha
fornito terrore e sanzioni. Viene usato solo contro di noi. Per
questo motivo, noi non saremo più impegnati ad attuare le
risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dopo questo discorso, che
segna il 40° anniversario.
Sessantacinque
guerre sono scoppiate: o la lotta tra i paesi più piccoli o le
guerre di aggressione scatenate contro di noi dalle super-potenze. Il
Consiglio di Sicurezza, in chiara violazione della Carta delle
Nazioni Unite, non è riuscito a prendere provvedimenti per fermare
queste guerre o atti di aggressioni contro le piccole nazioni e i
loro popoli.
L’Assemblea
Generale voterà una serie di proposte storiche. O si agisce come un
unico corpo o saremo frammentati. Se ogni nazione dovesse avere la
propria versione dell’Assemblea Generale, il Consiglio di Sicurezza
e degli strumenti vari ci sarebbe una condizione di parità e
le Potenze che attualmente riempiono i seggi permanenti sarebbero
limitate ad usare questi poteri all’interno dei loro stessi
confini, che siano tre o quattro di loro, potranno esercitare i loro
diritti solamente contro se stessi. Questo non deve essere motivo di
preoccupazione per noi.
Se
vogliono mantenere i loro seggi permanenti, va bene; quei seggi
permanenti non saranno motivo di preoccupazione per noi. Non ci
sottometteremo mai al loro controllo, o al potere di veto che è
stato loro concesso. Noi non siamo così sciocchi da dare il diritto
di veto alle super potenze in modo che esse ci possano trattare come
cittadini di seconda classe e come nazioni emarginate. Non siamo noi
ad aver deciso che quei paesi fossero le super potenze e le nazioni
con il potere di agire per conto degli altri 192 paesi.
Dovreste
essere pienamente consapevoli che siamo ignorando le risoluzioni del
Consiglio di Sicurezza perché quelle risoluzioni sono utilizzate
esclusivamente contro di noi e non contro le super-potenze che hanno
i seggi permanenti e il diritto di veto. Queste Potenze non usano mai
alcuna risoluzione contro se stesse.
Esse
sono, comunque, utilizzate contro di noi. Tale utilizzo ha
trasformato le Nazioni Unite in una parodia di se stessa e ha
generato guerre e violazioni della sovranità degli Stati
indipendenti. Ha portato a crimini di guerra e genocidi. Tutto questo
è in violazione della Carta delle Nazioni Unite.
Dal momento
che nessuno presta attenzione al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni
Unite, ogni paese e comunità ha stabilito il proprio consiglio di
sicurezza, e il Consiglio di Sicurezza qui è rimasto isolato…
L’Unione
Africana ha già stabilito il proprio consiglio di pace e sicurezza,
l’Unione Europea ha già stabilito un consiglio di sicurezza, ed i
paesi asiatici hanno già stabilito il proprio consiglio di
sicurezza. Ben presto, l’America Latina avrà un proprio Consiglio
di Sicurezza così come le 120 nazioni non allineate.
Questo
significa che abbiamo già perso la fiducia nel Consiglio di
Sicurezza dell’ONU, che non ci ha fornito nessuna sicurezza, ed è
per questo che ora stiamo creando nuovi consigli di sicurezza
regionali.
Noi
non siamo impegnati ad obbedire alle regole o alle risoluzioni del
Consiglio di Sicurezza ONU, nella sua forma attuale, perché è
antidemocratico, dittatoriale e ingiusto. Nessuno può
costringerci a entrare nel Consiglio di Sicurezza o ad obbedire o
conformarci alle risoluzioni o agli ordini impartiti dal Consiglio di
Sicurezza nella sua attuale composizione.
Inoltre,
non c’è rispetto per le Nazioni Unite e nessun riguardo per
l’Assemblea Generale, che è in realtà la vera componente delle
Nazioni Unite, e le cui risoluzioni non sono vincolanti. Le decisioni
della Corte Internazionale di Giustizia, l’organo giudiziario
internazionale, prende di mira solamente i piccoli paesi e le
nazioni del Terzo Mondo. I paesi più potenti sfuggono sempre
all’attenzione della Corte. Oppure, se vengono prese decisioni
giudiziarie nei confronti di questi paesi potenti, non vengono
applicate.
L’Agenzia
Internazionale dell’Energia Atomica (AIEA) è un’agenzia
importante nell’ambito delle Nazioni Unite. I paesi più potenti,
tuttavia, non hanno responsabilità verso essa né si trovano sotto
la sua giurisdizione. Abbiamo scoperto che l’AIEA viene utilizzata
solamente contro di noi. Ci viene detto che si tratta di
un’organizzazione internazionale, ma, se questo fosse vero, allora
tutti i paesi del mondo dovrebbero essere sotto la sua giurisdizione.
Se non è veramente internazionale, allora appena finito questo
discorso non dobbiamo più accettarla e dovremmo chiuderla.
Mr.
Treki, in qualità di Presidente dell’Assemblea Generale, dovrebbe
parlare con il direttore generale dell’AIEA, il Sig. ElBaradei, e
dovrebbe chiedergli se è disposto a verificare l’accumulo di
energia nucleare in tutti i paesi e di controllare tutti gli aumenti
sospetti. Se dice di sì, allora noi accettiamo la giurisdizione
dell’Agenzia. Ma se lui dice che non può andare in alcuni paesi
che hanno centrali nucleari e che non ha alcuna giurisdizione su di
loro, allora noi dovremmo chiudere l’Agenzia e non presentaci sotto
la sua giurisdizione.
Per vostra informazione, ho chiamato
ElBaradei quando abbiamo avuto il problema della bomba nucleare
libica. Ho chiamato ElBaradei e gli chiesi se gli accordi con il
super-potenze di ridurre le forniture nucleari sono state sottoposte
al controllo e all’ispezione dell’Agenzia, e se fosse a
conoscenza di un aumento nella loro attività. Mi ha detto che non
era in grado di poter chiedere un’ispezione alle super potenze.
Quindi,
l’Agenzia ispeziona solamente noi? Se è così, non si qualifica
come organizzazione internazionale, dal momento che è selettiva,
proprio come il Consiglio di Sicurezza e la Corte Internazionale di
Giustizia. Questo non è equo e non né neppure da Nazioni Unite. Noi
rigettiamo del tutto questa situazione.
Per
quanto riguarda l’Africa, signor Presidente, indipendentemente dal
fatto che le Nazioni Unite siano riformate o no, e anche prima di
qualsiasi votazione su eventuali proposte di carattere storico,
l’Africa dovrebbe avere un seggio permanente nel Consiglio di
Sicurezza ora, dato che ha già aspettato troppo a lungo.
Lasciando
da parte la riforma delle Nazioni Unite, possiamo certamente dire che
l’Africa è stata colonizzata, isolata, perseguitata e usurpata dei
suoi diritti. La sua gente è stata schiavizzata e trattata come
animali, e il suo territorio fu colonizzato e posto sotto
amministrazione fiduciaria. I paesi dell’Unione Africana meritano
un seggio permanente. Si tratta di un debito del passato che deve
essere pagato e non ha nulla a che fare con la riforma delle Nazioni
Unite. È una questione prioritaria ed è all’ordine del giorno
dell’Assemblea Generale. Nessuno può dire che l’Unione Africana
non meriti un seggio permanente.
Chi
può discutere questa proposta? Sfido chiunque a creare un caso
contro di essa. Dove è la prova che l’Unione Africana o il
continente africano non meriti un seggio permanente? Nessuno può
negare questo.
Un’altra questione che dovrebbe essere
votata nell’Assemblea Generale è quella di compensazione per i
paesi che furono colonizzati, in modo da impedire che la
colonizzazione di un continente, l’usurpazione dei suoi diritti e
il saccheggio delle sue ricchezze si verifichino nuovamente.
Perché
gli africani vanno in Europa? Perché gli asiatici vanno in Europa?
Perché i latinoamericani vanno in Europa? Perché l’Europa ha
colonizzato quei popoli e ha rubato le risorse materiali e umane
dell’Africa, Asia e America Latina – il petrolio, minerali,
uranio, oro e diamanti, la frutta, verdura e bestiame e le persone –
e li hanno usati. Ora, le nuove generazioni di asiatici,
latinoamericani e africani stanno cercando di recuperare quella
ricchezza rubata, in quanto hanno il diritto di farlo.
Al
confine con la Libia, recentemente ho fermato 1.000 migranti africani
diretti verso l’Europa. Ho chiesto loro perché stavano andando lì.
Mi hanno detto che volevano riprendersi la ricchezza che gli era
stata rubata – e che
(Già, Gheddafi fermava davvero i flussi di migranti ma non come hanno propalato dozzine di articoli propagandistici, questi immensi cantieri accoglievan migliaia di neri subsahariani che divenivano operai e in gran parte, in massima parte, cittadini libici)
se non fosse stato per questo non sarebbero
mai partiti. Chi può ripristinare la ricchezza che è stata presa da
noi? Se si decide di ripristinare tutta questa ricchezza, non ci sarà
più immigrazione dalle Filippine, dall’America Latina, dall’India
e dalle Mauritius. Cerchiamo di riavere la ricchezza che ci è stata
rubata. L’Africa merita 777.000 miliardi dollari di risarcimento da
parte dei paesi che la colonizzarono. Gli Africani richiederanno tale
importo, e se non lo riceveranno, se ne andranno da dove quei
trilioni di dollari sono stati presi. Hanno il diritto di farlo.
Devono seguire quei soldi per riportarli indietro.
Perché
non c’è immigrazione libica verso l’Italia, anche se la Libia è
così vicina? L’Italia ha pagato il compenso dovuto al popolo
libico. Ha accettato il fatto e firmato un accordo con la Libia, che
è stato adottato sia dal Parlamento italiano che da quello libico.
L’Italia ha ammesso che la sua colonizzazione della Libia era
sbagliata e che non dovrà mai più essere ripetuta, e ha promesso di
non attaccare il popolo libico da terra, aria o mare. L’Italia
ha anche accettato di fornire alla Libia 250 milioni di dollari
all’anno a titolo di risarcimento per i prossimi 20 anni e per
costruire un ospedale per i libici mutilati come conseguenza delle
mine collocate in territorio libico durante la seconda guerra
mondiale. L’Italia si è scusata ed ha promesso che non occuperà
mai più il territorio di un altro paese. L’Italia, che era un
regno durante il regime fascista e ha dato ricchi contributi alla
civiltà, dovrebbe essere lodata per questo risultato, insieme al
Primo Ministro Berlusconi e al suo predecessore, che diede il proprio
contributo a riguardo.
Perché il Terzo Mondo sta chiedendo
compensazione? Perché così non ci saranno più colonizzazioni –
in modo che i paesi grandi e potenti non colonizzeranno più, sapendo
che dovranno pagare un risarcimento. La colonizzazione dovrebbe
essere punita. I paesi che hanno danneggiato gli altri popoli
durante l’epoca coloniale, dovrebbero pagare un risarcimento per i
danni e le sofferenze inflitte sotto il loro dominio coloniale.
C’è
un altro punto che vorrei far notare. Tuttavia, prima di farlo – e
affrontando un tema in qualche modo sensibile – vorrei iniziare con
una parte. Noi africani sono davvero felici e orgogliosi che un
figlio dell’Africa, sia ora Presidente degli Stati Uniti d’America.
Questo è un evento storico. Ora, in un paese dove un tempo i neri
non potevano mescolarsi con i bianchi, in bar o ristoranti, o sedersi
accanto a loro su un autobus, il popolo americano ha eletto come loro
presidente un giovane nero, Obama, di origini del Kenya. Questa è
una cosa meravigliosa, e ne siamo orgogliosi. Ciò segna l’inizio
di un cambiamento. Tuttavia, per quanto mi riguarda, Obama è un
sollievo temporaneo per i prossimi quattro o otto anni. Ho paura che
dopo torneremo al punto di partenza. Nessuno può garantire come
l’America verrà governata dopo Obama.
Saremmo
contenti se Obama potesse rimanere Presidente degli Stati Uniti
d’America per sempre. L’affermazione che ha appena fatto dimostra
come egli è completamente diverso da qualsiasi presidente americano
che abbiamo visto. I presidenti americani ci hanno minacciato con
ogni sorta di arma, dicendo che ci avrebbero inviato Desert Storm,
Grapes of Wrath, Rolling Thunder e rose velenose per i bambini
libici. Questo è stato il loro approccio. I presidenti americani ci
hanno minacciato con operazioni come Rolling Thunder inviato al Viet
Nam, Desert Storm inviato in Iraq, Moschettiere inviato in Egitto nel
1956, anche se l’America si oppone, e le rose velenose hanno
raggiunto i bambini libici per colpa di Reagan. Potete immaginare? Si
sarebbe pensato che i presidenti di un grande paese con un seggio
permanente nel Consiglio di Sicurezza e il diritto di veto ci avrebbe
protetto e ci avrebbe regalato la pace. E cosa abbiamo ottenuto
invece? Bombe a guida laser trasportate contro di noi a bordo degli
aerei F-111. Questo è stato il loro approccio: noi guideremo
il mondo, che vi piaccia o no, e puniremo tutti coloro che si
opporranno a noi.
Ciò
che il nostro figlio Obama, ha detto oggi è completamente diverso.
Ha fatto un appello serio per il disarmo nucleare, che noi
applaudiamo. Ha anche detto che l’America da sola non può
risolvere i problemi che dobbiamo affrontare e che il mondo intero
dovrebbe unirsi insieme per riuscirci. Ha detto che dobbiamo fare di
più di quanto stiamo facendo ora, cioè fare di più che non
soltanto semplici discorsi. Siamo d’accordo con questo e lo
applaudiamo. Ha detto che dobbiamo venire alle Nazioni Unite per
poter parlare uno contro l’altro. É vero che quando veniamo qui,
dovremmo comunicare con gli altri in condizioni di parità. Ed
egli disse che la democrazia non dovrebbe essere imposta
dall’esterno. Fino a poco tempo, i presidenti americani
hanno detto che la democrazia deve essere imposta in Iraq e in altri
paesi. Ha detto che si trattava di un affare interno. Ha detto il
vero quando ha detto che la democrazia non può essere imposta
dall’esterno.
Quindi
dobbiamo essere prudenti. Prima di fare delle osservazioni sensibili,
prendo atto del fatto che il mondo intero ha così tante polarità.
Ascoltate: dobbiamo avere un mondo con tutte queste polarità? Non
possiamo avere le nazioni in condizioni di parità? Cerchiamo di
avere una risposta. Qualcuno ha una risposta se è meglio avere un
mondo con così tante polarità? Perché non possiamo avere
l’uguaglianza? Dobbiamo avere dei patriarchi? Dobbiamo avere dei
Papa? Dobbiamo avere delle divinità?
Perché
abbiamo un mondo con così tante polarità? Noi rifiutiamo questo
mondo e chiediamo un mondo in cui grandi e piccoli siano uguali.
L’altro
punto sensibile è la sede delle Nazioni Unite. Potrei avere la
vostra attenzione, per favore? Tutti voi siete arrivanti passando
attraverso l’Oceano Atlantico, l’Oceano Pacifico, attraversando
il continente asiatico e il continente africano per raggiungere
questo luogo. Perché? É questa Gerusalemme? É questo il Vaticano?
É questa la Mecca? Tutti voi siete stanchi, hanno il jet lag, e sono
notti insonni. Siete molto stanchi, e poco freschi fisicamente.
Qualcuno è appena arrivato ora, dopo 20 ore di volo. Allora noi
vogliamo un discorso che faccia parlare di questo.
Tutti
voi siete addormentati, siete tutti stanchi. È chiaro che siete
privi di energia a causa del dover fare un lungo viaggio. Perché lo
facciamo? Alcuni dei nostri paesi sono in notturna e la gente è
addormentata. Ora dovreste dormire, perché il vostro orologio
biologico, la vostra mente biologica è abituata a dormire in questo
momento. Mi sveglio alle 4.00 AM ora di New York, prima dell’alba,
perché in Libia sono le 11.00 del mattino. Quando mi sveglio alle
11.00 si suppone sia di giorno; alle ore 4.00 AM sono sveglio.
Perché?
Pensateci. Se questo è stato deciso nel 1945, dobbiamo ancora
mantenerlo? Perché non possiamo pensare ad un luogo che è nel
mezzo, che è comodo?
Un
altro punto importante è che l’America, il paese ospitante,
sopporta le spese e cura la sede alla fine delle missioni
diplomatiche e si occupa della pace e della sicurezza dei capi di
Stato che vengono qui. Sono molto severi, spendono un sacco di soldi,
New York e l’America sono molto rigide.
Io
voglio alleviare l’America da questo disagio. Dobbiamo ringraziare
l’America, diciamo all’America, grazie per tutti gli oneri che
hai preso su di sé. Diciamo grazie America. Vogliamo
contribuire a rassicurare l’America e New York e tenerli calmi.
Essi non dovrebbero avere la responsabilità di prendersi cura della
sicurezza. Forse un giorno un terrorista potrebbe provocare
un’esplosione o bombardare un presidente. Questo posto è nel
mirino di Al-Qaeda, questo edificio. Perché non è stato colpito
l’11 settembre? É stato al di là del loro potere. Il prossimo
obiettivo potrebbe essere questo posto. Non sto dicendo questo in
modo sbrigativo. Abbiamo decine di membri di Al-Qaeda detenuti nelle
carceri libiche. Le loro confessioni sono molto spaventose. Fanno
vivere l’America sotto pressione. Nessuno può sapere cosa
succederà. Forse l’America o questo luogo saranno bersagliati di
nuovo da un razzo. Forse decine di capi di Stato moriranno. Noi
vogliamo alleggerire l’America da questa preoccupazione. Noi
dovremo scegliere un posto che non è sotto bersaglio.
Ora,
dopo 50 anni la sede delle Nazioni Unite dovrebbe essere trasferita
in un’altra parte dell’emisfero. Dopo 50 anni nell’emisfero
occidentale, per i prossimi 50 anni dovrebbe essere nell’emisfero
orientale o nell’emisfero centrale, a rotazione. Ora, con 64 anni
abbiamo un extra di 14 anni oltre i 50 che dovrebbero essere quelli
stabiliti per spostare la sede in un’altra zona.
Questo
non è un insulto all’America, è un servizio in America. Dobbiamo
ringraziare l’America. Ciò è stato possibile nel 1945, ma non
dovremmo accettarlo ora. Naturalmente questo dovrebbe essere
messo ai voti all’Assemblea Generale – solo in Assemblea, perché
nella sezione 23 dell’Accordo Sulla Sede si dice che la sede
delle Nazioni Unite può essere spostata in un’altra posizione
solo da una risoluzione dell’Assemblea Generale. Se il 51 per cento
dell ‘Assemblea approva il trasferimento della sede, allora può
essere spostata.
L’America
ha il diritto di prendere rigide misure di sicurezza, perché è nel
mirino dei terroristi e di Al-Qaeda. L’America ha il diritto di
prendere tutte le misure di sicurezza, non siamo incolpando l’America
per questo. Tuttavia, noi non tolleriamo queste misure. Non c’è
bisogno di venire a New York ed essere sottoposti a tutte queste
misure. Un presidente mi ha detto che gli era stato detto che il suo
co-pilota non dovrebbe venire in America perché ci sono restrizioni.
Mi ha chiesto come poteva attraversare l’Atlantico senza un
co-pilota. Perché? Egli non ha bisogno di venire qui. Un altro
presidente si lamentava che la sua guardia d’onore non poteva
venire perché c’è stato un malinteso riguardo al suo nome quando
si è trattato di concedere un visto. Un altro presidente ha detto
che il suo medico non riusciva a ottenere un visto e non poteva
venire in America.
Le
misure di sicurezza sono molto rigide. Se un paese ha qualche
problema con l’America, essi allestiranno le restrizioni ai
movimenti delle delegazioni membro, come se si fosse a Guantanamo. È
questo uno Stato membro delle Nazioni Unite, o è un prigioniero nel
campo di Guantanamo, a cui non si può concedere la libera
circolazione?
Questo
è ciò che è sottoposto ai voti dell’Assemblea Generale e cioè
spostare il quartier generale. Se il 51 per cento sarà d’accordo,
allora si potrà passare alla seconda votazione: scegliere fra la
parte centrale del globo o quella orientale. Se diciamo che dobbiamo
spostare il quartier generale al centro dell’emisfero, perché non
trasferirci a Sirte o Vienna? Lì si può entrare anche senza visto.
Una volta che si arriva come presidente, la Libia è un paese sicuro.
Non abbiamo intenzione di limitarvi a 100 o 500 metri. La Libia non
ha azioni ostili contro nessuno. Penso che lo stesso valga per
Vienna.
Se
il voto dice che dovremmo spostare la sede verso la parte orientale,
allora sarà Delhi o Pechino, la capitale della Cina o quella
dell’India ..
Questa
è logica, fratelli miei. Non credo ci saranno obiezioni a questo.
Poi mi ringrazierete per questa proposta, per aver eliminato la
sofferenza e la fatica di 14, 15 o 20 ore di volo per venire qui.
Nessuno può accusare l’America o dire che l’America ridurrà il
suo contributo alle Nazioni Unite. Nessuno dovrebbe avere quel
cattivo pensiero. L’America, ne sono certo, si impegna ai suoi
obblighi internazionali. L’America non sarà arrabbiata, ma vi
ringrazierà per aver alleggerito i suoi oneri, per la presa di tutte
le avversità e di tutte le restrizioni, anche se questo posto è nel
mirino dei terroristi.
Veniamo
ora alle questioni che saranno prese in considerazione dall’Assemblea
Generale. Stiamo per mettere le Nazioni Unite sotto processo, la
vecchia organizzazione non ci sarà più e una nuovo emergerà.
Questa non è una riunione normale. Anche il figlio Obama ha
detto che questo non è un incontro normale. È un incontro storico.
Le
guerre che hanno avuto luogo dopo l’istituzione delle Nazioni Unite
– perché sono avvenute? Dov’era il Consiglio di Sicurezza,
dov’era la Carta, dov’erano le Nazioni Unite? Ci dovrebbero
essere delle indagini e un intervento giudiziario. Perché ci sono
stati dei massacri? Possiamo iniziare con la guerra di Corea, perché
ha avuto luogo dopo l’istituzione delle Nazioni Unite. Come è
stata fatta scoppiare una guerra e causare milioni di vittime? Le
armi nucleari sarebbero potute venir utilizzate in quella guerra.
Coloro che sono responsabili di aver causato la guerra dovrebbero
essere cercati e dovrebbero pagare un risarcimento danni.
Poi
arriviamo alla guerra del Canale di Suez del 1956. Questo file deve
essere ampiamente riaperto. Tre paesi con seggi permanente al
Consiglio di Sicurezza e con il diritto di veto nel Consiglio hanno
attaccato un membro di questa Assemblea Generale. Un paese sovrano –
l’Egitto – è stato attaccato, il suo esercito è stato
distrutto, migliaia di egiziani sono stati uccisi e molte città ed
entità egiziane sono state distrutte, e tutto questo solamente
perché l’Egitto voleva nazionalizzare il Canale di Suez. Com’è
potuta accedere una cosa del genere nell’era delle Nazioni Unite e
della sua Carta? Come è possibile garantire che una cosa del genere
non si ripeta se non facendo pagare ammenda per gli errori del
passato? Erano entrambi eventi pericolosi e sia la questione del
Canale di Suez che quella dei file guerra di Corea dovrebbero essere
riaperte.
Poi
si arriva alla guerra del Vietnam. Ci sono state 3 milioni di vittime
in quella guerra. Durante 12 giorni, sono state sganciate più bombe
che durante quattro anni di Seconda Guerra Mondiale. Fu una guerra
feroce, e si svolse dopo l’istituzione delle Nazioni Unite e dopo
che avevamo deciso che non ci sarebbero state più guerre.
C’è
in gioco il futuro dell’umanità. Non possiamo rimanere in
silenzio. Come possiamo sentirci al sicuro? Come possiamo essere
compiacenti? Questo è il futuro del mondo, e noi che siamo in seno
all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dobbiamo assicurarci che
tali guerre non si ripetano in futuro.
Poi
è stata attaccata Panama, nonostante fosse uno Stato Membro
indipendente dell’Assemblea Generale. Quattromila persone furono
uccise, e il Presidente di quel paese fu fatto prigioniero e messo in
prigione. Noriega dovrebbe essere rilasciato – si dovrebbe riaprire
quel file. Come si può autorizzare un paese che è membro delle
Nazioni Unite a fare la guerra contro un altro paese e catturare
il suo presidente, trattarlo come un criminale per metterlo in
prigione? Chi accetterebbe questo? Potrebbe essere ripetuto. Non
dobbiamo stare tranquilli. Dovremmo aprire un’inchiesta. Ognuno di
noi fra gli Stati Membri potrebbe dover affrontare la stessa
situazione, soprattutto se tale aggressione proviene da uno Stato
Membro con un seggio permanente nel Consiglio di Sicurezza e con la
responsabilità di mantenere la pace e la sicurezza in tutto il
mondo.
Poi ci fu la guerra in Grenada. Quel paese è
stato invaso nonostante fosse uno Stato Membro. Fu attaccato da 5.000
navi da guerra, 7.000 soldati e decine di aerei militari, ed è il
paese più piccolo del mondo. Ciò è avvenuto dopo l’istituzione
delle Nazioni Unite e del Consiglio di Sicurezza con il suo veto. E
il presidente di Grenada, il signor Maurice Bishop, è stato
assassinato. Come può essere successo con impunità? É una
tragedia. Come possiamo garantire che le Nazioni Unite siano
buone o no, e se un determinato paese è buono o no? Possiamo essere
sicuri o felici per il nostro futuro o no? Possiamo fidarci del
Consiglio di Sicurezza o no? Possiamo fidarci delle Nazioni Unite o
no?
Dobbiamo
esaminare e investigare sul bombardamento della Somalia. La
Somalia è uno Stato Membro delle Nazioni Unite. È un paese
indipendente sotto il governo di Aidid. Vogliamo un’indagine.
Perché è successo? Chi ha permesso che accadesse? Chi ha dato il
via libera per attaccare quel paese?
Poi
c’è l’ex Jugoslavia. Nessun paese era pacifico come la
Jugoslavia, costruita passo dopo passo e pezzo per pezzo dopo essere
stata distrutta da Hitler. L’abbiamo distrutta, come se stessimo
facendo lo stesso lavoro di Hitler. Tito ha costruito tranquillo
paese passo dopo passo e mattone dopo mattone e poi siamo arrivati
a spezzarlo per imperialistici interessi personali. Come
possiamo essere compiacenti con ciò? Perché non possiamo essere
soddisfatti? Se un paese tranquillo come la Jugoslavia ha dovuto
subire tale tragedia, l’Assemblea Generale dovrebbe aprire
un’indagine per decidere chi dovrà essere giudicato davanti alla
Corte Penale Internazionale.
Poi
abbiamo la guerra in Iraq – la madre di tutti i mali. Le
Nazioni Unite dovrebbero indagare anche su questo. L’Assemblea
Generale, presieduta dal Sig. Treki, dovrebbe indagare su questo.
L’invasione dell’Iraq è stata una violazione della Carta delle
Nazioni Unite. É stato fatto senza alcuna giustificazione da
super-potenze con seggi permanente al Consiglio di Sicurezza. L’Iraq
è un paese indipendente e uno Stato Membro dell’Assemblea
Generale. Come hanno potuto quei paesi attaccare l’Iraq? Come
previsto nella Carta, le Nazioni Unite avrebbero dovuto intervenire e
fermare l’attacco.
Abbiamo parlato all’Assemblea Generale e
abbiamo esortato ad utilizzare la Carta per fermare l’attacco. Noi
eravamo contro l’invasione del Kuwait, e i paesi arabi hanno
combattuto contro l’Iraq a fianco dei paesi stranieri in nome della
Carta delle Nazioni Unite.
In un primo momento, la Carta è
stata rispettata. La seconda volta quando abbiamo deciso di
utilizzare la Carta per fermare la guerra contro l’Iraq, nessuno
l’ha usata e il documento è stato ignorato. Perché è successo?
Mr. Treki e l’Assemblea Generale dovrebbero indagare per stabilire
se ci fosse qualche motivo per invadere l’Iraq. Perché le ragioni
di questo attacco rimangono misteriose e ambigue, e potremmo
affrontare lo stesso destino.
Perché l’Iraq è stato
invaso? L’invasione per sé è stata una gravissima violazione
della Carta delle Nazioni Unite, ed era sbagliata. C’è stato anche
un massacro totale o genocidio. Più di 1,5 milioni di iracheni
sono stati uccisi. Vogliamo portare il file iracheno davanti alla
Corte Penale Internazionale (CPI), e vogliamo che vengano giudicato
coloro che hanno commesso omicidi di massa contro il popolo iracheno.
È
facile per Charles Taylor essere processato, o per Bashir o per
Noriega. Questo è un lavoro facile. Sì, ma che dire di coloro che
hanno commesso un omicidio di massa contro gli iracheni? Essi non
possono essere processati? Non possono andare davanti alla CPI? Se la
Corte non è in grado di accogliere la nostra richiesta, allora non
dovremmo più accettarla. O si intende per tutti noi, grandi o
piccoli, o altrimenti non dovremmo accettarla e dunque
rifiutarla.
Chiunque commette un crimine di guerra può
essere processato, ma non siamo bestiame o animali come quelli che
vengono macellati per l’Eid. Abbiamo il diritto di vivere, e siamo
pronti a combattere e difenderci. Abbiamo il diritto di vivere con
dignità, sotto il sole e sulla terra, ma ci hanno già giudicato e
abbiamo superato la prova.
Ci
sono anche altre cose. Perché i prigionieri di guerra iracheni
possono essere condannati a morte? Quando l’Iraq fu invaso e il
presidente dell’Iraq preso era un prigioniero di guerra. Egli non
sarebbe dovuto essere giudicato, non sarebbe dovuto essere impiccato.
Quando la guerra era finita, lui sarebbe dovuto essere
rilasciato. Vogliamo sapere perché un prigioniero di guerra sarebbe
dovuto essere giudicato. Chi ha condannato il Presidente dell’Iraq
a morte? C’è una risposta a questa domanda? Conosciamo l’identità
del giudice che l’ha processato. Per quanto riguarda quelli
che hanno legato il cappio intorno al collo del presidente il giorno
del sacrificio e dell’impiccagione, queste persone indossavano
delle maschere.
Come è potuto accadere in un mondo
civilizzato? Questi erano i prigionieri di guerra di paesi civili in
base al diritto internazionale. Come possono essere condannati a
morte ed impiccati dei ministri del governo e un capo di Stato?
Quelli che li hanno giudicati erano avvocati o membri di un sistema
giudiziario?
Sapete cosa dice la gente? Dicono che i volti
dietro le maschere fossero quelli del Presidente degli Stati Uniti e
del primo ministro del Regno Unito e che furono loro che condannarono
a morte il Presidente dell’Iraq.
Perché
questi carnefici non mostrano le loro facce? Perché non conosciamo i
loro ranghi? Perché non sappiamo se erano funzionari, giudici,
soldati o medici? Come si è arrivati al punto di condannare a morte
ed uccidere il Presidente di uno Stato Membro delle Nazioni Unite?
Non conosciamo l’identità dei carnefici. Le Nazioni Unite hanno il
dovere di rispondere a queste domande: chi ha eseguito la condanna a
morte? Essi devono avere personalità giuridica e responsabilità
ufficiali, dovremmo conoscere la loro identità ed essere a
conoscenza della presenza di un medico e della natura di tutti i
procedimenti giudiziari. Ciò sarebbe vero per un comune cittadino,
figuriamoci per il presidente di uno Stato Membro delle Nazioni Unite
che è stato messo a morte in quel modo.
Il mio terzo punto
sulla guerra in Iraq si riferisce a Abu Ghraib. Questa è stata una
disgrazia per l’umanità. So che le autorità degli Stati Uniti
indagheranno su questo scandalo, ma neppure le Nazioni Unite devono
ignorarlo. L’Assemblea Generale dovrebbe indagare su quest’evento.
I prigionieri di guerra detenuti nella prigione di Abu Ghraib sono
stati torturati, dei cani sono stati messi contro di loro, degli
uomini sono stati violentati. Questo è senza precedenti nella storia
della guerra. C’è stata sodomia, un peccato senza precedenti, mai
commessi prima d’ora da aggressori o invasori. I prigionieri di
guerra sono dei soldati, che sono stati violentati in carcere da uno
Stato, membro permanente del Consiglio di Sicurezza. Questo va contro
la civiltà e l’umanità. Non dobbiamo tacere, dobbiamo conoscere i
fatti. Anche oggi, un quarto di milione di iracheni detenuti, uomini
e donne, rimangono ad Abu Ghraib. Vengono maltrattati, perseguitati e
violentati. Ci deve essere un’inchiesta.
Per
quanto riguarda la guerra in Afghanistan, anche qui bisogna indagare.
Perché siamo contro i talebani? Perché siamo contro l’Afghanistan?
Chi sono i talebani? Se i talebani vogliono uno Stato religioso, va
bene. Pensate al Vaticano. Il Vaticano rappresenta una minaccia per
noi? No. Si tratta di un Stato religioso, ed è molto tranquillo. Se
i talebani vogliono creare un emirato islamico, chi dice che questo
li rende un nemico? C’è qualcuno che sostiene che Bin Laden fa
parte dei Talebani o che lui è afgano? Bin Laden è uno dei
talebani? No, non è dei Talebani e non è neppure afghano. I
terroristi che hanno colpito New York City erano dei talebani? Erano
dall’Afghanistan? Non erano né talebani, né afgani. Allora,
qual’era la ragione per le guerre in Iraq e in Afghanistan?
Se
io volessi ingannare i miei amici americani e britannici, io li
incoraggerei ad inviare più truppe e li incoraggerei a continuare
questo bagno di sangue. Ma non avranno mai successo né in Iraq né
Afghanistan. Guardate cosa gli è successo in Iraq, che è un
deserto. E nel montagnoso Afghanistan è ancora peggio. Se volessi
ingannarli direi loro di continuare le guerre in Iraq e in
Afghanistan. Ma no, io voglio salvare i cittadini degli Stati Uniti,
del Regno Unito e degli altri paesi che stanno combattendo in Iraq e
Afghanistan. Allora io dico loro: lasciate l’Afghanistan agli
afghani, lasciate l’Iraq agli iracheni. Se vogliono combattere tra
di loro, sono liberi di farlo.
L’America
ha avuto la sua guerra civile, e nessuno ha interferito in essa. Ci
sono state guerre civili in Spagna, in Cina e nei paesi di tutto il
mondo – non c’è posto sulla Terra che non abbia conosciuto
guerre civili. Lasciate che ci sia una guerra civile in Iraq. Se gli
iracheni vogliono avere una guerra civile e lottare tra loro, va
bene. Chi dice che se i talebani dovessero formare un governo
allora sarebbero in possesso di missili intercontinentali o del tipo
di aerei che hanno colpito New York? Quegli aerei sono forse
decollati dall’Afghanistan o dall’Iraq? No, sono decollati da
aeroporti americani. Allora, perché è stato l’Afghanistan ad
essere colpito? I terroristi non erano talebani afghani o iracheni.
Perché
restiamo in silenzio? Non dobbiamo mai essere diavoli della guerra:
chi non dice la verità è un diavolo in silenzio. Siamo impegnati
per la pace e per la sicurezza internazionale. Non vogliamo
disprezzare o ridicolizzare il genere umano. Vogliamo salvare
l’umanità.
In
qualità di Presidente dell’Assemblea Generale, Ali Treki dovrebbe
aprire un’indagine anche sui files degli omicidi oltre che a quelli
di guerra. Chi ha ucciso Patrice Lumumba, e perché? Noi
desideriamo semplicemente registrarlo negli annali della storia
africana, vogliamo sapere comè stato assassinato un leader africano,
un liberatore. Chi lo ha ucciso? Vogliamo che i nostri figli siano in
grado di leggere la storia di come Patrice Lumumba, l’eroe della
lotta di liberazione del Congo, è stato assassinato. Vogliamo
conoscere i fatti, anche se son passati 50 anni. Questo è un file
che dovrebbe essere riaperto.
E chi ha ucciso Segretario
Generale Hammarskjöld? Che sparò al suo aereo nel 1961, e perché?
Poi,
c’è l’omicidio del presidente degli Stati Uniti Kennedy nel
1963. Vogliamo sapere chi lo ha ucciso e perché. Ci fu qualcuno
chiamato Lee Harvey Oswald, che è stato poi ucciso da un Jack Ruby.
Perché l’ha ucciso? Jack Ruby, un israeliano, ha ucciso Lee Harvey
Oswald, che uccise Kennedy. Perché questo israeliano uccise il
killer di Kennedy? Poi Jack Ruby, l’assassino del killer di
Kennedy, è morto in circostanze misteriose prima che potesse essere
processato. Dobbiamo aprire i files. Il mondo intero sa che Kennedy
voleva indagare sul reattore nucleare israeliano di Dimona. Questo
incide sulla pace e sulla sicurezza internazionale e anche sulle armi
di distruzione di massa. Ecco perché dobbiamo aprire il file.
Poi
c’è l’omicidio di Martin Luther King, il reverendo nero e
attivista dei diritti umani. Il suo omicidio è stato un complotto, e
noi dovremmo sapere perché fu ucciso e chi lo ha ucciso.
Poi
Khalil Wazir, o Abu Jihad, un palestinese, è stato attaccato. Viveva
pacificamente in Tunisia, uno Stato Membro, la cui sovranità non è
stata rispettata. Non possiamo tacere. Anche se i sottomarini e le
navi sono state rilevate lungo le coste della Tunisia, dove è stato
ucciso, nessuno è stato accusato o giudicato. Anche Abu Iyad fu
ucciso, e dobbiamo sapere come è stato ucciso. È stato ucciso in
circostanze ambigue. Nella Operation Spring della Gioventù, Kamal
Nasser, un poeta, Kamal Adwan e Abu Youssef al Najjar, tre
palestinesi sono stati uccisi in Libano, un paese che è un libero,
sovrano e Stato Membro dell’Assemblea Generale. Sono stati
attaccati e uccisi mentre dormivano pacificamente. Dobbiamo sapere
chi li ha uccisi, e lui dovrebbe essere processato in modo che questi
crimini contro l’umanità non si ripetano.
Abbiamo già
parlato della dimensione della forza usata durante l’invasione di
Grenada – 7.000 soldati, 15 navi da guerra e decine di bombardieri
– e il Presidente Bishop è stato ucciso nonostante Grenada fosse
uno Stato Membro. Questi sono crimini, e noi non possiamo tacere.
Altrimenti, sembreremo delle bestie sacrificali. Noi non siamo
animali. Anno dopo anno, siamo attaccati. Noi ci difendiamo,
difendiamo i nostri figli e i nostri bambini, e non abbiamo paura.
Abbiamo il diritto di vivere, e la Terra non è destinata alla
violenza, ma a tutti noi. Non possiamo vivere in questa Terra
in tali umilianti condizioni. Quindi queste sono le guerre.
L’ultimo
file è quello dei massacri. Nel massacro di Sabra e Shatila, 3.000
persone sono state uccise. Quella zona, sotto la protezione
dell’esercito di occupazione israeliano, è stato luogo di un
enorme e disastroso massacro in cui furono uccisi 3.000 palestinesi
uomini, donne e bambini. Come possiamo rimanere in silenzio? Il
Libano è uno Stato sovrano, un membro dell’Assemblea Generale è
stato occupato, Sabra e Shatila sono state sotto il controllo
israeliano, e poi è avvenuto il massacro.
Poi,
nel 2008, ci fu il massacro a Gaza. Ci furono 1.000 donne e 2.200
bambini tra le vittime uccise nel massacro di Gaza nel 2008. Sessanta
strutture delle Nazioni Unite e altri 30 costruzioni appartenenti a
organizzazioni non governative sono state danneggiate. Cinquanta
cliniche sono state distrutte. Quaranta medici e infermieri sono
stati uccisi mentre svolgevano attività umanitarie. Questo è
successo a Gaza nel dicembre 2008.
Gli
autori sono ancora vivi, e dovrebbero essere processati dalla Corte
Penale Internazionale (CPI). Dovremmo processare solamente i
diseredati, i deboli ed i poveri di paesi del terzo mondo, e non le
importanti e potenti figure? Secondo il diritto internazionale,
esse dovrebbero affrontare un processo per le conseguenze dei crimini
che hanno commesso. In caso contrario, il ruolo della Corte Penale
Internazionale non sarà mai riconosciuto. Se le decisioni della
Corte Penale Internazionale non sono rispettate o attuate, se
l’Assemblea Generale e il Consiglio di Sicurezza non significano
nulla, e se l’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica lavora
solo per alcuni paesi e organizzazioni, allora che cosa sono le
Nazioni Unite? Significa che l’organizzazione delle Nazioni Unite è
nulla ed insignificante. Dove si trova? Non c’è nessuna
organizzazione delle Nazioni Unite.
Poi,
mentre la pirateria dovrebbe essere un fenomeno di alto mare, una
forma di terrorismo, si parla di pirateria in Somalia. I somali
non sono pirati. Noi siamo i pirati. Siamo andati lì e abbiamo
usurpato le loro zone economiche, il loro pesce e le loro ricchezze.
Libia, India, Giappone e America – qualsiasi paese del mondo –
noi tutti siamo pirati. Siamo tutti entrati nelle acque territoriali
e nelle zone economiche della Somalia e abbiamo rubato. I somali
stanno proteggendo il loro pesce, il loro sostentamento. Sono
diventati pirati, perché stanno difendendo il cibo dei loro figli.
Ora,cerchiamo di affrontare tale questione in modo sbagliato.
Dovremmo inviare navi da guerra in Somalia? Dovremmo inviare navi da
guerra ai pirati che hanno attaccato e sequestrato le zone economiche
e la ricchezza dei somali e il cibo dei loro figli.
Ho
incontrato i pirati, e ho detto loro che avrei negoziato un accordo
tra loro e la comunità internazionale che rispetti le 200 miglia
zona economica esclusiva in base alla legge del mare, che protegge
tutte le risorse marine che appartengono al popolo somalo, e che
ferma tutti i paesi dallo smaltimento dei rifiuti tossici lungo le
coste somale. In cambio, i somali non attaccheranno più le navi.
Proporremo tali progetto come un trattato internazionale e lo
sottoporremo all’Assemblea Generale. Questa è la soluzione. La
soluzione non sta nel mandare altre navi militari per combattere i
somali. Non è quella la soluzione.
Stiamo
affrontando i fenomeni della pirateria e del terrorismo nel modo
sbagliato. Oggi c’è l’influenza suina. Forse domani ci sarà
l’influenza di pesce, perché a volte produciamo virus
controllandoli. Si tratta di una attività commerciale. Le società
capitaliste producono virus in modo che possano poi generare e
vendere vaccini. Questo è veramente vergognoso ed eticamente povero.
Le vaccinazioni e le medicine non dovrebbero essere vendute. Nel
Libro Verde, io sostengo che i medicinali non dovrebbero essere
venduti né soggetti alla commercializzazione. I medicinali devono
essere gratuiti e i vaccini dati gratuitamente ai bambini, ma le
aziende capitalistiche producono i virus e le vaccinazioni e vogliono
realizzare un profitto. Perché non sono gratuiti? Lo dovremmo dare
gratuitamente, e non venderli. Il mondo intero dovrebbe sforzarsi di
proteggere il nostro popolo, creare e produrre vaccini e darli
gratuitamente a donne e bambini, e non trarre profitto da loro. Tutti
questi elementi sono all’ordine del giorno dell’Assemblea
Generale, che deve solamente esercitare tale dovere.
La
Convenzione di Ottawa sulle mine anti-uomo ne vieta la produzione.
Questo è sbagliato. Le mine sono armi difensive. Se le piazzo lungo
il confine del mio paese e qualcuno vuole invadermi, può essere
ucciso. Questo è tutto giusto, perché mi stanno invadendo. La
Convenzione dovrebbe essere riconsiderata. Io non sto piazzando
l’arma difensiva in un altro paese. É Il nemico a venire da me.
Sul sito di Al-Gheddafi, chiedo che il trattato venga modificato o
annullato. Questo trattato dovrebbe essere modificato o annullato. Io
voglio usare le mine anti-uomo per difendere la mia casa contro
l’invasione. Eliminiamo le armi di distruzione di massa, non le
mine, che sono armi difensive.
Per
quanto riguarda la situazione palestinese, la soluzione dei due Stati
è impossibile, non è pratica. Attualmente, questi due Stati si
sovrappongono completamente. La partizione è destinata al
fallimento. Questi due Stati non sono vicini, sono co-esistenti, sia
in termini di popolazione che di geografia. Una zona di protezione
non può essere creata tra i due Stati, perché ci sono mezzo milione
di coloni israeliani in Cisgiordania e un milione di arabi
palestinesi nel territorio conosciuto come Israele.
La
soluzione è quindi uno Stato democratico senza fanatismo religioso o
etnico. La generazione di Sharon e Arafat è finita. Abbiamo bisogno
di una nuova generazione, in cui tutti possano vivere in pace.
Guardate i giovani palestinesi e israeliani, entrambi vogliono la
pace e la democrazia, e vogliono vivere sotto un unico Stato. Questo
conflitto avvelena il mondo.
Il
Libro Bianco in realtà ha la soluzione, e io lo tengo qui. La
soluzione è Isratina. Gli arabi non hanno alcuna animosità o
ostilità verso Israele. Siamo cugini e siamo della stessa razza.
Vogliamo vivere in pace. I rifugiati devono ritornare.
Voi
siete quelli che hanno portato l’Olocausto agli ebrei. Voi, non
noi, siete quelli che li hanno bruciati. Noi abbiamo dato loro
rifugio. Abbiamo dato loro rifugio sicuro durante l’epoca romana e
durante il regno arabo in Andalusia e durante il governo di Hitler.
Voi siete quelli che li hanno avvelenati, voi siete quelli che li
hanno annientati. Noi abbiamo fornito loro protezione. Voi li avete
espulsi. Diciamo la verità. Noi non siamo ostili, non siamo nemici
degli ebrei. E un giorno gli ebrei avranno bisogno degli arabi. A
quel punto, gli arabi saranno coloro che gli daranno protezione, per
salvarli, come abbiamo fatto in passato. Guardate quello che tutti
gli altri ha fatto agli ebrei. Hitler è un esempio. Voi siete quelli
che odiano gli ebrei, non noi.
In breve, il Kashmir dovrebbe
essere uno Stato Indipendente, non indiano né pakistano. Dobbiamo
porre fine a quel conflitto. Kashmir dovrebbe essere uno Stato
cuscinetto tra India e Pakistan.
Per quanto riguarda il Darfur,
mi auguro davvero che l’assistenza fornita dalle organizzazioni
internazionali possa essere utilizzata per progetti di sviluppo, per
l’agricoltura, per l’industria e per l’irrigazione. Voi siete
quelli scateneranno la crisi; voi l’avete voluto mette sull’altare,
voi avete avuto sacrificare il Darfur in modo da poter interferire
nei suoi affari interni.
Voi avete trasformato il problema
Hariri in un problema delle Nazioni Unite. State vendendo il cadavere
di Hariri. Volete solamente regolare i conti con la Siria. Il Libano
è uno Stato indipendente, ha leggi, tribunali, un sistema
giudiziario e ls polizia. In questa fase, non si stanno più cercando
i colpevoli, il desiderio reale è quello di regolare i conti con la
Siria, non garantire la giustizia per Hariri. Se il caso di Hariri
merita tanta attenzione allora anche i casi di Khalil al-Wazir,
Lumumba, Kennedy e Hammarskjöld avrebbero dovuto essere consegnati
alle Nazioni Unite.
L’Assemblea
Generale è ora sotto la presidenza della Libia. Questo è un nostro
diritto. La Libia si augura voi aiuterete a fare la transizione da
un mondo pieno di crisi e tensioni verso un mondo in cui l’umanità,
la pace e la tolleranza possano prevalere. Io seguirò personalmente
la questione con l’Assemblea Generale, con il presidente Treki e
con il Segretario Generale. Non è nostra abitudine arrivare ad un
compromesso quando si tratta del destino dell’umanità, delle lotte
del terzo mondo e delle 100 piccole nazioni, che dovrebbero vivere
sempre in pace.