lunedì 9 dicembre 2013

8 Dicembre 2013 Primarie PD - IL CREPUSCOLO DEGLI DEI?

Poche sere fa nell'occasione della morte di Nelson mandela ci è stato offerto in TV il film celebrativo INVICTUS.
Al di là di ogni considerazione su quello che è senz'altro un documento agiografico e solo genericamente storico ed al di là della diffusa retorica sul protagonista, tuttavia un punto avrebbe dovuto esser sicuramente oscurato (visto che per anni ed anni ci è stata - e ci è - negata la visione del "Leone del deserto" il film sulla Libia, Graziani ed Omar el Mukhtar) dai nostri censori: allorché Mandela neo-eletto scopre l'ingente ammonatre del proprio appannaggio e giudicandolo immorale decide di ridurselo. Ci pensate ad un Napolitano che - "affranto" ed affaticato dalla scalinata di villa Malaparte, reduce nel buen retiro a Capri mentre a poche miglia di distanza si era consumata la Storia delle leggendarie  4 giornate di Napoli  - si riduce il proprio stipendio di fronte alle difficoltà degli Italiani?! Ve li immaginate i D'Alema, i Veltroni, gli Alfano e i Quagliariello, che, dall'alto della loro torre d'avorio si autoriducono lo stipendio?  No, è stata l'ennesima beffa.  Sembrava dirci anche quel film che siamo proprio dei cretini, che abbiamo scelto dei pusillanimi a comandarci, dei pusillanimi e degli incapaci.

Perfino  Diego Della Valle, pur con le sue liaisons dangereuses con i vari Mastella e Montezemolo, con il suo curioso modo di intendere il made in Italy (maligni insinuano di importanti fasi lavorative dei suoi prodotti svolte in paesi extraeuropei) che lo autorizza a dissertare sulla fin troppo nota (a tutto il mondo reale, non alle Istituzioni, quelle dei lutti nazionali) sleale concorrenza della Chinatown pratese, perfino Della Valle, dicevo, a Servizio Pubblico si sbilancia: una classe dirigente - e non solo quella politica - che non ha saputo fare il proprio lavoro. Una classe dirigente che non serve più, con cui non serve parlare, che deve andarsene a casa. Rifiuta di sentirsi includere tra i marrani di Confindustria.
Se non altro ha buonsenso.

Anche Matteo Renzi aveva detto questo all'indirizzo della ministra Cancellieri, dopo lo scandalo Ligresti. Poi aveva abbozzato, rientrando nella logica della lealtà alle scelte della segreteria del Partito. Oggi Renzi ha prevalso, su Cuperlo (il passato, il burokrat con gli occhi azzurri da STASI, appoggiato - il bacio della morte, di fatto - da D'Alema, il padrino delle Puglie) e su Civati, l'alternativa vera ed umana, di sinistra, ad un PD che non rappresenta più nessuno, nemmeno l'alta finanza, di cui è scodinzolante scudiero, con il succube Enrico Letta, l'uomo senza qualità e dalla personalità di una ameba.
Oggi Renzi può formare la nuova segreteria. ma sarà nuova? Serve ancora l'invito al voto di soggetti come Romano Prodi? Romano Prodi vien ricordato solo per le "leggendarie" sfide a Berlusconi, ma l'uomo di Arcore e l'uomo della svendita dell'IRI sono davvero degni di "leggende"?
Renzi si appoggerà davvero a un altro "grande" come Fassino? Poveri noi.

Siamo davvero al CREPUSCOLO  DEGLI  DEI

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