domenica 15 settembre 2013

MEGLIO DEL CINEMA


Leggo che Massimo Fini si autodefinisce il primo o l'unico - non ricordo - ad avere qua da noi condannato l'interventismo americano in Siria (Fini è lo stesso che con decisione, insieme a tanti altri,  definiva Gheddafi un criminale per aver "bombardato" la folla nel febbraio 2011...)
Forse si riferisce al mondo nebuloso della carta stampata e forse non frequenta la libera informazione del web, altrimenti (ma son sicuro che vi attinge...come pure legge i saggi di autori poco noti al grande pubblico) non parlerebbe così, è dai tempi dell'aggrsssione alla Libia che una parte di mondo sa esprimere un giudizio abbastanza sereno su queste realtà scandalose.

Eppure talvolta - spesso ai nostri giorni - la realtà supera l'immaginazione. Paesi occidentali impoveriti dal modello economico che li avrebbe dovuti elevare dall'animalesco livello di mero sostentamento mentre la pace (nell'accezione di non-belligeranza esterna nelle vicende di paesi ONU) viene mantenuta grazie alla fermezza di chi (Putin) dovrebbe configurare l'opposta pulsione, rappresentato com'è dai media come la personificazione dell'oligarchia la più tenebrosa.  L'uso di armi chimiche apparso sempre come una utile fandonia per sensibilizzre la cosidetta "comunità internazionale" si materializza giorno dopo giorno come una delle più ciniche (ed offensive dell'intelligenza media delle persone)
operazioni di disinformazione.
La propaganda, in guerra, costituisce una delle colpe più gravi poichè crea i presupposti per i crimini più odiosi.
Di fatto di fronte al dissennato interventismo americano (o piuttosto disperato, pensando alla crisi economica nordamericana ed - a catena - di tutte le economie cosidette "occidentali", vien da riflettere sulle ansie di quel "bravuomo" di Obama)  predicato da quello stesso John Kerry che nel 1971 (anni luce fa) denunciava al Congresso i crimini di guerra in Viet-Nam, il Premier russo ed il suo rappresentante alle Nazioni Unite fanno la figura di colossi, senza bisogno di minacciare o mostrare i propri muscoli. L'America deve abbozzare, stavolta le navi che invertono la marcia non son quelle russe dirette a Cuba ma quelle della affilata e meschina macchina da guerra agli ordini del prode Rasmussen, quella NATO che si è andata via via definendo come strumento al soldo delle più spregiudicate regìe di dominazione. E il bello è che tutti, per strada, se ne rendon conto.
I militari americani, americani veri, se ne vergognano e si rifiutano di affiancare i tagliagole creati dai vari Rumsfeld e Brzezinski.
Il complice Al Zawahiri che all'impasse americana in Siria richiama i propri cani a colpire l'America che come ben chiarisce Ron Paul peraltro li sta armando in mezzo mondo, nessuno più crede a queste lugubri barzellette e da bravi yes-men i politicanti vassalli continuano a dar ragione ai propri padroni fingendo che il mondo continui a bersi simili panzane.
Will: "Perché non dovrei lavorare per l'NSA (National Security Agency)? Questa è tosta. Ma provo a buttarmi. Diciamo che lavoro all'NSA, e mettono sulla mia scrivania un codice che nessuno sa decifrare, forse ci provo e magari ci riesco. E sono fiero di me perché ho fatto bene il mio lavoro, ma forse indica la località di un esercito ribelle in Nord Africa o in Medio Oriente. Ottenuta la località bombardano il villaggio dove i ribelli si nascondono. 1500 persone con le quali non ho mai avuto problemi restano uccise. Ora i politici dicono 'Oh, spedite i marines a sorvegliare la zona' perché non gliene frega niente, non ci sarà un loro figlio a farsi sparare, come non c'erano loro quando era il momento perché erano in gita nella Guardia Nazionale. Ci sarà un tipo di Southy a prendersi una sventagliata nel sedere, torna in patria per scoprire che la fabbrica in cui lavorava è stata esportata nel Paese da cui è arrivato e quello che gli ha sbrindellato il culo ora sta al suo posto e lavora per 15 centesimi al giorno e non va mai a pisciare. Nel frattempo capisce che la ragione per cui l'avevano mandato a combattere
era installare un governo che ci avrebbe venduto il petrolio a buon prezzo, ed è chiaro che le compagnie hanno usato quella scaramuccia lontana per addomesticare i prezzi. Un aiutino notevole per il loro profitto, ma non aiuta il mio amico, a due dollari e cinquanta a gallone. Ci vanno con molta calma a reimpostare il petrolio, magari si prendono finanche un alcolizzato skipper a cui piace bere Martini e fare pazzi slalom tra gli iceberg. Finisce che quello ne centra uno, sparge il petrolio e uccide la vita del Nord Atlantico. Così il mio amico ora è senza posto e non può permettersi l'auto e va a piedi a fare i colloqui di lavoro e si sfrange perché la sventagliata nel sedere gli ha procurato le emorroidi. Nel frattempo muore di fame, perché ogni volta che cerca di mangiare la sola prospettiva è un merluzzo del Nord Atlantico intriso di petrolio salato. Allora cos'ho pensato: mi conservo per qualcosa di meglio. Ci rifletto, cazzo, mentre aspetto. Perché non uccido il mio amico? Gli frego il posto, lo do al suo peggior nemico, alzo i prezzi della benzina, bombardo un villaggio, ammazzo le foche, fumo hashish e vado nella Guardia Nazionale. Potrei essere eletto Presidente."       Will Hunting (Matt Damon nel film "Will Hunting - Genio ribelle", film  del 1997... )
Gente curiosa certi attori, più seri di molti politici...Matt Damon è lo stesso di "The green zone" sulla ricerca delle famose armi di distruzioni di massa di Saddam , un film del 2010 che non ebbe gran pubblicità, ogni tanto appare su Sky, non adesso però, adesso mandano in onda "Le crociate"...


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