giovedì 9 maggio 2013

MA INTERESSA A QUALCUNO?


Ma interessa a qualcuno, seriamente, avere sotto gli occhi un quadro complessivo di quello che sta accadendo? Perché è solo il quadro allargato che ci può dare modo di comprendere regìe e sviluppi, prospettive (la prospettiva è questo, semplificando all'estremo, una serie di linee che convergono poi nel punto di fuga, su queste linee si materializzano gli oggetti che ci stanno davanti, più ci allontaniamo dal punto di convergenza più “oggetti” entrano nel campo visivo...), è ovvio che ciò comporti uno sforzo anche di astrazione dal problema immediato (di lavoro, esistenziale...) che ovviamente incombe ed è ineludibile...ma non è il solo nostro scenario. Altrimenti diveniamo peggio che vegetali.
Ma interessa davvero comprendere che al governo c'é una compagine che fino a poche settimane addietro era definita ineleggibile, i paria (o peggio) delle istituzioni, dell'imprenditoria, interessa “vedere” oltre la terrificante cortina fumogena delle televisioni “di bottega” (è l'unica definizione realistica, l'informazione è divenuta propaganda, la calunnia e la disinformazione il metodo)?
Interessa sapere che ogni giorno che Iddio mette in terra i deputati e senatori del M5S sono gli unici a pensar di proporre iniziative e leggi e norme nell'interesse della collettività e non di poche lobby?! Gli unici a concepire dignitose norme sulle professioni (a fronte della scellerata liberalizzazione di Bersani e Berlusconi che ha trasformato realisticamente migliaia di giovani diplomati e laureati in altrettante prostitute questuanti )! ? Il tutto nel silenzio mediatico totale, secondo il vecchio adagio democristiano e paesano per il quale non parlando di un argomento lo si rende inesistente. Che è poi parte dell'altro meccanismo – quello della calunnia – è sufficiente soffiare su una menzogna per rendere la vittima carnefice, il colpito è colui che deve discolparsi, giustificarsi. Così si copre M5S di oblìo, coinvolgendolo di fatto – pur non avendogli data alcuna leva di potere tra le mani – nella catastrofe di un Paese.
Allo stesso modo l'oblìo – ed in questo complici anche gli strumenti mediatici trasversali come “Il Fatto quotidiano” che sembrano non essersi accorti o peggio sembra vogliano collaborare a “stuccare” le crepe del palazzo di menzogne costruite intorno alla vera e propria guerra in Siria.
Guerra non civile, guerra di importazione, né più né meno che quella di Libia, di due anni fa, dichiaratamente guerra imperiale.
Vien fuori che una certa Carla Del Ponte afferma non ci siano prove dell'uso da parte delle truppe regolari dell'esercito di Assad di armi chimiche. Anzi. Anzi, semmai ci sarebbero prove provate dell'impiego di tali metodi da parte dei poveri ribelli, quelli finanziati e sostenuti dall'apparato bellico-economico-terroristico-finanziario dell'Occidente (della NATO).
E nemmeno avete idea di quanti nemmeno sappiano che il TIRANNO SANGUINARIO GHEDDAFI pochi mesi (2 mesi) prima dell'inizio dei bombardamenti da parte della NATO (dopo aver costruito il consenso internazionale sulle menzogne giornalistiche, grazie anche ai nostri esperti) aveva sottoscritto lo statuto del Fondo Monetario Africano, quella istituzione che, insieme alla Banca Centrale Africana ed alla Banca Africana di Investimenti avrebbe consentito all'Africa di "sfilarsi" dalle dinamiche "virtuose" ed assai filantropiche del Fondo monetario Internazionale e dei nababbi della Banca Mondiale.......se andate sui blog, sulle corrispondenze dei lettori del "Fatto quotidiano" leggete cose incredibili  da cecità totale (e Il Fatto non è nemmeno un quotidiano dichiaratamente di lobby...) , ma la gente dove ha messo la LOGICA?! Certo, visto che siamo governati da una coalizione di trombati, il partito di Monti ha addirittura ministri col 10% dei suffragi. La Democrazia Rappresentativa (rappresentativa dell'intrallazzo).
Sono loro, i pretesi liberatori dal TIRANNO , loro che arrivano dalla Libia, dal Qatar, dalla Gran Bretagna e dalla Francia, dalla Turchia e dalla Germania (non tralasciamo gli USA! Sempre in prima fila per esportare la "democrazia di Wall Street" sulla punta delle baionette o sul puntatore dei droni, che è più comodo e non ci si fa nemmeno la bua...ammazzar la gente coi video-games è assai politically-correct) sono loro ad usare i gas. Come Graziani in Libia ottant'anni fa. La linea rossa di Obama è la linea della vergogna, la medesima pistola fumante di Bush.
E nessuno dà spazio alla notizia. Signor Furio Colombo del “Fatto quotidiano” grande esperto di America, non dici nulla? Grande ex ambasciatore Sergio Romano del Corriere della Sera, non sai nemmeno leggere? Ma non c'è per i giornalisti un giuramento come per i medici? NO, sono solo le puttane del Potere?  E neanche la Storia insegna nulla: la Storia, che ci racconta come la Sublime Porta (Turchia) non abbia mai digerito la perdita del controllo sul Nordafrica.  Sono riusciti a ricreare le velleità imperiali della Sublime Porta. Roba del sette/ottocento, che Geni della geopolitica!

Sì perché un soggetto poco malleabile come Carla Del Ponte (non è decisamente una ex-velina), ne ha viste di cotte e di crude, ha visto le vicende della ex-Jugoslavia, della Bosnia, le ha vissute come Procuratore del Tribunale Penale Internazionale poco malleabile anche perché ne ha vedute di forme di disinformazione, difficilmente si ferma alla superficie delle cose. Soggettino particolare, la Del Ponte, nell'89 sfugge ad un attentato mentre era ospite di Falcone (ohibò! Com'è piccolo il mondo, certo anche lei non sa scegliersi le compagnie, quelli come Falcone e Borsellino, o magari Ambrosoli, saranno pur stati simpatici e capaci ma frequentarli non è cosa che allunghi la vita (come Mattei,Pecorelli, Pinelli, ecc. ecc. ecc.).
Ai tempi del Ruanda, ugualmente Procuratore del Tribunale Penale Internazionale incaricato ricevette anche censure: le sue indagini non apparvero allineate a quelle che erano le “letture” della disputa Hutu/Tutsi che piacevano ai potenti della terra e nello specifico ai Tutsi (vincitori), avrebbe dovuto occuparsi solo dei reati commessi dagli Hutu (i vinti). In pratica che Cristo è morto di sonno alla Del Ponte è difficile farlo credere.

Ma qualcuno crede ancora che questi fatti lontani siano ininfluenti sulla nostra vita? Credete che i genocidi, le carneficine, i colpi di stato come quello – cruentissimo – del 2011 contro la Libia di Gheddafi non habbiano alcun collegamento col nostro – pur essenziale ed incombente – quotidiano?


Siria, ma sappiamo come stanno davvero le cose? Ce ne importa?
 È da un po’ di tempo che Bashar al-Assad viene demonizzato dai media tradizionali e da quelli cosiddetti “alternativi” che lo descrivono come un feroce dittatore. In realtà Bashar è un riformatore che ha fatto molto per promuovere le cause della democrazia e della libertà. È invece l'opposizione con i suoi fiancheggiatori stranieri a rappresentare gli elementi più repressivi dell'ex partito al potere in Siria. Per capirlo pienamente è utile esaminare il contesto storico dell’attuale crisi.
La cosiddetta "rivolta popolare spontanea" iniziò a Daraa il 15 marzo 2011, curiosa coincidenza con altri “paesi canaglia”. Il tribunale, le stazioni di polizia, la residenza del governatore e altri edifici pubblici furono saccheggiati e incendiati dai "manifestanti pacifici" nella prima settimana della crisi. Ad Homs poi, la gente iniziò a protestare in solidarietà con Daraa, cosa insolita, trattandosi di gente pacifica, perciò molti siriani si resero subito conto del fatto che si trattava di una falsa rivoluzione.
Circa 110 agenti di polizia disarmati furono uccisi a Daraa e Homs, scatenando la rabbia contro i cosiddetti "rivoluzionari". Ci fu poi un episodio orrendo a Baniyas (peraltro sconosciuto qua da noi), dove un camionista alawita (Assad è alawita) è stato aggredito dalla folla armata, scorticato vivo e portato in giro per la città. Ciò disgustò talmente i siriani che da allora in nessuna delle maggiori città ci furono ribellioni contro il governo.
I cosiddetti "rivoluzionari", appoggiati dai governi stranieri, usano attaccare un quartiere, o una stazione di polizia, o una base militare di una città, dai vari confini: Libano, Giordania, Turchia e Iraq, dopodiché si sostiene che la città è in rivolta. Notoriamente dalla Libia "liberata dal feroce tiranno che le royalty petrolifere le accreditava direttamente sui conti correnti dei suoi "sudditi" i più conosciuti comandanti Qaedisti si sono riversati – armati dalla NATO che dovrebbe combatterli, stando alla logica della guerra al terrorismo, strani sillogismi imperfetti – nella Siria.
Stragi orrende sono riportate dagli you-tube più cruenti che la “rete” abbia mai ospitati, è la tecnica del terrore, adottata dai “rivoluzionari” sostenuti dalla NATO e giustificati da tante suffragette televisive, prima fra tutte la Giovanna Botteri della RAI, una delle più sconclusionate testimonial dell'american-way-of-civilization!.
Ma la maggioranza dei siriani, ravvisando le stesse menzogne propagandate in tutti i media arabi e occidentali, e vedendo i propri funzionari corrotti che dall’esilio propagandavano la “rivoluzione” con la complicità dei media, ha preso posizione contraria, schierandosi con Assad e sostenendolo. Ecco perché ogni volta che i “ribelli” infestano una città, immediatamente si sente parlare di una strage fatta per punire la popolazione che non li sostiene. Naturalmente poi i media sostengono che siano state le forze di Assad a punire la città per essersi opposta a lui!

Ce l'hanno eccome, basterebbe pensare che gli stessi “criminali” che muovono certe leve e premono certi bottoni premono anche i bottoni dell'economia e della finanza. Non guardiamo al solo orticello.
Guardiamoci intorno.
La stampa purtroppo, e la Televisione, raccontano ciò che vogliono. Non si tratta di credere alle panzane di qualche complottista, si tratta di ascoltare, guardare, riflettere col nostro cervello.

C'è un mondo in cui la violenza viene metabolizzata insieme agli hamburger, non fa parte della nostra civiltà, basterebbe capirlo.

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