domenica 3 febbraio 2013

“ADOTTA ANCHE TU UNA INFRASTRUTTURA!!!.........”


Nei giorni scorsi alcuni amici – che purtroppo non comunicano in modo ortodosso, ovvero con la apposita casella dei commenti, ma preferiscono farlo privatamente – commentavano con ironia il mio modo un po' iroso di affrontare alcuni temi, approccio che – secondo alcuni di loro – tra l'altro tende a dare una immagine addirittura estremistica di questo blog, facendomi perder per strada potenziali interlocutori che al contrario andrebbero blanditi, quasi, con pacata e british ironia.
Rispetto le opinioni di tutti, come ho scritto in altri momenti “ognuno viaggia a modo suo” ma per l'appunto io viaggio ad una certa mia velocità che talvolta viene indotta anche da fattori esterni oltreché dal mio modo d'essere e di pensare.
E come scrisse qualcuno, talvolta anche le formiche s'incazzano.
Per esempio stamani che ero riuscito a poltrire un po', mentre facevo colazione ho avuto modo di ascoltare una serie di spot elettorali dei “principali contendenti”, ne ho colti solo alcuni mi scuso per l'impar-condicio ma credo siano vi siano perle da non perdere, a cominciare dall'invito trasmesso dalla piacente montiana suffragetta che con stregati occhi smeraldo e con la stessa enfasi da ONG nel campo profughi sahariano donato dagli emiri del Golfo (un unico pacchetto: armi e cerotti! si fa prima!) senz'acqua invita nientepopodimeno che ad “adottare una grande opera infrastrutturale”!!!
Ma, mi chiedo, questa signora dall'aria tanto posata da apparire dimessa avrà il marito ingegnere che lavora per una delle aziende del pool che si spartisce le grandi opere o la dabbenaggine diffusa dalla TV spazzatura negli anni del berlusconismo ha reso la gente così “INGENUA”?
Un esempio fiorentino, il problema della pista dell'aeroporto, o meglio dell'ampliamento dello scalo di Peretola, è uno ed uno solo, e ben poco ha a che vedere con l'ambiente, il paesaggio, la logistica e tantomeno le "aspettative legittime" o il "decoro" di una città come Firenze. I politici e la collettività locali si scannano sperticandosi in favorevoli e contrari adducendo argomenti i più disparati. Peccato che il nocciolo non stia affatto nella necessità o utilità di un'altra pista, la questione vera è essenzialmente il fatto che tale infrastruttura possa essere inserita nell'abaco delle “Grandi Opere”, quelle che devono essere finanziate con denaro pubblico e finiscono a dar profitto ai privati – peraltro pochi ed accuratamente selezionati – senza alcun ritorno alla collettività se non balzelli aggiuntivi cui nessuno fa cenno.
Si tratta del debito, si tratta di guadagnare sul debito, non sul far funzionare meglio Firenze, città d'arte. Di questo non frega niente a quasi nessuno. A molti interessa invece lucrare – e tantissimo – su quanto vi sta intorno. E' il momento di videopoker, superenalotto, usurai e monti di pietà, basta guardarsi attorno e vedere quante banchette d'affari i figli di papà della fasulla imprenditoria locale stanno aprendo nella provincia.
Qualunque cretino abbia appena viaggiato un po' sa benissimo che Parigi (scusate se è piccola) Londra (scusate se è tradizionale) Roma (scusate se è antica) distano non meno di quaranta/cinquanta minuti dai rispettivi aeroporti, con la tiritera della Firenze che si merita di più si stuzzica soltanto un orgoglio di campanile e si cavalca la dabbenaggine della gente.
L'ingenuità sull'argomento è sconcertante, e finisce con l'essere una ingenuità complice. Abbiamo in cantiere da decenni opere inutili, faraoniche, devastanti, e ne vorremmo aggiungere un'altra?Abbiamo sul territorio di Sesto Fiorentino palesati in scala ridotta tutti i meccanismi di queste meraviglie della modernità, escavazioni con materiali di resulta ingestibili, normative regionali sui medesimi che – anziché sanzionare le irregolarità - rincorrono una imprevista realtà sul campo, modificando parametri ad hoc, lesioni in centinaia di edifici nei cui sottosuoli transitano “talpe” meccaniche che azzerano falde freatiche e sorgenti altrimenti definite perenni, la realizzazione della Terza Corsia dell'Autosole propalata come una grande opportunità anche occupazionale per i territori attraversati dimostra ogni giorno di più la falsità di tale equazione, nello specifico si tratta di un giocattolo dell'Atlantia, società che fa capo al gruppo Benetton a cui afferisce la stessa Pavimental (detto per inciso appaltatrice senza gare di un'opera che si vuol definire pubblica); nel frattempo “per interesse pubblico” che in realtà sarebbe prima d'ogni altra cosa – in italiano, e per logica - interesse di un privato, vengono espropriati migliaia di piccoli proprietari a valori irrisori.
Il gruppo Atlantia è bene ricordarlo fa parte della cordata di imprenditori che nel 2008 con la benedizione dell'ex ministro Passera allora a Intesa SanPaolo mise a punto il famigerato Piano Fenice per la privatizzazione di Alitalia, fondendola con la plurideficitaria AirOne, i risultati e l'abilità di cotanti “imprenditori” li vediamo oggi, con la nostra compagnia di bandiera che pare arrancare nelle sabbie mobili. Ah, giusto, un altro bel campione di quella gloriosa cordata di benefattori erano i Riva dell'acciaio. Gente solida e perbene. Si, quelli dell'ILVA di Taranto...
La pista di Peretola è una opportunità di questo tipo, un'opera parassitaria in realtà, i suoi beneficiari - se dovesse essere realizzata – unicamente le banche e società che finanzierebbero l'intervento.
Queste opere ed iniziative, che si tratti di aeroporti, strade, ponti megagalattici stratosferici, compagnie aeree, treni superveloci, porti, hanno infatti una sola cosa in comune: il loro costo, le loro spese aggiuntive, le innumerevoli ruberie e revisioni prezzi verranno spalmate sulla società per più anni, decenni, anche secoli. E la signora vuol farci “Adottare un'opera infrastrutturale”. La adotti lei, col suo mentore e genio dell'economia.
Un esempio datato e sotto altri soli a dimostrare che tutto il mondo è paese: il buon Nasser in Egitto si trovò a dover far fronte, nel 1972, alle conseguenze dei debiti contratti cent'anni prima, ai tempi della riapertura del Canale di Suez, da un suo predecessore, irretito dal miraggio della modernizzazione del paese ed assistito in tale intento da filantropici banchieri europei mentre il collega Primo Ministro di S.M. Britannica Disraeli alle prime difficoltà – palesate dalla Commissione d'inchiesta sul debito presieduta dal finanziere inglese George Goschen - era premurosamente intervenuto per alleggerire i suoi impegni (e le sue tasche) ritrovandosi tra le mani la quasi totalità delle azioni della società di controllo del Canale stesso. L'allora Ispettore delle Finanze (una sorta di ministro) Ismail Pasha Sadiq al Mufattish dopo aver protestato vivacemente per quelle che giudicava ingerenze europee, beh, semplicemente scomparve dalla scena, anzi sparì....alla lettera.
Quindi, in pratica nella storia nemmeno gli imprenditori sono il beneficiario finale di questi investimenti immensi, è chi gestisce il debito che conta il guadagno, non negli anni ma su scenari molto più vasti. Al solito non si può avere una visione limitata delle cose, bisogna avere un angolo di visuale ampio. E i boiardi della finanza e dello stato ce l'hanno, state tranquilli, loro non hanno le pidocchiose incombenze della gente, della gente che lavora, dei pensionati, loro sono i nostri ricattatori, le nostre mantenute. Ma quanto ancora dobbiamo subirli?
Farebbero anche tenerezza questi comprimari, ridicoli nel loro nonsense : un Bersani di volta in volta Ministro dell'Industria e Ministro dello Sviluppo Economico (è suo il capolavoro del decreto sulle liberalizzazioni del 2007) sotto Prodi – quest'ultimo oggi è nientepopodimeno che votato alla supervisione per l'Europa della crisi politico/militare in Mali (in effetti i risultati della mediazione si son visti!). Caspita! Altro che De Gaulle! Altro che Pouget ed i suoi feroci parà. Romano Prodi bello paciocco - le physique du rôle! - accanto a guerriglieri Tuareg di due metri che fin da bimbetti imparano la legge del deserto badando da soli capre o cammelli, che fino all'anno scorso a fianco di Kadhafi han tenuto testa ai tagliagole Qaedisti e NATO, riuscite ad immaginarlo?- Berlusconi che si è arricchito vendendo pubblicità via etere, il niente via aria...farebbero tenerezza se non fossero utili complici di questo meccanismo, spietato, che non conosce né ferie né tregua.
“...il denaro è una puttana che non dorme mai...” esclama un cinico Michael Douglas nel suo secondo Wall Street, film-cult troppo sottovalutato come già il primo che altro non era che uno squillo di campanello indirizzato ad una platea troppo distratta, impreparata all'impegno concreto di sirene come Daryl Hannah. Eh si, esistono anche attrici, strabelle, con un cervello ed “impegnate”.
Che c'entra Peretola con Kadhafi, oppure Disraeli con Benetton? come vi dicevo all'inizio, guardando da lontano si ha una visione d'insieme che mette in luce tanti dettagli, tante analogie, il nostro orticello fa parte di un podere più grande che a sua volta è incluso in una fattoria che a sua volta..........non è bizzarria guardarsi intorno, si hanno più angoli di visuale.
Nella trasmissione propagandistica cui accenno all'inizio solo gli “estremisti” parlano un linguaggio comprensibile: viaggiano appaiati il comunista Ferrando e il Fiore di Forza Nuova che rifiutano concordi di pagare un debito creato ad arte e destinato ad alimentare il parassitismo bancario, Ferrando fustiga anche – e giustamente – le imprese (le grandi imprese parassite) vagheggiandone la nazionalizzazione (interessante se disponessimo di imprenditori pubblici appena appena onesti oltreché competenti) mentre Fiore torna sul tema monetario rinnovando l'idea delle banche pubbliche, tema tutt'altro che rivoluzionario (di destra o sinistra) ed adottato dall'Australia al Canada. Questi “estremisti” suggeriscono di ottenere risarcimenti dalle banche per la vera e propria truffa dei derivati, altro che – per far rima – dimostrare la nostra buona suddita volontà ai mercati.

Per ultimo una chiosa agli amici che seguono il blog “per amicizia e stima” ma non ritengono – per un motivo e per l'altro - di contribuire con commenti: il blog, questo blog, non dispone di fonti dirette, se non la mia e poche altre che giocoforza si limitano ad alcuni, peraltro ben più stimolanti ambiti che non quelli di una sporca politica, altre notizie devo come Voi desumerle dalle più svariate fonti, non è un lavoro, è un arricchimento della mente, anche Voi senza un grande impegno potete contribuire con Vostre fonti e buonsenso, gli argomenti e gli stimoli non mancano, purtroppo.
Anche le formiche, a volte.....sentendo parlare di adozioni delle Grandi Opere (che già abbiamo sul gobbo senza nemmeno dottarle, perchè i 40 ladroni da tempo d'accordo con Alì Babà hanno fatto in modo di far essere noi – i cittadini – la parte diligente, mentre loro fanno i bon vivants né più ne meno che il nullafacente nipote Remo, delle SorelleMaterassi)...anche le formiche si rallegrano di non essere uomini, e di vivere e morire con dignità animale in una società semplice ed ordinata.

1 commento:

  1. ciao Emilio, pur essendo ancora incerto su cosa fare domenica 24, penso che la lettura dei tuoi scritti possa farmi incazzare ancora di più, indirizzando quindi la mia scelta di voto contro tutte le menzogne che ci propinano.
    A presto, Alfredo

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