Ci
fu un film negli anni '70, “Vogliamo i colonnelli”, era una
satira ma satira non è quella che ci propone Giorgio Napolitano,
Presidente della Repubblica, il primus inter pares
della collettività Italiana, l'11 gennaio 2013, allorché
costernato comunica alla nazione – di certo affranta per cotal notizia, gli
comunicheranno forse i camerlenghi del
Quirinale – il proprio intento di non procedere ad investiture di
ulteriori Senatori a vita, pur essendo rimasti vacanti due scranni...
Ma
come, la collettività intera sta chiedendo di ridurre dalle proprie
spalle (e tasche) il peso della presenza fisica di esponenti politici
e il rappresentante di tutti questi si rammarica di non nominarne altri?!
E'
un problema - dovuto all'anagrafica – di scarsa percezione uditiva?
No,
purtroppo, non sono loro al nostro servizio, non sono pares,
uguali, siamo noi i loro servitori, servitori paganti, a “far
le spese a'baron fottuti”
diciamo in Toscana, o come “il Chiesino che fa
l'elemosina al Duomo”.
Vogliamo i senatori?
Volete
altri compagni di giochi? Va bene, ma non fateceli pagare, Senatore a
vita, carica onorifica, tanto per dire sei bravo hai fatto gran cose
– ma che c'entra questo con una democrazia rappresentativa? - porti
lustro alla Nazione (ma non avete detto che abbiamo da rinunciare
alla sovranità in nome di un concetto più alto di unica nazione
Europa? Ma quante cose e il contrario di quante altre dobbiamo
sostenere?), che so, la Fracci (col balletto), Pannella (con brioche e cappuccino), la Hack (con il materialismo scientifico), ma nessuno
ti ha eletto, quando hai tempo vieni alle cerimonie e finita là,
appannaggi e vantaggi e potere di voto, questo No, carica onorifica,
non politica, cavolo, a che servono elezioni e partiti altrimenti?
Anch'io voglio diventare senatore a vita! Con le mie tasse
direttamente e con quello che il mio lavoro ha generato in modo
indiretto ho contribuito allo stipendio di non so quanti dipendenti
dello Stato e non so a quanti membri di governi, credo questo valga
altrettanto che non passare il tempo al telescopio e alla TV, a
digiunare (ci sono un paio di miliardi di individui che lo fanno per
un mese, prendendo la cosa piuttosto seriamente, ogni anno) o a
sgambettare sul palcoscenico.
Ci
stanno prendendo in giro e non hanno intenzione di smettere.
Un
po' come l'altra sera, quel triste teatrino di Servizio Pubblico. Si,
proprio un bel “servizio” ci hanno fatto! Santoro che rimprovera
Berlusconi di non avere rispettati i patti! I patti!? Quali patti? Ma
non era una Corrida? Caro Santoro, tu non sai nemmeno cos'è la
Corrida, il torero non fa patti col toro, quello di ieri l'altro è
stato puro e semplice commercio. Il tema vero della serata non erano
Berlusconi e Travaglio, erano le parole della signora sull'altana,
quella era la chiave, non le senili stupidaggini sull'acqua alta e
l'arca di Noé, ma non avevate attenzione per quelle sue parole: voi
recitavate voi stessi, ed il dramma siete stati lei e Travaglio, non
Berlusconi (ormai vivisezionato e macchietta di una imprenditoria
inconsistente ma col potere tra le mani), che – in casa vostra - vi
ha fatti ballare alla sua musica. "Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi".
Che
delusione caro Travaglio, non ce l'aspettavamo una serata
imbavagliato, con frasette fatte (non frasi fatte, proprio frasette,
sotto tono), no, non mi stupisce che sul Fatto le lettere al
direttore le passiate al setaccio e non rispondiate – nemmeno per
cispadana educazione –
a chi vi sollecita in tal senso. Il vostro presuntuoso “carro diTespi” televisivo di giovedì è riuscito a perdere una ruota
urtando nientemeno che sulle carcasse degli yes-men
di Berlusconi, quei soggetti che storicamente sono – come per molti
selfmademen - niente
più che il vero e proprio tallone d'Achille.
Ormai la tv segue la legge dei numeri, ovvero dello share. La7 non raggiungerà mai il quasi 35% di ascolti, toccati solo dai cosiddetti "grandi" eventi televisivi (ahimé) come il Festival di Sanremo, la nazionale di calcio, la F1. Il boom di ascolti giustifica ogni mezzuccio per raggiungere tale scopo e da questo punto di vista Santoro e C. hanno fatto centro. Sull'opportunità di non nominare ulteriori senatori a vita hai probabilmente ragione (e comunque non ne sono stati nominati), ma dal momento che la costituzione li prevede, la cosa non mi scandalizzerebbe più di tanto. Cerchiamo di non guardare la pagliuzza trascurando la trave.
RispondiEliminaSi, non c'é dubbio che in termini di "spettacolo" i parametri, i mezzi e mezzucci rientrino nella logica delle cose. Tuttavia la presunzione di una D.O.C.G. che si fregia del marchio "Servizio Pubblico" beh, va un pò ridimensionata, e sul tema Ti posso garantire che i numerosissimi post sul blog di M.Travaglio sono piuttosto allineati alla mia critica - che anche là ho postata, riscontrando cospicua condivisione - perché non è solo spettacolo l'essenza delle cose. E non è solo l'interesse, il tornaconto immediato l'obiettivo. Per il sottoscritto almeno, ma a quanto vedo anche per altri.
RispondiEliminaQuanto ai senatori non v'é dubbio che sian previsti ma forse Ti è sfuggito il -peraltro non troppo celato - riferimento alla "necessità oggettiva" di ridurre il peso in termini di costi reali dell'apparato statale. Non è questione di pagliuzze,quanto di sostanza concreta, peraltro il buon Berlusconi, primo tra tutti credo, rimasto defilato a rimestare quietamente le acque e aspettando che Monti completasse la sua opera di macelleria, fiutata l'aria ha impaginato il patto con i suoi candidati finalizzandolo tra l'altro al dimezzamento degli emolumenti.
A parte Grillo, che fin dall'inizio ne ha fatto argomento fondante,Ti risulta che qualcun altro dei capipartito (leader è parola grossa, concedimelo) sia entrato sul tema in modo chiaro ed esplicito? Di fatto il Paese, quello con la maiuscola, la gente non può rincorrere ogni giorno alee senza prospettive e mantenere una folla di soggetti che hanno dimostrato ormai in modo chiaro di avere capacità spesso più per giochi di corridoio ed affarismi inconfessabili che non per una "programmazione" e "gestione" di una nazione. Perché è questo che fa un Amministratore, amministra, se non lo fa nell'interesse di tutti o se non gli riesce, è una figura inutile. E non lo si paga profumatamente. Perché la gente oggi rinuncia anche ai progetti personali di vita. Come si fa a far dire a un Monti l'Italia è in deficit demografico?!? Da mò che lo é e come mai? forse perché giovani senza lavoro hanno qualche difficoltà anche a lasciarsi andare in quel gesto di bellissima follia che è concepire un figlio? No, vedi, questi sono fuori dal mondo, ora basta pagarli e pagare i loro errori ed imbrogli.