mercoledì 16 gennaio 2013

...MEGLIO IL RE...


I preparativi per l'ennesima fiera impazzano, la Democrazia Rappresentativa si prepara a celebrare la ricorrenza più popolare, le elezioni, tutti i portavoce, capipartito, portaborse si affannano a vincere questa gara – perché è una gara, l'importante è vincere, non amministrare – non si sente parlare di obiettivi, di programmi, tutti sono contro tutti ma pronti ad allearsi con chiunque. Casini ripete la litania degli “...italiani che oramai hanno capito di chi fidarsi”, forse, da indiscrezioni, proiezioni o da una chiromante avrà saputo di non prendere nemmeno un voto?
La Meloni dalle barricate di “Fratelli d'Italia” – dopo il più ludico Forza Italia nello scenario dei nomi di partito si passa ad immagini risorgimentali, vengono in mente i bersaglieri di corsa, con le penne di cedrone e la tromba – sventola la propria particolarità: “...nelle nostre liste non ci saranno né impresentabili né condannati!” Caspita! Ma non è così che dovrebbe essere normalmente?
Forse le serie televisive dei vari N.C.I.S. , dei Cold Case, Hawaii five-0, oppure di Dexter, il “serial killer più amato” - …. -  hanno abituato la gente ad un mondo di mostri, stupratori, studi legali popolati da figli di puttana incredibili, così da passare per normale una frase di quella enormità.

E forse è proprio così, se per uno Schettino che ha affondato una nave in tre dita d'acqua scappando ed abbandonando nave e passeggeri – lui sì, vero uomo simbolo del naufragio italiano, del naufragio delle istituzioni e della squalificazione delle divise – si riempiono 50.000 pagine di documenti e si perderanno di certo anni in procedimenti (non è per essere giustizialisti o forcaioli ma tant'é, ai tempi dei velieri c'erano i pennoni...) che all'uomo della strada appaiono del tutto superflui “...adesso comando io Schettino, torni sulla nave...cazzo!” era già la sentenza, tanto per il marinaio quanto per l'uomo. Ma noi abbiamo riti più “civili” di quelli dell'aristocratico Giappone medievale.
PROCESSI GIUDICI E TRIBUNALI
Il 29 Novembre 2012 presso la Corte Generale dell’Unione europea in Lussemburgo va a sentenza l'azione promossa dall'Agenzia di stampa Bloomberg contro la BCE per lo scandalo dei derivati del governo greco, firmati nel 2001 con Goldman Sachs, che hanno portato il paese al tracollo nel 2010, rivelando solo molto anni dopo la loro sottoscrizione la natura pseudo-fraudolenta dell’operazione volta a truccare i conti ellenici. Nel gennaio 2010 Eurostat, l’autorità statistica europea, comunica pubblicamente e per la prima volta che la debolezza dei conti pubblici greci è dovuta a fenomeni di incorretto reporting da parte delle autorità elleniche su dati che riguardano debito e deficit ed in febbraio la stessa Eurostat fa riferimento ad una operazione nel 2001 in derivati finanziari (Goldman Sachs è una delle protagoniste nel ramo) dichiarata da parte del Governo greco.
La Banca Centrale Europea – si, proprio la BCE, quella che gestice i nostri Euro, quella che decide dell'economia delle nazioni e delle famiglie – è in possesso di alcuni documenti legati a queste transazioni. L’agenzia di stampa Bloomberg al rifiuto da parte della BCE di render pubblici questi carteggi l’ha citata in giudizio, appunto presso la Corte europea. La cronologia è rapida: Il 17 settembre 2010 la BCE risponde negando l’accesso ai due documenti, il 28 Bloomberg chiede alla BCE di riconsiderare la sua decisione, il 21 ottobre il Presidente della BCE Trichet (predecessore di Mario Draghi) ribadisce il diniego ed il 27 dicembre 2010 Bloomberg fa ricorso presso la Corte di Giustizia.
L'epilogo? Lo immaginate già da soli : Il Tribunale ha innanzitutto ricordato che la BCE può rifiutare l’accesso a qualsiasi documento la cui divulgazione minerebbe la protezione dell’interesse pubblico per quanto riguarda la politica finanziaria, monetaria o economica dell’Unione o di uno stato membro. La Corte sostiene che, anche se i documenti fossero stati pubblicati e privi di contenuto informativo (cosa probabile visto che erano documenti datati di 7 mesi e più), questa divulgazione avrebbe comunque fatto male ai mercati perché comunque si sarebbero interpretate (scorrettamente) le opinioni della BCE. Insomma non si pubblicano i documenti perché i mercati reagirebbero male comunque, anche se non ci fosse motivo per cui reagire male. E qualcuno propone Draghi, uomo di vertice di queste piramidi, per la Presidenza della “nostra” Repubblica.

Gennaio 2013, per una delle pagine più inquietanti della Repubblica vengono definitivamente rimandati a giudizio per la presunzione di rapporti e trattative stato/mafia una miscellanea di soggetti tra cui malavitosi dichiarati, paraninfi di palazzo, politicanti ed imprenditori, il senatore Dell'Utri e l'ex Ministro dell'Interno Mancino (Ministro dell'Interno, trattative stato/mafia, bombe ai Georgofili, a Roma e Milano, non cazzate tipo legge Brambilla su cani e gatti in ambulanza). Per tutta l'estate ha imperversato la polemica sul braccio di ferro tra una parte delle istituzioni (parte della magistratura) ed un'altra (presidenza della Repubblica e stampa radical-chic e politically-correct) in merito alla esistenza di conversazioni telefoniche “delicate” tra il Presidente Napolitano e appunto l'ex Ministro registrate nel corso di intercettazioni proprio di quest'ultimo. Intelligenza e stile avrebbero dovuto perlomeno consigliare – anche per rispetto del popolo italiano - al Presidente Napolitano se ingiustamente sospettato di aver avuto comportamenti inadeguati al proprio ruolo di poter far chiarezza rendendo pubblico una volta per tutte il contenuto di quei benedetti nastri. E in quanti cortigiani hanno strepitato per la lesa maestà! Ma come si fa a dubitare della buonafede di cotali soggetti !? Appaiono in un libro si ed uno no di Camilleri che fa lamentare il suo Montalbano “Che paìsi era quello indove uno che era stato ministro e presidenti del consiglio 'na gran quantità di vote, aviva avuto riconosciuto in via definitiva, ma prescritto, il reato di collusione con la mafia e continuava a fare il senatore a vita?”. Ma in conclusione come è andata a finire la storia? Cosa si saranno mai detti l'inquisito Mancino ed il Capo dello Stato? Non lo sapremo mai, la Consulta, la Cassazione decidono per l'immediata distruzione delle registrazioni, stabiliscono che per il Presidente (la carica dell'inquilino del Quirinale non è ne carismatica né deriva da investitura divina, il concetto di primus inter pares dovrebbe essere concreto e pesante come un giogo) sarebbe dannoso il rivelare il contenuto delle telefonate. Il che per un cittadino comune (se la logica non è morta) significa la condanna, significa che là dentro, su quei nastri è inciso qualcosa che potrebbe screditare, qualcosa di aberrante.  Per l'uomo della strada, ed ancor più per coloro  che nelle stragi “di trattativa”, - poco verbali e molto sanguinarie - hanno perso affetti e progetti, far chiarezza sul punto delle conversazioni al vertice dello Stato è un diritto. Il muro innalzato attorno al Presidente, oggi e fino ad oggi e da ora in poi, non pare configurarsi quale "prudente riserbo" ma assume le lugubri ombre dell'omertà, quel qualcosa che farebbe gridar vendetta quanti sono orgogliosi dello Stato di Diritto, quanti dell'omertà sentono il tanfo da lontano. 
Ma si rendono conto di quello che dicono, di cosa ingenerano quando scrivono queste sentenze??????? Non si rendono conto che lasciano un dubbio nella gente che avvelenerà il concetto stesso di lealtà dello Stato? No, non sono comuni mortali, la loro percezione delle cose, dei gesti umani è differente dalla nostra, sono semidei, sacerdoti di una divinità pagana che non è justĭtĭa, la giustizia, bensì justĭtĭum, che di quella è l'interruzione. Di noi, non gliene frega niente, noi siamo i loro tributari. Alla lettera, li paghiamo, gli consentiamo una vita da aristocratici e loro, nemmeno fossero davvero aristocratici nella Restaurazione, ci sbeffeggiano, sfruttano e disprezzano.
Ma li avete visti al Telegiornale? Sembrava una scena da “il marchese del Grillo”.
Ma allora, allora se siamo tornati alla lesa maestà, all'oligarchia di politici e banchieri, affarismi di malavitosi, allora....MEGLIO IL RE!

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