I
preparativi per l'ennesima fiera impazzano, la Democrazia
Rappresentativa si prepara a celebrare la ricorrenza più popolare,
le elezioni, tutti i portavoce, capipartito, portaborse si affannano
a vincere questa gara – perché è una gara, l'importante è
vincere, non amministrare – non si sente parlare di obiettivi, di
programmi, tutti sono contro tutti ma pronti ad allearsi con
chiunque. Casini ripete la litania degli “...italiani che oramai
hanno capito di chi fidarsi”, forse, da indiscrezioni,
proiezioni o da una chiromante avrà saputo di non prendere nemmeno
un voto?
La Meloni
dalle barricate di “Fratelli d'Italia” – dopo il più ludico
Forza Italia nello scenario dei nomi di partito si passa ad immagini
risorgimentali, vengono in mente i bersaglieri di corsa, con le penne
di cedrone e la tromba – sventola la propria particolarità:
“...nelle nostre liste non ci saranno né impresentabili né
condannati!” Caspita! Ma non è così che dovrebbe essere
normalmente?
Forse le
serie televisive dei vari N.C.I.S. , dei Cold Case, Hawaii five-0,
oppure di Dexter, il “serial killer più amato” - …. - hanno
abituato la gente ad un mondo di mostri, stupratori, studi legali
popolati da figli di puttana incredibili, così da passare per
normale una frase di quella enormità.
E forse è
proprio così, se per uno Schettino che ha affondato una nave in tre
dita d'acqua scappando ed abbandonando nave e passeggeri – lui sì,
vero uomo simbolo del naufragio italiano, del naufragio delle
istituzioni e della squalificazione delle divise – si riempiono
50.000 pagine di documenti e si perderanno di certo anni in
procedimenti (non è per essere giustizialisti o forcaioli ma tant'é,
ai tempi dei velieri c'erano i pennoni...) che all'uomo della strada
appaiono del tutto superflui “...adesso comando io Schettino,
torni sulla nave...cazzo!” era già la sentenza, tanto per il
marinaio quanto per l'uomo. Ma noi abbiamo riti più “civili” di
quelli dell'aristocratico Giappone medievale.
PROCESSI
GIUDICI E TRIBUNALI
Il 29
Novembre 2012 presso la Corte Generale dell’Unione europea in
Lussemburgo va a sentenza l'azione promossa dall'Agenzia di stampa
Bloomberg contro la BCE per lo scandalo dei derivati del governo
greco, firmati nel 2001 con Goldman Sachs, che hanno portato il paese
al tracollo nel 2010, rivelando solo molto anni dopo la loro
sottoscrizione la natura pseudo-fraudolenta dell’operazione volta a
truccare i conti ellenici. Nel gennaio 2010 Eurostat, l’autorità
statistica europea, comunica pubblicamente e per la prima volta che
la debolezza dei conti pubblici greci è dovuta a fenomeni di
incorretto reporting da parte delle autorità elleniche su dati che
riguardano debito e deficit ed in febbraio la stessa Eurostat fa
riferimento ad una operazione nel 2001 in derivati finanziari
(Goldman Sachs è una delle protagoniste nel ramo) dichiarata da
parte del Governo greco.
La Banca
Centrale Europea – si, proprio la BCE, quella che gestice i nostri
Euro, quella che decide dell'economia delle nazioni e delle famiglie
– è in possesso di alcuni documenti legati a queste transazioni.
L’agenzia di stampa Bloomberg al rifiuto da parte della BCE di
render pubblici questi carteggi l’ha citata in giudizio, appunto
presso la Corte europea. La cronologia è rapida: Il
17 settembre 2010 la BCE risponde negando l’accesso
ai due documenti, il 28 Bloomberg chiede alla BCE di riconsiderare
la sua decisione, il 21
ottobre il Presidente della BCE Trichet (predecessore
di Mario Draghi) ribadisce il diniego ed il 27
dicembre 2010 Bloomberg fa ricorso presso la Corte di
Giustizia.
L'epilogo?
Lo immaginate già da soli : Il Tribunale ha innanzitutto ricordato
che la BCE può rifiutare l’accesso a qualsiasi documento la
cui divulgazione minerebbe la protezione dell’interesse pubblico
per quanto riguarda la politica finanziaria, monetaria o economica
dell’Unione o di uno stato membro. La Corte sostiene che, anche se
i documenti fossero stati pubblicati e privi di contenuto informativo
(cosa probabile visto che erano documenti datati di 7 mesi e più),
questa divulgazione avrebbe comunque fatto male ai mercati
perché comunque si sarebbero interpretate (scorrettamente) le
opinioni della BCE. Insomma non si pubblicano i documenti perché i
mercati reagirebbero male comunque, anche se non ci fosse motivo per
cui reagire male. E qualcuno propone Draghi, uomo di vertice di
queste piramidi, per la Presidenza della “nostra” Repubblica.
Gennaio
2013, per una delle pagine più inquietanti della Repubblica vengono
definitivamente rimandati a giudizio per la presunzione di rapporti e
trattative stato/mafia una miscellanea di soggetti tra cui
malavitosi dichiarati, paraninfi di palazzo, politicanti ed
imprenditori, il senatore Dell'Utri e l'ex Ministro dell'Interno
Mancino (Ministro dell'Interno, trattative stato/mafia, bombe ai
Georgofili, a Roma e Milano, non cazzate tipo legge Brambilla su cani
e gatti in ambulanza). Per tutta l'estate ha imperversato la polemica
sul braccio di ferro tra una parte delle istituzioni (parte della
magistratura) ed un'altra (presidenza della Repubblica e stampa
radical-chic e politically-correct) in merito alla esistenza di
conversazioni telefoniche “delicate” tra il Presidente Napolitano
e appunto l'ex Ministro registrate nel corso di intercettazioni
proprio di quest'ultimo. Intelligenza e stile avrebbero dovuto
perlomeno consigliare – anche per rispetto del popolo italiano - al
Presidente Napolitano se ingiustamente sospettato di aver avuto
comportamenti inadeguati al proprio ruolo di poter far chiarezza
rendendo pubblico una volta per tutte il contenuto di quei benedetti
nastri. E in quanti cortigiani hanno strepitato per la lesa maestà!
Ma come si fa a dubitare della buonafede di cotali soggetti !?
Appaiono in un libro si ed uno no di Camilleri che fa lamentare il
suo Montalbano “Che paìsi era quello indove uno che era stato
ministro e presidenti del consiglio 'na gran quantità di vote, aviva
avuto riconosciuto in via definitiva, ma prescritto, il reato di
collusione con la mafia e continuava a fare il senatore a vita?”.
Ma in conclusione come è andata a finire la storia? Cosa si saranno
mai detti l'inquisito Mancino ed il Capo dello Stato? Non lo sapremo
mai, la Consulta, la Cassazione decidono per l'immediata distruzione
delle registrazioni, stabiliscono che per il Presidente (la carica
dell'inquilino del Quirinale non è ne carismatica né deriva da
investitura divina, il concetto di primus inter pares dovrebbe
essere concreto e pesante come un giogo) sarebbe dannoso il
rivelare il contenuto delle telefonate. Il che per un cittadino
comune (se la logica non è morta) significa la condanna, significa
che là dentro, su quei nastri è inciso qualcosa che potrebbe
screditare, qualcosa di aberrante. Per l'uomo della strada, ed ancor più per coloro che nelle stragi “di trattativa”, - poco verbali e molto sanguinarie - hanno perso affetti e progetti, far chiarezza sul punto delle conversazioni al vertice dello Stato è un diritto. Il muro innalzato attorno al Presidente, oggi e fino ad oggi e da ora in poi, non pare configurarsi quale "prudente riserbo" ma assume le lugubri ombre dell'omertà, quel qualcosa che farebbe gridar vendetta quanti sono orgogliosi dello Stato di Diritto, quanti dell'omertà
sentono il tanfo da lontano.
Ma si rendono conto di
quello che dicono, di cosa ingenerano quando scrivono queste sentenze??????? Non si
rendono conto che lasciano un dubbio nella gente che avvelenerà il
concetto stesso di lealtà dello Stato? No, non sono comuni mortali,
la loro percezione delle cose, dei gesti umani è differente dalla
nostra, sono semidei, sacerdoti di una divinità pagana che non è
justĭtĭa,
la giustizia, bensì justĭtĭum,
che di quella è l'interruzione. Di noi, non gliene frega niente, noi
siamo i loro tributari. Alla lettera, li paghiamo, gli consentiamo
una vita da aristocratici e loro, nemmeno fossero davvero
aristocratici nella Restaurazione, ci sbeffeggiano, sfruttano e
disprezzano.
Ma li
avete visti al Telegiornale? Sembrava una scena da “il marchese
del Grillo”.
Ma
allora, allora se siamo tornati alla lesa maestà, all'oligarchia di
politici e banchieri, affarismi di malavitosi, allora....MEGLIO IL RE!
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