sabato 24 gennaio 2015

LIBERTA' - SOSPETTO - STRATEGIE - ISLAMOFOBIA

Libertà.
Libertà di pensiero e di opinione.
L'Islam oscurantista.
La libertà di stampa.

“...la scelta del Viminale è quella di attenuare, in alcuni casi particolari, la legge sulla privacy consentendo alle forze di polizia l’accesso ai dati sensibili, ma anche la «registrazione» dei siti internet ritenuti a rischio con l’inserimento in una «black list» e la rimozione immediata dei contenuti...” dal Corriere del 15 Gennaio 2015.

Il probabilmente unico "giornalista" degno di questo nome che vede ospitati sul Manifesto i propri sensati articoli è Manlio Dinucci, che ci fa sapere che a proposito della grave lesione alla libertà di informazione (a proposito dei fatti parigini ovviamente) si sarebbe espresso nientemeno che il segretario generale della NATO, tale Jens Stoltenberg (cognome onomatopeico? è il "genio" che ha lanciato l'allarme per il possibile ritorno di jihadisti in Kosovo provenienti da Siria ed Iraq. Ma non li hanno armati loro? ma non erano i ribelli moderati contro il tiranno Assad a cui Hollande ha mandato rinforzi?), forse dimentico degli attacchi all'emittente libica nel luglio 2011.


Qui sopra una foto dell'edificio bombardato e qui di seguito virgolettato riprodotto il testo di un articolo demenziale, per non dire criminale, sull'argomento apparso sul Messaggero il 30/7/2011
 "TRIPOLI - Messo il silenziatore mediatico a Gheddafi. Tre antenne satellitari dell’emittente televisiva statale libica sono state distrutte nella notte in seguito ai bombardamenti della Nato condotti su Tripoli. Lo riferisce la stessa Alleanza Atlantica in un comunicato, nel quale si legge che l’azione è mirata a evitare la diffusione mediatica delle «dichiarazioni terroristiche» del leader libico Muammar Gheddafi.

Le antenne, installate a Tripoli, sono state distrutte utilizzando armi di precisione, prosegue la nota della Nato. Questa azione, si legge ancora, è stata condotta nel rispetto del mandato Onu per proteggere la popolazione civile della Libia. Si tratta di «impedire» che Gheddafi usi la televisione satellitare «come mezzo per intimidire il popolo libico e ordinare atti di violenza contro i civili». La tv statale libica è una «parte integrante della macchina con cui il regime reprime sistematicamente la popolazione».

I crescenti «discorsi di odio» con i quali invita i suoi sostenitori a combattere i suoi avversarsi nella popolazione civile sono una dimostrazione di questo, prosegue il comunicato Nato. «Considerando il nostro mandato di proteggere la vita dei civili, abbiamo dovuto agire», sostiene l’Alleanza Atlantica.

Nel bombardamento tre persone sono rimaste uccise e altre 15 ferite. Lo annuncia il personale della tv in un comunicato. «Tre nostri colleghi sono stati uccisi e 15 altri feriti mentre compivano il loro dovere di giornalisti libici», ha dichiarato il direttore dell’emittente Al-Jamairiya, Khaled Bazilia, in una nota in lingua inglese, in cui si definisce il raid un «atto di terrorismo internazionale», in violazione delle risoluzioni dell’Onu."


Lasciamo stare la Libia e Gheddafi che tanto era un "tiranno sanguinario" e della verità non gliene frega a nessuno, e andiamo avanti con l'attualità.  Il 1° gennaio 2015 un blogger saudita, tale Raïf Badawi, inaugura con le prime 50frustate (ne riceverà altrettante ogni venerdì, fino a contarne 1000) i suoi 10 anni di carcere comminatigli per aver criticato i dignitari religiosi del Regno. E gli va ancora “bene”! Era stato incriminato – pare – per apostasia e la pena è quella capitale... Non entro nel merito della questione, del reato o altro ma noto semplicemente che il ministro degli affari esteri della democraticissima Arabia Saudita era a Parigi e dichiarava giulivo “essere anche lui Charlie”. La libertà d'espressione ha molteplici pesi e misure...



Dov'erano i “Charlie” allorché nell'estate scorsa la conta dei giornalisti ammazzati durante i bombardamenti su Gaza raggiunge il numero di 17? Non erano anche quelli soggetti artefici dell'informazione?      


Michel Collon, giornalista vero, da buon francese sempre pedante, ci ricorda che il 13 gennaio scorso l'Assemblea Nazionale ha approvato con 488 voti favorevoli ed 1 contrario il proseguimento degli attacchi aerei sull'Iraq. L'Unità Nazionale ha partorito il suo primo frutto: ancora Guerra, un'altra guerra, come sostenuto dal compagno di merende dei tagliagole qaedisti stipendiati dalla NATO e dagli emiri del Golfo, il demente criminale BHL. 

L'allarme infiltrazione di jihadisti tra i “profughi” e i “migranti”. “Sciocchezze” rassicura Angelino Alfano, notoriamente grande esperto di terrorismi, “Non dimostrabile” ribadisce l'altro “specialista” Gentiloni, il nome è tutto un programma, passiamo dai Draghi ai Gentiloni, aspettiamo il sig. Dabbene (anzi no, quelli siamo tutti noi...). Ma se è una vita che dal Nordafrica entrano in Europa migliaia, milioni di persone, come fai a dichiarare che in mezzo a loro non ci siano infiltrati dei facinorosi (mi limito a facinorosi e non terroristi) per il semplice fatto (Tg della 7 di oggi ora di pranzo) che non li vedi con AK47 a tracolla... comincio a comprendere perché vogliono farla finita con la libertà di informazione, vanno compresi, con deficienti come questi giornalisti veramente meglio la censura!
Ma ve lo immaginate un barcone pieno di migranti con gli zaini pieni d'armi e i marsupi che traboccano cartucce, magari su gommoni mezzoaffondati? Con quei 4 o 5 benefattori con mascherina e tutina bianca di carta usa e getta che gli porgono le bocce d'acqua minerale magari?
Perché i nostri giornalisti – e a quanto pare anche i politici di punta - forse pensano che i “terroristi” si portan le armi da casa... vi ricordate la storia degli AK47 della exYugoslavia in magazzino in Italia, pronti all'invio ai Santi Ribelli contro il Tiranno sanguinario della Libia prima e della Siria poi? Armi già usate, comuni, pronte all'invio ovunque, armi senza storia...o forse con troppa storia.

Ma è davvero così difficile da capire? Stanno usando per scopi di destabilizzazione delle mine vaganti create in svariati teatri di guerra. Hanno creato al Qaida e ne hanno foraggiate le mutazioni, hanno addestrato gli antagonisti di Gheddafi e di Assad utilizzandoli come automi sanguinari, e adesso? Adesso li continuano ad usare per una strategia differente, non li combattono, semplicemente li usano e quando non servono più li gettano.   E' così difficile da capire?

E' così difficile da capire la strategia di odio e diffidenza che vogliono ingenerare?


E' curioso che in questo paese pio e cattolico che è l'Italia, si debba quasi passare per apostati se si difende l'obiettività, ma già in passato un campione della Ragione si è espresso in merito all'Islam, ben prima che ne straparlassero torme di mentecatti ed ignoranti:

"La sua religione è saggia, severa, casta ed umana:saggia poiché non scivola nell'ingenuità di attribuire a Dio degli abbinamenti, e poiché non si fonda su misteri; severa perché proibisce il gioco d'azzardo, il vino ed i liquori forti, e prevede la preghiera cinque volte al giorno; casta, poiché limita a quattro il numero altrimenti prodigioso delle spose che condividono il letto dei principi d'Oriente; umana, poiché ci ordina l'elemosina, assai più rigorosamente che il viaggio alla Mecca. Aggiungete la tolleranza a tutti questi caratteri di onestà."    

Credo pesi un pò di più della parola di Hollande, di Amina, di Gentiloni, di Kerry, di Houellebecq ed Obama

Nessun commento:

Posta un commento