martedì 27 gennaio 2015

IL PRESIDENTE (DI TUTTI GLI ITALIANI...) . FERDINANDO IMPOSIMATO?

Dobbiamo porci, dinanzi alla querelle che esploderà nelle prossime ore offuscando il sadomasochismo verso video e notizie del Califfo e dei suoi scherani, una domanda, in merito alla elezione (elezione? direi piuttosto scelta, effettuata da parte di qualcuno che di sicuro non mi rappresenta, in una rosa più o meno ampia di soggetti in qualche modo parte della nomenklatura) del Presidente della Repubblica Italiana.
La domanda è questa: Abbiamo bisogno – in questo preciso momento storico – di un soggetto che abbia una conoscenza e vanti concreta esperienza dell'ambito mediterraneo, di cui facciamo parte, geograficamente e politicamente? oppure per rappresentarci è indispensabile un'altra tipologia di individuo, un soggetto esperto e scafato negli intrighi di corridoio, che magari con le alchimie delle lobby abbia una confidenza (avete notato che tra confidenza e conoscenza differiscono soltanto due consonanti ed una vocale?) che lo rende bene accetto nei templi dei compromessi?


Se ci interessa un soggetto della seconda specie vanno sicuramente benissimo i vari collezionisti di incarichi come il sig. Rodotà (per sé e prole) il soi-disant "moralista" o il senatore Giuliano Amato collezionista di ministeri (collezionista anche di pensioni), di Romano Prodi è importante ricordare (perché molti lo hanno rimosso ed i più giovani nemmeno lo posson sapere, nessuno più ne parla) che fu l'EROE delle privatizzazioni selvagge, sotto di lui furono smantellati settori trainanti dell'economia italiana: quello agro-alimentare già dell’Iri (acquisito da gruppi inglesi, olandesi ed americani), la Nuovo Pignone già dell’Eni, la siderurgia di Stato, l’Italtel, l’Imi. Sono state inoltre privatizzate Telecom e in parte anche Enel ed Eni, una volta “gioielli” di Stat. Ah, per i complottisti (che in questo momento pare si siamo parecchio moltiplicati, pei giornalisti di regime pare sia un termine in voga) va anche ricordato che è stato a più riprese – e ben pagato – consulente di Goldman Sachs. Di macchiette piene di tic come D'Alema, il “Ras della Puglia” preferirei nemmeno parlare. Della Finocchiaro -la brava seconda, quella che rispetta gli ordini di scuderia della serie non capisco ma mi adeguo (e resto sempre incollata alla poltrona) – parlo solo per parità di genere. 




Vorremmo uomini o donne così da mantenere negli agi in nostro nome?

Se ci interessa un qualcuno meno illuminato dalle cronache morbose e del mondo degli affari, se ci interessa un qualcuno che non si è “isolato” a Capri mentre i propri concittadini liberavano Napoli, se pensiamo – non che ci piaccia, no, che ci sia utile – ad un soggetto che della realtà che ci circonda ha per sua ventura e percorso esistenziale dovuto a più riprese seguire e sviscerare gli aspetti di ricaduta che per l'appunto anche quell'altra politica ha ingenerato, allora dobbiamo guardare un po' più in alto. Si, torniamo ad alzare lo sguardo, alziamolo dalla corte di nani e ballerine che vediamo da decenni sgambettare futilmente nei palazzi del potere, riempiendosi la bocca di aperitivi e frasi fatte e promesse.
Alziamo lo sguardo – passatemi la retorica – e guardiamo un po' più lontano, guardiamo al Mediterraneo, guardiamo alla Grecia, l'Africa e quel Medio Oriente che a tutti i costi vogliono farci temere. Ci vuol qualcuno che abbia la statura e gli attributi per tener testa agli psicopatici alla Hitchkock che girano per il mondo...


perché i prossimi confronti saranno con questa gente.


Ferdinando IMPOSIMATO, deputato e senatore, presidente onorario aggiunto della Corte di Cassazione, specializzato in violazioni dei diritti dell'uomo e corruzione Dal 1964 al 1986 magistrato (gli ammazzano uno dei fratelli nell'83) si occupa di inchieste su mafia e terrorismo (robetta come il caso Moro e l'attentato al Papa..) si occupa anche all'estero di narcotraffico , crimine organizzato e antiterrorismo. Nel 2001 cura la prefazione de “La sale guerre” di Habib Souaïdia, libro choc sugli “anni neri” dell'Algeria contemporanea. E' insomma un ometto a cui gli racconti poche scemenze e che conosce - ed affronta - il nostro mondo.


Non preferiremmo piuttosto uomini così da mandare in giro per il mondo e ai quali scrivere – semmai – una lettera aperta se ci deludono?

No, non fraintendete, se ha scritto sull'Algeria non vuol dire è uno che si occupa di africani e maghrebini come i buonisti che son pronti a diventare islamofobi appena Hollande e Obama schioccan le dita! Vuol dire che ha già affrontato gli scenari della manipolazione dell'informazione e delle stragi di Stato.
Anche in merito a cose casalinghe ha le idee chiare, sul TAV per esempio:
Sono nettamente contrario all’alta velocità in Val di Susa, perché ritengo che in quella zona si riprodurrebbe se dovesse essere realizzata, la stessa situazione che io ho riscontrato insieme a diversi altri collaboratori nel Centro e nel Sud e nel Nord dell’Italia, cioè arricchimento, tangenti, distruzione dell’ambiente e vantaggi minimi. Non solo, ci sarebbe anche una dilatazione del debito pubblico che verrebbe addossata ai cittadini. Quindi noi dobbiamo calcolare tutte le conseguenze, non solo quelle del rispetto dell’ambiente, ma anche del fatto che noi non siamo in condizione di fare un’opera che sarebbe devastante e che comunque di cui non vedo i risultati concreti.
Ho saputo da altre indagini che c’è anche il rischio dell’amianto, della presenza dell’amianto. Sostanze cancerogene che verrebbero messe alla luce del sole e che potrebbero danneggiare seriamente la salute dei cittadini, quindi mi permetto di esprimere la mia modesta opinione che è quella di netta contrarietà all’alta velocità nella Val di Susa e in tutta la zona nord dell’Italia.”
Caspita! ma quegli anti-TAV non erano stati definiti terroristi e fiancheggiatori dei terroristi?! Ma allora anche Imposimato, vuoi vedere che a furia di occuparsi di terrorismo è stato "reclutato" anche lui a 79 anni?!
Ma lo faranno Presidente uno così che non è d'accordo con "il Progresso"?
Non ci speriamo troppo, non è un film a lieto fine la vicenda politica italiana, è un libro alla Easton Ellis, alla "Meno di zero", storie di pervertiti, di ignoranza e vuoto culturale, Renzi è quello che vuole la nuova pista di Peretola "perché porta lavoro"... no ciccio, porta intrallazzi e debito, i mutui vanno pagati, già ma mica lui li ripaga...




1 commento:

  1. Inutile fare pronostici. Anche nella elezione del Presidente della Repubblica i partiti si affidano al buon vecchio manuale cencelli, anzi ad un bigino dello stesso. Ma siamo diventati la barzelletta non solo dell'europa ma del mondo intero! Guai a fare paragoni improvvidi con i paesi dell'America latina o paesi di altri continenti, etichettati nella nostra incredibile e immotivata supponenza come paesi del "terzo mondo"! La risposta che ne riceveremmo è la seguente "Signori, nel nostro paese simili porcate non le facciamo, Nel nostro paese un primo ministro non tratterà mai le riforme costituzionali e l'elezione del capo dello stato con una persona condannata con sentenza passata in giudicato per un reato di una certa gravità e parzialmente priva dell'elettorato passivo".

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