giovedì 2 ottobre 2014

STUPIDARIO INTER/NAZIONALE - L'UNIONE EUROPEA: OSSIMORICO COACERVO DI DIVISIONI

"...una decisione senza precedenti..." proclama, con aria trasognata la camerlenga (Boldrini), a proposito della rivoluzionaria iniziativa di tagli degli sprechi e delle "buste" degli stipendi governativi. Un avvenimento senza precedenti, un risparmio per le casse dello Stato italiano di qualcosa come 97 milioni di Euro in quattro anni!!!  Caspita! che enormità! mi par di ricordare che la sola restituzione da parte dei 5 Stelle dei rimborsi elettorali assommasse - in un colpo solo - a qualcosa come 42 milioni, e questa signora, sicuramente ben avvezza ai rifrulli di denaro che ruotano attorno alle ONG, ci viene a raccontare che hanno preso una decisione epocale?! e se un usciere prenderà - ridotti - qualcosa come 100.000 Euro (ma sono lordi, poverini!) i signori politici continueranno con le loro fantasmagorie di appannaggi regali.
E gli stupidi ascoltano. E votano, comprati - paese di pezzenti - da 80 Euro.
Ah, già, ma il 5 Stelle non aveva nemmeno diritto ai rimborsi (da statuto) si affannavano a descrivere i lacché della stampa di regime (da destra [sic] a sinistra[sic]), infatti per onestà proprio lo statuto del Movimento esclude il ricorso (lo sfruttamento) di questa forma di parassitismo.
E perchè gli altri non hanno inserito nei loro statuti una norma simile? Parassiti.
Cara Boldrini, cosa risolvi con 97 milioni in quattro anni? Il debito pubblico dello Stato a giugno 2014 assommerebbe a 2.168  miliardi di Euro... come dire che ogni italiano (bimbi compresi) ha sulle spalle un debito di circa 36.000 Euro. Ma io non ho debiti con nessuno...sono questi incapaci, disonesti, delinquenti che siedono nelle istituzioni che stanno lucrando sul nostro tempo e sulle nostre speranze. Stanno uccidendo il futuro di tutti. Si, le nascite sono in calo, chiedetevi perché. Anche perchè far nascere una creatura già col collo stretto dal cappio del debito creato con le "grandi infrastrutture" è diventato davvero - e non per frase d'effetto o romantica - un atto di pazzia.
Vi ricordate il Gian Maria Volonté de "La classe operaia va in paradiso"? L'operaio e la sua compagna che - causa i turni di catena di montaggio - si alternavano a letto di fatto senza mai incontrarsi? E' questo quello cui - senza retorica di mani nere da minatore o unte di grasso da metalmeccanico - è stata ridotta la società italiana.

Vi ricordate la storia della multa ai biscazzieri delle slot-machine? Signora Boldrini, quei 98  miliardi  (miliardi, non milioni!)  che avete abbuonato ai vostri soci di malaffare ed a cui anzi avete anche regalato qualcosa come 285 milioni, vi lascia dormire la notte? Certo, dormite bene tra le vostre lenzuola di seta di banditi! Non ve ne importa niente delle "ludopatie" anzi! qualcun altro ci potrà lucrare, tra strizzacervelli e cravattari vari.

Ma non solo, la Società del nostro splendido e progredito, civilissimo mondo "occidentale". Tutte le categorie sono state ubriacate dal mito del rampantismo, il bisogno di una "emersione" competitiva, l'ansia del tutto e subito ma non in chiave sociale di parità di diritti bensì dell'incrementare esponenziale. LA  CRESCITA, finalmente, l'unico, insensato, irrealizzabile mantra dei MENTECATTI  DI  STATO. La CRESCITA infinita, quello che - da Napolitano, come ben noto una esistenza da grande lavoratore e illuminato economista, uomo di grande coerenza politica ("...my favourite communist..." H.Kissinger ) a Draghi, Padoan, passando per Monti e Letta, ovvero dagli scantinati di Goldman Sachs - sentiamo ripetere giorno dopo giorno, nell'assoluta ignoranza di un fatto elementare, di una realtà della fisica ovvero che " IL MONDO E' UN SISTEMA CHIUSO, DEFINITO", LA CRESCITA PERPETUA E' UN CONCETTO ASSURDO, lo ignorano proprio loro, i grandi sapienti che ci governano...

Ma quanto a STUPIDITA' anche a due passi da noi si danno da fare, non c'è che dire. La Francia non ha ancora abbandonato il suo antico fervore verso l'Oltremare. Mai come oggi, dopo gli anni '50, dopo gli interventismi del suo pseudo-filosofo Bernard Henri Levy ai danni della Libia e dell'intero Maghreb e Mashrek (rispettivamente Ovest ed Est del Nordafrica), dopo i tentativi abortiti di introdurre anche in Algeria i germi velenosi di quel magnetico qaedismo diffuso che sta disgregando (vera e propria Guerra non convenzionale, essendo diretta non contro uno Stato ma contro il mondo intero) l'intera comunità musulmana, tentando di riportarla alle origini claniche, esattamente quello che la rivelazione del Profeta Maometto aveva ricomposto, uniformandone la disciplina sotto la "regola" di una unica fede e di una unica lealtà, mai come oggi - dicevo - gli appetiti egemonici e coloniali francesi (in antagonismo con quelli statunitensi) sono stati così vivaci. Ma a quale prezzo?


La copertina di un settimanale francese del 1955 sembra drammaticamente attuale.
Cosa è cambiato da allora?
Qual'è il prezzo sullo scacchiere regionale di Medio e Vicino Oriente di questa procurata balcanizzazione? Come osserva senza pregiudizi Francois Nicoullaud, già ambasciatore di Francia a Teheran "le conseguenze di questo conflitto (ISIL vs Coalizione, NdA) potrebbero essere paragonabili a quelle di un conflitto mondiale. Anche se, nel corso di mesi o anche anni l'Iran dovesse giungere a riavvicinarsi all'Arabia Saudita  e a normalizzare le relazioni con gli Stati uniti, la ridistribuzione delle carte in atto costituirà comunque uno stravolgimento ancor maggiore degli equilibri in questa regione". Sembra perfin troppo curioso il sanguinoso avvenimento di questi ultimi giorni avente per vittima (o agnello sacrificale?) l'alpinista francese Gourdel, "mandato" al massacro sui valichi del massiccio del Djurdjura, da sempre uno dei luoghi più insicuri per gli "invasori", dai tempi di Giugurta e Aderbale, a quelli della guerra contro FNL, agli anni "neri" del dopo 1991.

La Francia, nostalgica dell'Algeria, ha enormi responsabilità, proprio anche perchè paese mediterraneo, sulla situazione attuale nel Nordafrica e nel Medio Oriente.
"Perdere l'Algeria è perdere la Francia" titolavano nel 1955, ed era proprio così, avrebbero potuto costruire un Mondo Nuovo e Diverso mutando il corso del rapporto coloniale ed invece crearono i presupposti di mostruosità contemporanee, la disgregazione di una galassia che era stata ricomposta attraverso secoli di storia, civiltà e scambi culturali.

"Una agghiacciante parodia nel nome dell'Islam" si incollerisce Mustapha Dali, rettore della Grande moschea di Cannes a proposito dell'assassinio dell'"escursionista" francese Gourdel.  Le frasi della sua intervista del 25 settembre al quotidiano Nice Matin ci rimandano ad altre, antiche, lealtà, sconosciute nel mondo della civiltà delle tecnologie "Questi folli che si proclamano appartenenti ad una religione di cui oltraggiano  principi e fondamenti...come possono uccidere a sangue freddo qualcuno con cui hanno discusso, magari preso il caffè, mangiato insieme?!"
A qualche smaliziato e spregiudicato osservatore vien da sospettare un tentativo ulteriore della Francia di sospingere l'Algeria ad un coinvolgimento diretto nella GUERRA  AL  TERRORISMO (quella guerra preventiva di dottrina Bush poi divenuta un delirio di false flags e speculazioni geognostico/petrolifere piuttosto che geopolitiche), tentativo già abortito nei mesi della Guerra in Mali ai qaedisti del Mujao, ennesima meteora prefabbricata della galassia "integralista" foraggiata dagli emiri del Golfo, in realtà una avventura coloniale a difesa delle elites francofile avverse al riconoscimento dell'identità politica dei Tuareg dell'MNLA.

I nuovi, fedeli alleati sono gli emiri del Golfo, antichi campioni di democrazia, progresso e parità uomo-donna. Già, gli emiri, ma lo sapete che a "combattere" contro l'ISIL ci sono proprio loro in prima linea?! Loro, che hanno foraggiata, addestrata, pungolata la propria creatura (insieme agli USA dell'onnipresente Mc Cain, ormai lo sanno anche le casalinghe, forse anche il buon Signorini ne narrerà le virili gesta su Chi),Stati Uniti, Arabia Saudita (la vera matrice storica dell'antica fratellanza delle steppe, quella di  Abdul Aziz ibn Abd er Rahman ibn Feisal ibn Saud, imparentato con la famiglia di Muhammad ibn Abd al-Wahab... non necessita esser fini  geopolitici o dotti orientalisti per far 2+2), Bahrein (base della V° Flotta USA e teatro di feroci repressioni nella primavera 2011 allorché gli ingenui credettero davvero alla fiaba di spontanee "Primavere Arabe"), Emirati Arabi Uniti, Giordania e - finalmente - Qatar sono stati infatti i protagonisti delle prime incursioni (meglio se su obiettivi in territorio siriano...) sui macellai (da loro, ripetiamolo, creati) del Califfato di Al Baghdadi.
John McCain et l’état-major de l’Armée syrienne libre. Au premier plan à gauche, Ibrahim al-Badri, avec lequel le sénateur est en train de discuter. Juste après, le brigadier général Salim Idriss (avec des lunettes).(Voltairenet)
 Loro che stavano dietro le quinte dopo avere inviato i jihadisti di mezzo mondo prima in Libia contro Gheddafi poi in Mali contro i Tuareg poi in Siria contro Assad, ora hanno lanciato i loro aerei alla caccia dei cattivoni in passamontagna nero (qualcuno però sospetta anche della nazionalità e del sincero animus musulmano di questi ultimi, vedasi la foto desunta dal sito del sospettoso Fulvio Grimaldi e il tatuaggio) ,
In effetti a molti sfugge il fatto che per esempio in Arabia Saudita siano state decapitate 113 persone (legalmente) dall'inizio dell'anno e che tali eventi siano pubblici e seguiti dalle reti TV (funziona così...) quindi anche sotto il profilo , diciamo così, "estetico" e comportamentale vi siano tra ISIL e Arabia Saudita più affinità che differenze, e più che altro che realmente queste affinità siano genetiche e non imparaticce o casuali, il regista il Principe Bandar.

La Francia, con l'intervento "voluto" in Mali, grazie all'avallo del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e la richiesta ufficiale del governo di Bamako, ha potuto riproporre - con la motivazione apparente del contenere gli "islamisti" - le situazioni in essere a partire dall'800 (la Francia sbarca in Algeria, ricordiamolo, nel 1830). L'esercito francese, allora appena ritirato dall'Afghanistan ha potuto ritrovare una ragion d'essere (dopo aver massacrato la Libia, ovviamente) ed un teatro d'operazioni familiare proprio nel Sahel, adesso cerca di riavvicinarsi all'Algeria, vecchio "rospo" ancora nella strozza, vecchio malheur non dimenticato, vuoi per le risorse energetiche, vuoi per la geopolitica, vuoi per il sogno euroafricano, vuoi per l'antagonismo amore-odio con Washington, vuoi per gallismo (o gaullismo...), l'Algeria è un qualcosa che ha contaminato - da sempre - anche la sinistra francese ("...la seule négociation, ce serait la guerre!" Francois Mitterrand, 1 novembre 1954), la Francia dopo la brutta figura del proposto intervento in Siria contro Assad (si ritrovò sola senza l'appoggio di Obama...) e del passo indietro è ancora alla ricerca di un ruolo, partner pericoloso di un'Europa che non c'è, un'Unione Europea che si dimostra ogni giorno qual'é: un ossimorico coacervo di divisioni, brame e acuminate competitività.

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