giovedì 28 novembre 2013

GABOLE DA USURAI PER IL PATTO DI STABILITA'

Ma lo sapete che tra le pieghe della famosa (famigerata) cosidetta Legge di Stabilità gli usurai della ghenga di Letta e Saccomanni, a braccetto con i veri rottamatori (nel senso specifico e non innovativo della parola), quelli come i Cottarelli (uomini da massacro sociale, non politici) che riducono a stracci le aziende e le nazioni anche attraverso le forche caudine del Fondo Monetario Internazionale, lo sapete che questi furbi criminali hanno inserito una norma che – se passa – potrà produrre ulteriori denari “fantasma” , una ulteriore gabella nascosta, una miniera parassitaria di risorse da assegnare e spartire tra di sé e amici e sodali???
  LEGGETE CON ATTENZIONE: Allorché stipulerete presso un notaio un qualsiasi atto (compravendita, operazioni societarie, ecc.) che configuri passaggio di denaro tra due soggetti questa nuova e assai “discreta”norma prevede che questi denari non potranno esser pagati – com'è normale – direttamente da un soggetto all'altro. Come sempre è usato, da che esiste la convenzione della moneta. Adesso no, la banda Letta decide che i denari, cioè i bonifici, gli assegni (il denaro contante è divenuto il demonio) dovranno esser intestati al notaio che li verserà su un proprio conto da cui successivamente li rigirerà agli interessati creditori.
 A COSA SERVE QUESTA PARTITA DI GIRO? E' un nuovo step della paranoia di controllo delle risorse dei contribuenti? Lotta all'evasione? No, ben altro e ben più utile e lucrativo. Serve a far sì che si creino denari “fasulli” ma ben reali nella logica di valuta degli interessi giornalieri, in ogni caso i primi beneficiari sono (ma guarda che coincidenza! Strano, dopo aver consegnato la Nazione ad avvoltoi come Mario Monti e agli altri cravattari di FMI, Goldman Sachs, Moody's, ecc.) gli istituti bancari che si trovano a far “girare” cifre impressionanti (avete idea dei numeri nell'arco di un anno che tutte le compravendite presso tutti gli studi notarili d'Italia possono muovere?), così intanto guadagnano con i movimenti di queste operazioni, in realtà questo meccanismo crea una mole ulteriore e poco appariscente (moltiplicata per migliaia e migliaia di atti notarili) di interessi percentuali di cui una parte verrà “accantonata” per essere destinata ad impieghi non meglio definiti e attribuita ad organismi – ancora da costituire – preposti appunto a stabilire impieghi e, ovviamente, gestori di questa massa di denaro. Denaro parassitario, denaro vostro, nostro, interessi percentuali sottratti con destrezza, con tre/quattro/cinque/dieci giorni magari di ritardo nel versamento, il che si traduce in miliardi di Euro ulteriormente pagati dagli italiani, con la complicità del meccanismo di montanti ed interessi, con la complicità criminale di politica e mondo finanziario, ai loro infimi livelli di capocontabili. Avete capito? Vendete casa ma non potete avere i denari dall'acquirente, li prende il notaio e ve li renderà qualche giorno dopo. Ma non ci guadagna il notaio, lui è solo il cassiere passamano di denari “parcheggiati” ad arte presso una banca. Parcheggiati fino a che gli avvoltoi di Roma non ritengono che siano maturati interessi a sufficienza per i propri comodi, per i propri sodali e compagni di merende, i Benetton, i Colaninno, i Tronchetti Provera, quelli che i prestiti da due/trecento milioni li trovano sempre...per i mafiosi delle sale gioco, soci dei gerarchi di Berlusconi e per quelli delle sale Bingo, soci dei gerarchi del PD come D'Alema, per quelli cui hanno regalato 90 miliardi di evasione sul vizio.
SUL VIZIO.     SUL MALESSERE DELLA GENTE. MALEDETTI.    NON UNA SEMPLICE PARTITA DI GIRO, MA L'ENNESIMA PRESA IN GIRO Chi è chi (va spiegato, perché mica tutti siamo indovini e mica tutti frequentiamo i "salotti" buoni delle ereditiere milanesi che trasformano dei modesti addetti alla cernita di metalli rugginosi in imprenditori e capitani d'industria delle telecomunicazioni ...), ma poi ci ritroviamo amministrati da avanzi di galera o da mentecatti. Quindi almeno cerchiamo informazioni... Cottarelli si è fatto le ossa nel FMI occupandosi di progetti di fiscalizzazione e privatizzazione dell'aria attraverso le varie "carbon tax", e adesso sembra arrivare più che preparato allo storico impegno che lo attende in Italia, in quanto da mesi svolge il ruolo di "consigliori" esterno del governo Letta, al quale ha già suggerito di chiedere fondi al Meccanismo Europeo di Stabilità (ESM) per ricapitalizzare le banche italiane. L'Italia sta versando, in varie rate, oltre centoventicinque miliardi all'ESM, ed ora dovrebbe farsi riprestare a strozzo dallo stesso ESM una parte di quei soldi per regalarli alle banche. Sarebbe stato molto meno costoso regalarli direttamente; e ancor meno costoso se le banche fossero nazionalizzate. Ma l'ESM è una creatura del FMI, ed appartiene alle stesse logiche di lobbying bancario, per le quali è normale che lo Stato sia costretto ad indebitarsi facendosi prestare e riprestare denaro proprio (o, meglio, del contribuente). Risulta abbastanza paradossale che Cottarelli presenti come un grande obiettivo per la spending review risparmiare quattro miliardi nel 2014, quando l'Italia potrebbe risparmiarne subito centoventicinque uscendo dall'ESM. Ma l'ESM costituisce una delle più perverse invenzioni dell'ingegno criminale, e non è certo un caso che l'opinione pubblica non ne sappia praticamente nulla.  Rispetto al suo predecessore Monti, l'attuale Presidente del Consiglio può vantare un prezioso "minus" che lo ha reso interessante per l'imperialismo politico/finanziario realmente antieuropeista, cioè la sua assoluta mancanza di curriculum internazionale. Anche Monti aveva rimediato le sue brave figuracce da accattone in Germania, in Cina e con l'emiro del Qatar; ma era pur sempre un ex burocrate europeo, un ex advisor del Consiglio Atlantico della NATO, oltre che un advisor di Goldman Sachs, quindi sarebbe stato più difficile trattarlo come un pivellino da addestrare. Letta invece si è prestato, entusiasta e scodinzolante, a questa condizione di ulteriore sottomissione pratica e psicologica del proprio Paese nei confronti del colonialismo. ScodinzoLetta come qualcuno lo ha ribattezzato rappresenta quindi un'ulteriore tappa dello sprofondamento in quell'abisso antropologico spalancato dalla colonizzazione. Mentre i mestieranti come Santoro continuano a far cassetta con le vicende di Berlusconi, la coscienza anticoloniale e realmente europeista (nel vero storico concetto di Europa ed Eurasia ed Eurafrica) oggi diffusa in Italia non va oltre un po' di ostilità nei confronti del fantoccio Merkel, mentre l'ideologia imperialistica risulta del tutto assorbita dall'opinione pubblica. Il FMI, oltre ad essere la centrale mondiale del lobbying bancario, costituisce attualmente la principale potenza ideologica in campo. Appartiene infatti al FMI, sin dal 1946, anche lo slogan del "Paese che ha vissuto al di sopra dei propri mezzi"; una formula che il FMI applica da sempre a qualsiasi Paese con cui venga in contatto, ed oggi persino agli Stati Uniti. Si tratta di uno slogan che è penetrato anche nel linguaggio comune, assumendo, per dirla alla Jane Austen, i contorni di una "verità comunemente accettata". I dirigenti del FMI conferiscono a questo slogan il carattere solenne di formula rituale, così come dimostra anche un recente discorso del supremo dirigente del FMI, Christine Lagarde.  Non c'è perciò nulla di sorprendente nel fatto che anche l'attuale bestia nera della finta sinistra, il cosiddetto "populismo", provenga dal repertorio ideologico del FMI; così come i contrari del populismo, cioè il "pragmatismo" e la "modernità". Ben altre le questioni dell'Italia nell'ambito europeo, qualcuno ha ricordato le parole pronunciate dall'allora Ministro del Tesoro Guido Carli ai tempi della firma del trattato di Maastricht: “Già durante il mio primo viaggio negli Stati Uniti, al seguito del presidente De Gasperi, ebbi modo di constatare insieme a Menichella che settori influenti della comunità finanziaria erano acremente ostili ai vincoli alla sovranità monetaria degli Stati Uniti che derivavano dagli statuti di Bretton Woods....Venti anni più tardi quella stessa comunità finanziaria salutò con gioia lo sganciamento del dollaro dall’obbligo di convertibilità in oro, come una riconquistata libertà di emettere dollari senza contropartita alcuna. La natura di valuta di riserva internazionale del dollaro è sopravvissuta a quegli istituti che le attribuivano la dignità di uno strumento in qualche modo sottoposto a un controllo esterno, neutrale, rappresentato appunto dall’oro. Caduto quel vincolo, il potere del dollaro si è manifestato nella sua natura puramente egemonica. Gli Stati Uniti hanno esercitato lungamente un diritto di “signoraggio” monetario verso il resto del mondo....Dico questo perché deve essere presente alla coscienza degli europei che cosa il Trattato di Maastricht rappresenta veramente. Io non vedo in Europa tracce di questa coscienza. La vedo invece negli Stati Uniti, dove infatti, come un sol uomo, gli economisti sono scesi in campo per difendere gli interessi della comunità finanziaria americana nel tentativo di delegittimare il progetto di Unione Europea dal punto di vista teorico.”

1 commento:

  1. Tanto per esser più precisi riporto il relativo stralcio di legge (grazie per il tuo impegno Emilio!!)

    35. Il notaio o altro pubblico ufficiale è tenuto a versare su apposito conto corrente dedicato:
    a) tutte le somme dovute a titolo di onorari, diritti, accessori, rimborsi spese e contributi, nonché a titolo di tributi per i quali il medesimo sia sostituto o responsabile d’imposta, in relazione agli atti dallo stesso ricevuti o autenticati e soggetti a pubblicità immobiliare, ovvero in relazione ad attività e prestazioni per le quali lo stesso sia delegato dall’autorità giudiziaria;
    b) ogni altra somma affidatagli e soggetta ad obbligo di annotazione nel registro delle somme e dei valori di cui alla legge 22 gennaio 1934, n. 64, comprese le somme dovute a titolo di imposta in relazione a dichiarazioni di successione;
    c) l’intero prezzo o corrispettivo, ovvero il saldo degli stessi, se determinato in denaro, oltre alle somme destinate ad estinzione delle spese condominiali non pagate o di altri oneri dovuti in occasione del ricevimento o dell’autenticazione, di contratti di trasferimento della proprietà o di trasferimento, costituzione od estinzione di altro diritto reale su immobili o aziende.
    36. La disposizione di cui al comma 35 non si applica agli importi inferiori ad euro 100.000 e per la parte di prezzo o corrispettivo oggetto di dilazione; si applica in relazione agli importi versati contestualmente alla stipula di atto di quietanza. Sono esclusi i maggiori oneri notarili.
    37. Gli importi depositati presso il conto corrente di cui al comma 35 costituiscono patrimonio separato. Dette somme sono escluse dalla successione del notaio o altro pubblico ufficiale e dal suo regime patrimoniale della famiglia, sono assolutamente impignorabili a richiesta di chiunque ed assolutamente impignorabile ad istanza di chiunque è altresì il credito al pagamento o alla restituzione della somma depositata.
    38. Eseguita la registrazione e la pubblicità dell’atto ai sensi della normativa vigente, e verificata l’assenza di formalità pregiudizievoli ulteriori rispetto a quelle esistenti alla data dell’atto e da questo risultanti, il notaio o altro pubblico ufficiale provvede senza indugio a disporre lo svincolo degli importi depositati a titolo di prezzo o corrispettivo. Se nell’atto le parti hanno previsto che il prezzo o corrispettivo sia pagato solo dopo l’avveramento di un determinato evento o l’adempimento di una determinata prestazione, il notaio o altro pubblico ufficiale svincola il prezzo o corrispettivo depositato quando gli viene fornita la prova, risultante da atto pubblico o scrittura privata autenticata, ovvero secondo le diverse modalità probatorie concordate tra le parti, che l’evento dedotto in condizione si sia avverato o che la prestazione sia stata adempiuta. Gli interessi sulle somme depositate, al netto delle spese di gestione del servizio, sono finalizzati a rifinanziare i fondi di credito agevolato, riducendo i tassi della provvista dedicata, destinati ai finanziamenti alle piccole e medie imprese, individuati dal decreto di cui al comma 39.
    39. Entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, adottato su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro della giustizia, sentito il parere del Consiglio nazionale del notariato, sono definiti termini, condizioni e modalità di attuazione dei commi da 35 a 38, anche con riferimento all’esigenza di definire condizioni contrattuali omogenee applicate ai conti correnti dedicati.

    RispondiElimina