martedì 12 marzo 2013

SENZA CREDITO


Le banche si lamentano: “Paghi lo stato!” titola qualche quotidiano. Lo stato...lo Stato, come disse qualche sera fa la Bindi da Santoro “..non possiamo lasciare i cittadini soli davanti allo Stato...” ma lo Stato non eravamo proprio noi, i cittadini? Allora paghiamo sempre noi! Anche quelli che si voglion far passare per i più autorevoli tra i politici hanno completamente perso la bussola, ma vi ci vuol tanto Travaglio, Santoro, a dire con semplicità che chi gode di stipendi tanto “folli” ed immorali quanto sicuri non può capire i problemi di chi è costretto a “cercarselo” ogni settimana uno stipendio!?
Ma purtroppo anche i grandi Santoro e Travaglio leggono solo i propri di articoli, frequentano solo i loro, di Blog, e spesso nemmeno rispondono a tono a chi li critica o si permette un suggerimento.
L'ancien régime non si è mai accorto – nella storia – del proprio tracollo.
Sicuramente non mancano le parole alla schiera di ecellenti economisti, professoroni per lo più forgiati dalla Bocconi come Monti e Grilli, o magari come Giuliano Amato dalla trasversale Scuola Sant'Anna vera e propria fucina di politici, ma anche ostello – per giusto equilibrio bipartisan – del buonanima contemporaneo santone Terzani. Alle reazioni bizzose di Fitch che nel dopo elezioni rinnovella in altro idioma i moniti alla prudenza nel voto precedentemente lanciati dal saggio Napolitano agli elettori e castigano nella loro farlocca classifica il voto espresso dagli italiani che hanno preteso levarsi di torno Mario Monti - non è mai sottolineato abbastanza il fatto che egli sia uno dei più fedeli e sicuri sacerdoti del Moloch della finanza bancaria - si aggiungono ogni giorno sagge riflessioni dei più svariati economisti, in genere ottuagenari (sarà come nelle culture tribali, ove agli anziani spetta un ruolo di prestigio in virtù dell'esperienza? No, è solo la legge del Bostik sotto ai calzoni). Dopo due generazioni di Padoa Schioppa arriva Quadrio Curzio, anch'egli fresco di laurea: l'Italia avrebbe fatto bene ad accettare un ulteriore “sostegno” dal fondo “salva-stati” (o meglio dire deva-stati prima ancora che salva-banche?) per ripulire il proprio sistema bancario dai troppi titoli “tossici” che ancora – a detta dei santoni di Bruxelles - lo avvelenerebbero. Certo, per risanare i danni causati da finanzieri e banchieri senza scrupoli dovevamo indebitarci di un'altra ventina di miliardi noi, i SUDDITI. Eppure Quadrio Curzio appartiene alla schiera degli economisti “etici”, se tanto mi dà tanto...


...ipse Carthaginem rediit, neque eum caritas patriae retinuit nec suorum. Neque vero tum ignorabat se ad crudelissimum hostem et ad exquisita supplicia proficisci, sed ius iurandum conservandum putabat. “ M.T. Cicerone
(come fare in tempi di Conclave, allorché anche i cronisti dallo scilinguagnolo più improbabile si avventurano in espressioni curiali, a negarsi una bella citazione classica, per di più di estrema attualità?)




                           oltre che SENZA CREDITO siamo anche SENZA PAROLA

E INTANTO SCOPRIAMO CHE per consentire ai nostri eroici Marò di raggiungere le famiglie per il Santo Natale (per carità un Natale a casa non si nega a nessuno e in fin dei conti quei due erano a fare il “lavoro” per cui vengono formati, addestrati, autorizzati a ciò da precise regole d'ingaggio stabilite dall'Esercito o dalla Marina italiana, quindi alla fin fine degli emigrati o dei cooperanti, né più né meno che le centinaia di impiegati della migliaia di ONG sparse per i paesi sfigati del mondo, loro usano attrezzi un po' particolari ma si sa – come dice Monti – nel lavoro oltre che seguire le proprie inclinazioni  bisogna orientarsi sull'offerta del mercato) sarebbe stata pagata all'India coi denari delle tasse degli italiani una CAUZIONE DI QUASI UN MILIONE DI EURO.
Ma ce li avranno restituiti gli Indiani? O se li sarà intascati anche quelli un De Gregorio, per sbaglio?
Come si siano svolti i fatti, laggiù lo sanno quelli che c'erano. E Signore Iddio, che non depone in tribunale. E la giustizia indiana non si è dimostrata sollecita sulla questione, spinosa oltretutto, delle acque internazionali, ma ci son di mezzo dei morti, e tutto si può dire fuorché la nostra giustizia possa esser d'esempio, con qualcosa come dieci milioni di cause in lista d'attesa.     La questione è un'altra.
CI VIENE IN MENTE di quel Console romano, Marco Attilio Regolo, che durante le Guerre Puniche catturato dai nemici fece ritorno a Roma per definire un trattato.
Aveva dato la propria PAROLA che sarebbe tornato, a quei tempi per un Romano non servivano salvacondotti, bastava pronunciare la formula magica “civis romanus sum” stava a significare non soltanto che alle sue spalle, a tutelare i suoi diritti, c'era un IMPERO, stava prima di tutto a significare l'ONORE di essere cittadino di Roma, testimoniava l'orgoglio della PAROLA DATA.
Marco Attilio Regolo non sapeva con certezza che sarebbe diventato un capitolo della Storia (con la maiuscola) sapeva solamente che tornando a Cartagine difficilmente l'avrebbe raccontata ai nipoti.
E così egli fu Storia, e non solo i nipoti ne ebbero notizia, ma il mondo.
Retorica? Tranquilli, siamo nel mondo reale! Oggi non c'è Marco Attilio Regolo, come l'anno passato c'era l'ex maestro di sci Frattini questa volta abbiamo Giulio Terzi che ci stupisce per questa furbizia levantina che poco di cavalleresco rivela del di lui carattere. Il buon Jacopo Gelli (redattore del Codice Cavalleresco Italiano nel 1926) credo inorridirebbe per il gesto di questo [gentil]uomo bergamasco, investito di cotanta responsabilità del rappresentare ai foresti l'italico onore. L'ex Ministro della Guerra La Russa avvezzo agli equilibrismi di immunità del Berlusca propose perfino di candidare i due sventurati Marò al Parlamento, oltretutto con soggetti educati a star sull'attenti ed obbedire beh, avrebbe avuto meno problemi di consenso che con i tradizionali politicanti ed arrampicatori di poltrone. Ma Vi dirò che sono anche persuaso di un'altra cosa e cioè che nel variegato mondo che compone la galassia di chi ha scelto il mestiere delle armi saranno in non poco a biasimare un simile atto. Non ci sono solamente i mercati da rassicurare, ed al mondo non ci sono solamente mercanti. Non credo che ai due Marò questo storico aneddoto non sia passato per la mente. Davvero andranno orgogliosi di un tale confronto? Perché nella storia è entrato anche Badoglio che quanto a fermezza nelle lealtà...beh, forse è stato a lui che il Terzi si è ispirato, ad uno dei più incapaci strateghi e più repentini voltagabbana dello scorso secolo. La storia con la minuscola.
Beh, credevamo che ai patti si sottraesse solo il Cavaliere di Arcore, in fin dei conti nient'altro che un parvenu, scopriamo che anche il (divino?) Marchese di Sant'Agata non vuol esser da meno, sono davvero mutati i tempi, Contessa, altro che Attilio Regolo, verrebbe da dire che vi sia stata una volgarizzazione anche della vecchia, sana aristocrazia lombarda, che ha adottato le mosse furbesche dei guitti dei quartieri spagnoli adattandole alla politica estera.”
Non so quanti “fiorini” di cauzione stavolta ci fossero in gioco, gli italiani li rifonderanno a semplice richiesta, quanti contratti di elicotteri e tangenti valgano la perdita della residua dignità di Nazione, certamente il disappunto di quegli straccioni “morti di fame” del Kerala non ci deve preoccupare, come al gioco delle bocce (cui la nostra classe dirigente dovrebbe, anche per anagrafe, dedicarsi in blocco) l'importante è talvolta spazzar via tutto con un lancio ben riuscito.
Ma avevamo la parola dell'Italia” è l'ingenua, quasi incredula esclamazione di qualche notabile indiano, ancora memore di ben altre diatribe coloniali con i viceré della Compagnia. 
E' proprio questo il punto. L'Italia è letteralmente SENZA PAROLA e sicuramente è da mettere in archivio anche la sicurezza che era sottesa da quelle tre antiche e magiche “civis romanus sum”.
Emilio



4 commenti:

  1. Caro Emilio,
    io non mi preoccuperei tanto per non aver mantenuto la parola data (e quegli 800 mila Euri famosi dovrebbero essere rientrati dopo il "permesso" di Natale, e dico dovrebbero perché erano allora una cauzione, mentre il permesso per votare era gratis, o meglio, sulla parola dell'Ambasciatore italiano, che, fra l'altro, mi pare abbia avuto l'intimazione a non lasciare l'India in questi giorni)... pensa che se questo fatto fosse accaduto a dei marines gli Stati Uniti avrebbero inviato le proprie portaerei minacciando una guerra....
    Mi preoccuperei invece per gli italiani che vivono in India o che ci vanno solo per vacanza... e sono tanti perchè l'India è uno dei paesi del mondo dove vale la pena di vivere o comunque di essere visitato per lungo e per largo, tanto per le bellezze naturali, quanto per le antiche civiltà che tanto hanno lasciato a noi posteri...
    Dicevo mi preoccuperei per gli italiani perchè gli indiani sono gente più che pacifica, ma quando si arrabbiano sono problemi grossi... Inoltre le etnie sono tante ed alcune terribilmente pericolose....
    Mi dici che succederebbe se dei turisti o anche una intera comunità italiana, venissero aggrediti, malmenati o addirittura uccisi da qualche indiano fascinoroso, magari aizzato da parenti o amici dei due pescatori keraliani morti nello scontro con i nostri marò?
    E questo grazie alla mossa del nostro Governo, che, dico, forse è nel giusto, chiedendo giustizia alla corte internazionale dell'Aia...
    E aggiungo che forse, se il più piccolo statista d'Italia (piccolo sia nel senso di altezza che in quello politico) non ci avesse così sputtanato nel mondo, la corte internazione dell'Aia o altro organismo internazionale competente avrebbe già agito in merito alla questione, chiedendo la consegna dei due marò all'Italia per essere giudicati altrove.
    O quant'è bello essere italiani, alè!
    Paolo Rossi

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  2. Su quanto esponi in merito a "pericolosità" di ritorno non si può che esser d'accordo, il fatto è palese, come poter valutare le reazioni emotive oltreché politicamente timonate ad una "beffa" quale questa? E questo è uno dei problemi aggiuntivi indotti dal gesto compiuto. E per quanto mi riguarda non è rilevante chi dovesse giudicare come, nè tantomeno quanti Apache i Marines avrebbero inviati di notte in missione "coperta". Non è da questi colpi di mano che si giudica una Nazione.
    Non sono nemmeno d'accordo sulla scarsa rilevanza che dai al tema di una certa coerenza (parlar di onore è più che fuori moda, è quasi un tabù)nei comportamenti, chi viaggia sa bene che spesso il proprio paese la propria cultura è valutata sui suoi di comportamenti, che lo voglia o meno un viaggiatore è testimone di una civiltà...un viaggiatore....un diplomatico, un militare, un ministro, un governo ancor di più.
    La suprema Corte dell'Aja, beh, qui l'ambito si fa un tantino meno sacrale, a mio modo di vedere, specialmente in considerazione di quante volte è stata pilotata contro questo o quel governante, reo di disallineamento, vedi Gheddafi, e prima di lui Saddam e tanti altri (lo so che anche questo è un tema tabù come i nomi di questi "cattivi"), no, resto sulla frase di Cicerone, è più diretta e semplice, Attilio Regolo pur sapendo che feroce nemico lo aspettava e quali raffinati supplizi gli sarebbero toccati decise che la parola data andava mantenuta.
    Emilio

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  3. Tu dici che di questi tempi la logica è morta. Io aggiungerei che la verità la segue a ruota. Dai tempi di Ustica e da ben prima , vedi Enrico Mattei e chissà quanti altri episodi, gli organi dello Stato e l'esercito hanno dimostrato quanto abbiano a cuore il paese e noi, i cittadini, che pure paghiamo i loro stipendi ed i loro costosi "giocattoli".
    E chissà com'è andata in India e chissà come sta andando in Siria, da qualche parte ho letto di decine e decine di carri armati presi dai depositi di Gheddafi e forniti ai "ribelli" che combattono il governo di Assad. Quei ribelli addestrati - questa non è una diceria - da consiglieri USA.
    E la nostra stampa continua con la filastrocca del crudele tiranno. E c'è molta gente - la maggioranza - che ci crede.
    Ho letto il tuo e.book, mi ha sorpreso, la Libia vi ha molto spazio ma anche la nostra situazione economica, ho trovato interessante tutta una serie di concatenazioni che fai sulla finanza internazionale e il debito dei paesi poveri e la questione dei fondi avvoltoio, ne parlavano giorni fa su un articolo.
    Continua.
    Silvio

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  4. Direi che questo è il degno epilogo di una vicenda nata male e gestita peggio. Mi chiedo perchè diavolo la nave su cui erano imbarcati i marò, che dopo l'incidente era già in acque internazionali, sia tornata indietro per rimanere bloccata per settimane in porto in un interminabile tira e molla. Come insegna la vicenda dell'aereo USA che fece cadere la funivia del Cermis, dopo l'incidente, i responsabili vengono rimpatriati in tutta fretta, salvo poi giudicarli a tempo e comodo e risarcire le vittime...
    Se pensiamo a quanto ci è costata in denaro (voli militari, politici in visita, diplomatici di stanza in Kerala, senza pensare alle cauzioni versate) e in reputazione questa vicenda viene da dire che l'incompetenza regna sovrana e quanto mai appropriate sono le parole del Sommo poeta "Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta.."
    G.

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