venerdì 8 febbraio 2013

PROPAGANDA....la mia?!?!

Non ce la faccio proprio, me ne scuso, ma le notizie che ascoltiamo -leggiamo ogni giorno sono qualcosa di inqualificabile. Due giorni fa il TG2 ci raccontava del "biasimo" da parte dei saggi del Fondo Monetario Internazionale nei confronti della sconsiderata Argentina, divenuta l'etichetta, per antonomasia l'inaffidabilità, chi non si ricorda dei bond argentini?! la crisi, la buca, la voragine, beh a quanto pare abbiamo da rileggere la questione con parole un pò meno partigiane di quelle dei cronisti nostrani, al servizio della sola logica che comprendono: quella degli ordini delle lobby dominanti.
Andiamo a vedere le facce, i nomi , dei protagonisti di quelle scelte sciagurate (Carlos Menem, il "liberista") e, già che ci siamo, cerchiamo di valutare anche chi di quei soggetti ebbe a tesser le lodi (Monti).


Da LA STAMPA.it  di questi giorni, la risposta della Presidente dell'Argentina, Cristina Kirchner alla propaganda del FMI:

Chi poteva immaginare allora un mondo trascinato a terra dai mercati finanziari? Néstor il mio compagno aveva previsto tutto. Dove stava il FMI che non ha potuto accorgersi di nessuna crisi? Dove stava quando si formavano non bollicine bensì mongolfiere speculative? Dove stava uno dei suoi ex direttori (il riferimento è allo spagnolo Rodrigo Rato, ndr) quando Bankia, la banca che lui dirigeva, ha dovuto essere aiutata con miliardi di euro? Oggi la Spagna ha il 26% di disoccupati, in gran maggioranza giovani e sfrattati. In quali statistiche sono raffigurate queste tragedie? Quali sono i parametri o le “procedure” con cui il FMI analizza i paesi falliti che continuano ad indebitarsi, con popolazioni che hanno perso la speranza? Che succede con i paesi emergenti come noi che hanno sostenuto l’economia mondiale nell’ultimo decennio e a cui oggi vogliono mettere in conto i piatti rotti da altri? Conoscete qualche sanzione del FMI, qualche decisione contro questi altri che si sono arricchiti e che hanno fatto fallire il mondo? No, la prima misura che prende il FMI è contro l’Argentina.

L’Argentina alunna esemplare del Fondo Monetario Internazionale negli anni Novanta, che seguì tutte le ricette del FMI e che, quando esplose nel 2001, è stata lasciata sola. Argentina 2003. Da sola, senza accesso al mercato finanziario internazionale l’Argentina ha visto crescere in 10 anni il suo PIL del 90%, la crescita maggiore di tutta la sua storia. L’Argentina che ha costruito un mercato interno con l’inclusione sociale e le politiche anticicliche. Ha pagato tutti i suoi debiti al FMI, ha ristrutturato due volte, nel 2005 e nel 2010, il suo debito andato in default con il 93% di accordi con i suoi creditori senza chiedere più nulla in prestito al mercato finanziario internazionale, per farla finita con la logica dell’indebitamento eterno. E con il business perenne di banche, intermediari, commissioni, ecc, che avevano finito con il portarci al default del 2001. Questa sembra essere la vera causa della rabbia del FMI.

L’Argentina è una parolaccia per il sistema finanziario globale di rapina e per i suoi derivati. L’Argentina ha ristrutturato il suo debito e ha pagato tutto, senza più chiedere nulla in prestito. 6.9% di disoccupati, il migliore salario nominale dell’America latina e il migliore potere d’acquisto misurato in Dollari statunitensi. Nel 2003 avevamo il 166% di debito su un Pil rachitico, il 90% del quale in valuta straniera. Oggi abbiamo il 14% di debito su un Pil robusto e solo il 10% è in valuta straniera. Perciò mai fu migliore il titolo del comunicato del ministero dell’Economia argentino di oggi: “Ancora una volta il FMI contro l’Argentina”. FMI + FBI contro l’Argentina. Non spaventatevi, il FBI sono i Fondi Buitres (fondi avvoltoio, ndr) Internazionali. Noi continueremo a lavorare e a governare come 

sempre per i 40 milioni di argentini”.

E' una bella sfida tra le due Cristine....chi la spunterà? la Capocontabile lobbysta o la Statista?






Ma non basta, per l'appunto c'è anche una "gustosa" riesumazione di un autorevole parere del "saggio e sobrio (!?!)" Prof. Mario Monti, datata al 1994 (gli anni in cui riuscì a far decollare il debito pubblico, sotto Cirino Pomicino) in merito alle virtù dell'allora Presidente Carlos Menem, quello del liberismo e - per l'appunto - del tracollo dell'Argentina, peccato i nostri cronisti non siano informati della cronaca (che ci stanno a fare? potrebbero fare i portaborse, che gli riesce già bene...:


GUARDATE QUA:

In Rete,
oggi, sta girando un’interessante intervista de La Stampa al prof.Mario Monti, risalente al 1994. Intervista in cui la lungimiranza del Nostro si mostrava ancora in tutto il suo splendore: nel rivolgersi al neoeletto Berlusconi, gli suggeriva di tradire le promesse elettorali ispirandosi alle politiche economiche liberiste di un leader esemplare, Carlos Menem, Presidente dell’Argentina allora già da 5 anni. Ecco qualche stralcio di Wikipedia su questo modello di virtù:

Carlos Saúl Menem si impose al governo della nazione argentina col cavallo di battaglia del liberismo. Uno dei suoi primi atti come presidente fu la concessione della grazia a tutti i politici del precedente governo responsabili del sanguinoso fenomeno dei “desaparecidos”.

Che statista. Ma questo è il meno: fedele alle teorie economiche che i professori propugnano ancora oggi, Menem si affrettò a imporre il tasso di cambio fisso col dollaro (un po’ come qui da noi con l’euro) per “dare stabilità”, e a svendere tutte le ricchezze argentine. A Monti piaceva così tanto! Peccato che, appena pochi anni dopo, gli azzardati provvedimenti economici di Menem si tradussero nel più grande crac degli ultimi decenni, ovvero quello dell’Argentina 2001. Ancora abbiamo i brividi a pensarci.

Menem è, con l’eminenza grigia Cavallo, il responsabile maggiore del crollo economico dell’Argentina e della vendita dissennata ai privati delle maggiori industrie produttrici nazionali. Menem è stato raggiunto da due mandati di cattura internazionali. Durante la sua presidenza il debito estero, l’inflazione, la crescita dei tassi di interesse, la disoccupazione e la forbice tra la minoranza ricca e la maggioranza povera del Paese crebbero a ritmi inarrestabili, toccando vertici mai raggiunti in precedenza.

Monti nell’intervista sosteneva che gli argentini erano molto grati a Menem. Appena due anni dopo però, a Buenos Aires la gente era già in piazza con le pentole a protestare per la disoccupazione dilagante e i fallimenti a catena. Che preveggenza, che lungimiranza. Chissà se sta applicando le stesse doti visionarie anche nel promettere a noi, oggi, l’uscita dalla crisi ancora con le stesse ricettuzze di Menem. L’ostinazione nel perseguire i fallimenti è davvero cronica, per certi professori.

Sintesi di Debora Billi liberamente ridotta.

Tratto da: Mario Monti: l’uomo che si ispirava ai falliti | Informare per Resistere

Forse - davvero - qualcuno dovrebbe riscoprire la sobrietà, ma quella alcoolica, perché farci governare da simili "esperti" è davvero roba da osteria...



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