mercoledì 18 febbraio 2015

IL CASTING DEL MALE - LA LIBIA DI CUI NON CI PARLANO - RICORDANDO I "CACCIATORI DI TIRANNI" : IRAQ, ASSASSINI SERIALI - MENSONGES

Mi era sfuggito, non amo guardare dal buco della serratura come non amo guardare l'orrore gratuito e strumentalmente stupefacente, ma casualmente ho potuto osservare stasera lo scorcio della lugubre ultima randonnée dei disgraziati copti sul litorale africano, guidati dai boia del Daesh (ISIL). .. avete notato che tutti i carnefici nerovestiti sopravanzavano in statura le proprie vittime di un buon venti centimetri?   Non vi dà da pensare?

O i poveri copti erano ringobbiti dalla paura o più probabilmente imbottiti di psicofarmaci e sedati ma in ogni caso i tagliagole parrebbero appartenere ad un fenotipo più di stampo nordeuropeo che non nordafricano OPPURE frutto di una selezione accurata, quale quella di accesso a corpi speciali (si spiegherebbe anche il perché dell'insolita disciplina, di questo ineguagliato rigore nel nascondere accuratamente, ordinatamente i propri tratti somatici, strano a giudicare dalle mise delle soldataglie stracciate, in ciabatte e jeans, "scarpe da ginnastica" e tute di acetato maleassortite cui ci hanno abituati i filmati "fai da te" delle cosidette "Primavere"... ) tutti fotocopiati, uno standard prestabilito, sembrano usciti da un vero e proprio casting criminale... (ma questi sono discorsi da complottisti, da gente che vuol vedere dappertutto qualcosa di losco e preordinato...)


LIBIA

Nel maggio 2014 la Conferenza delle Tribù libiche si riuniva ad Al Aziziya, in Tripoli, senza che alcun organo di stampa del "mondo civile" e "pacifico" ne desse notizia, la Libia essendo ormai solo il dominio delle fazioni ribelli più incontrollate, il sud il campo di gioco delle unità speciali degli eserciti più disparati, in caccia delle unità di quella Resistenza Verde che una vergognosa disinformazione ha nascosto all'opinione pubblica mondiale.

La Conferenza ha dato luogo ad un comunicato e a risoluzioni proprie, in un momento in cui l'unica regola è quella dell'arraffare qualcosa e l'unica legge pare quella del più forte, prossimamente pubblicherò questo documento ufficiale, una testimonianza della vitalità della società tribale libica.





UN RICORDO  PER  I  "DIFENSORI  ED  ESPORTATORI" DELLA LIBERTA' NEL MONDO
IN MEMORIAM DI QUEGLI UMILI EROI IRAQENI FATTI A PEZZI DAGLI ELICOTTERI DA COMBATTIMENTO MENTRE TENTANO DI SALVARE UN CIVILE FERITO.

Un filmato da "guardoni" e da sadici (per chi lo ha girato e ne è protagonista dalla parte della mitragliatrice)  un documento per la verità (per noi, decrittato perché la gente normale sappia di quanto sangue gronda quella pompa di benzina che infiliamo nel serbatoio e sopratutto la fanfaluca di un modello di civiltà superiore e di democrazia di export), un gruppo di cineoperatori viene tracciato da due elicotteri da combattimento Apache, gli equipaggi hanno tutto il tempo e gli strumenti per capire che non si tratta di minaccia (in senso lato, forse una telecamera era più minacciosa di un RPG) anche uno non specialista sa vedere la differenza tra un'arma e l'obiettivo di una telecamera.

L'accanimento sul ferito, l'elicottero che vola in cerchio studiandolo agonizzare, il coraggio dei passanti sulla monovolume, il godimento malsano nel decidere - fatti di crack e di propaganda nazista - di ammazzare anche quegli inermi ed "incoscienti" eroi. Dio ci scampi e liberi dalla loro Democrazia.


Qualcuno dirà che è guerra: à la guerre comme à la guerre... questa non è guerra, è una carneficina . . .

MENSONGES

Dalla Francia in mimetica una sorpresa, non sarebbe la prima volta, già dai tempi dell'Indocina e dell'Algeria i militari sono stati più accorti e meno sensibili dell'opinione pubblica alle "trovate" della classe politica e spesso si son rifiutati di far da servi ad una borghesia rapace...
Gen. H. Poncet in versione viticultore
 Stavolta è addirittura un generale di corpo d'armata, non proprio l'ultimo furiere e nemmeno proprio uno stinco di santo, direi, pied noir e già comandante nella Mission Licorne in Costa d'Avorio, non un romantico, insomma, che a proposito dei recenti fatti di Parigi si esprime in modo diretto in pratica scusandosi con un ufficiale subalterno - musulmano - cui rappresenta il proprio disgusto per le manipolazioni in atto e per le conseguenze sulla società di quella che è dichiaratamente una strategia di vera e propria "creazione" di un nemico.   Come se non avessimo già visto in passati più o meno recenti, a cosa hanno portato queste strategie, alimentando, forgiando degli apparati che poi - lanciati in una corsa "controllata" - acquistano una energia ed esprimono un proprio magnetismo "incontrollabile", ma che alla fin fine fa comunque il gioco di una regìa che nel caos e nell'instabilità trova profitto.
Qua sotto uno stralcio e la traduzione.

“Mon capitaine, cher Djamel...Tu me dis également que tu t’es refusé de participer à un quelconque rassemblement. Je le comprends. L’élan émotionnel et spontané a été récupéré pour initier une opération de manipulation des foules qui a engendré ces manifestations de très grande ampleur. Je te rassure, si j’avais été en France, je m’en serais également abstenu. La liberté d’expression n’excuse pas tout et ne justifie en rien le droit à la caricature outrancière que j’assimile à  l’insulte la plus méprisable. D’ailleurs, j’ai un peu de mal à comprendre comment l’on peut emboucher les trompettes du  vivre ensemble sans un minimum de respect de l’autre en particulier vis-à-vis de tout ce qui touche à son espace symbolique ou sacré, qu’il soit profane ou religieux. J’ai un peu de mal à comprendre comment on peut brandir l’étendard d’une laïcité dévoyée en insultant l’autre, et tu sais que, chrétien, je suis attaché à une laïcité bien comprise qui rassemble autour de valeurs communes, une laïcité dont la signification doit être repensée...Mais la classe politique, toute catégorie confondue, a voulu cacher son incurie et son incapacité à exercer les fonctions régaliennes de l’Etat depuis près de vingt ans. Alors, se serrant les coudes, elle a joué à fond sur l’émotionnel pour ne pas se retrouver en position d’accusé par le peuple. Tu connais bien cela. .. C’est la sixième stratégie  de manipulation des foules parmi la liste des « Dix stratégies de manipulations » à travers les médias élaborée par le linguiste américain Noam Chomsky.”

Versione operativa e meno "paciosa" del generale Poncet


“Mio caro capitano Djamel...Anche tu mi dici di esserti rifiutato dal partecipare a qualunque raduno. Io lo comprendo. L'impulso emotivo e spontaneo è stato incanalato per iniziare una operazione di manipolazione delle folle che ha generato queste manifestazioni di grandissima risonanza. Ti assicuro che anche io, fossi stato in Francia, me ne sarei al pari di te astenuto. La libertà di espressione non può essere una scusa per tutto e non giustifica affatto la caricatura esagerata che io paragono all'offesa più spregevole. Peraltro ho difficoltà a comprendere come si possa suonar la grancassa del vivere insieme senza un minimo di rispetto per l'altro, in particolare di fronte a tutto ciò che ha attinenza con gli altri valori simbolici o sacri, che siano profani o religiosi. Ho difficoltà a capire come si possa sventolare il vessillo di una laicità traviata insultando gli altri, e tu sai che, cristiano, io sono legato a una laicità ben definita che si fonda su valori comuni, una laicità il cui significato deve essere ripensato...Ma la classe politica, tutte le categorie indistintamente, da più di venti anni ha voluto nascondere la propria incuria e la propria incapacità ad esercitare le massime funzioni dello Stato . A questo punto, serrando le fila, ha spinto a fondo sull'emotività per non esser messa dal popolo sul banco degli imputati. Tu lo hai già visto...E' al sesto posto nella lista delle Dieci Strategie di Manipolazione attraverso i media, elaborata dall'americano Noam Chomsky...”


A PROPOSITO: MA . . . EBOLA??????? NON PERCHÉ SE NE ABBIA NOSTALGIA MA , COSÍ PER CAPIRE...







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