“Fantasmagoria o
Fantasmagorie anche Phantasmagoria (grafia americana) era una forma
di teatro che
usava una versione modificata della lanterna
magica per proiettare immagini spaventose come scheletri,
demoni e fantasmi su muri, fumo o schermi semi-trasparenti, spesso da
dietro lo schermo. La maneggevolezza rendeva possibili effetti come
l'ingrandimento e il rimpicciolimento dei personaggi e, usando più
dispositivi, si poteva passare anche da un'immagine ad un'altra molto
velocemente, creando un effetto "montaggio" in tempo
reale.
Inventato in Francia nel tardo XVIII secolo, questa forma di teatro ha guadagnato popolarità in Europa, soprattutto in Inghilterra nel corso del XIX secolo. “
Inventato in Francia nel tardo XVIII secolo, questa forma di teatro ha guadagnato popolarità in Europa, soprattutto in Inghilterra nel corso del XIX secolo. “
Questa è la definizione
che ci dà Wikipedia oggi. Di una tecnica che di fatto si potrebbe
dire si sia trasformata in una prassi: quella della lanterna magica,
il trompe l'oeil, l'inganno, l'illusione. Potremmo aggiungere
all'ultima frase che una grande popolarità la Fantasmagoria la sta
vivendo anche nel XXI° secolo, cioè al giorno d'oggi.
Sembra una coincidenza la scimitarra brandita dallo spettro... |
L'immagine più
ricorrente oggi, sulla “lanterna magica”, che sia televisiva o
della carta stampata poco fa differenza, è quella del feroce
salafita (il feroce saladino...) che ci rispedisce alle ruvidezze
medievali (si, proprio quelle che i “nostri” alleati dell'Arabia
Saudita hanno regolarmente iscritte nei propri “democratici” ed
avanzati statuti , tra il 1980 ed il 2000 almeno 1200 decapitazioni pubbliche,
nel solo 2013 almeno 78 ) con la decapitazione degli ostaggi. Che di
certo non è per questo confronto (con l'attitudine statuale di Ryad)
meno orrenda, beninteso, ma che ci appare in una luce un attimino
differente da come vorrebbero mostrarcela dal palcoscenico mediatico.
Siamo coalizzati con dei salafiti (questo è, l'Arabia Saudita), da
salaf = antico, giacché la stirpe dei Saud e quella di Wahab si
legarono nell'800, alla riscoperta – appunto – della “purezza”
degli antichi. Siamo coalizzati con dei salafiti per combatterne
altri, in questo caso gli uomini dell'autoreferenziato Califfo Abu
Bakr Al-Baghdadi (Abu Bakr Al-Baghdadi Al-Husseini Al-Qurashi)
che
rivendica nientemeno che la discendenza Qurayscita (quindi dal ceppo
del Profeta, i Quraysh erano i “guardiani” della Mecca e dei
luoghi santi dell'Islam e del pre-islam). Ora, se quest'ultima
presunzione corrispondesse al vero, sarebbe quantomeno paradossale
che soggetti come l'onnipresente plenipotenziario USA senatore McCain
(si, quello dell'Ucraina insieme alla Nuland) si siano “apparentati”
nientemeno che con un “discendente” di Maometto per “contenere”
le mire espansionistiche della fazione più estremista dell'universo
salafita. Qui vogliamo per brevità lasciar da parte (lo do per
saputo, altrimenti leggete altri blog meno impegnativi o giocate a
tennis) il sostegno ed il legame tra Qatar, Arabia Saudita, Bahrein,
Emirati vari, Stati Uniti e Francia e Canada e Australia e Danimarca
e Norvegia e Gran Bretagna ecc. con i jihadisti che hanno
disintegrato la Libia, che hanno usato la Tunisia come specchietto
per le allodole, che hanno fatto tracimare in Siria
tutte le scorie
della mutazione dell'estremismo radicale da essi utilizzato per
destabilizzare il Nordafrica ed iniziare una nuova, demente, fase
coloniale, costruita sulle fondamenta sbriciolate dell'ormai
naufragato modello di vita “occidentale”. Estremismo radicale - in parte - eserciti e milizie straniere, servizi e corpi speciali di eserciti "amici" in buona parte.
Si sa che l'EIIL (o ISIL
o ISIS o IS o come vi pare, chi più ne ha più ne metta, tanto poco
cambia) come ha affermato nell'agosto scorso Rafik Chelly, attuale
segretario del Centro Studi Tunisino per la Sicurezza Mondiale, ha
visti rimpatriare i propri combattenti da Iraq e Siria, in direzione
della Libia, grazie all'interessamento diretto (ponti aerei, non
discorsi) del governo del Qatar. Si, la Libia, come ha affermato
avantieri il Napolitano
(che se di guerre sa poco avendo vissuto le
leggendarie Giornate di Napoli del 1943 ai tavolini della piazzetta
di Capri, sicuramente di “strategie” ed “opportunità” da
tavolo – appunto - è un esperto), un paese che potrebbe venire
“...ulteriormente destabilizzato (sic)...”
dai jihadisti, che poi potrebbero anche infettare l'Europa, è per questo che dovremmo ridurci ad una ulteriore militarizzazione del continente, così da “difenderci” meglio.
dai jihadisti, che poi potrebbero anche infettare l'Europa, è per questo che dovremmo ridurci ad una ulteriore militarizzazione del continente, così da “difenderci” meglio.
Quindi: questi mentecatti hanno nutrito,
addestrato, foraggiato ed armato i salafiti, gli hanno fatto
disintegrare Iraq, Libia e Siria,
hanno messo in ginocchio la
Tunisia, hanno invaso (la Francia) il Mali, assediano da anni
l'Algeria, e con l'aiuto del novello imperatore ottomano ci
porteranno in casa il “terrore” medievale? Non ci dobbiamo
stupire di niente, dopo il Nobel a Kissinger (quello dei
bombardamenti sulla Cambogia), a Obama (quello della distruzione
della Libia moderna e dello strazio della Siria dei gas nervini) al
genio economista Jean Tirole, il teorico della “neuroeconomia”
una nuova cazzata globale dopo la trovata dei bonus ambientali ed
energetici (li aveva inventati lui quei meccanismi grazie ai quali
chi paga può emettere gas serra...) .
Questi veri e propri
Scienziati della geopolitica hanno scoperto che buona parte dei
combattenti definiti jihadisti o sono mercenari, o sono stranieri
(provenienti da mezzo mondo, Europa in prima fila) omettono di
spiegare come mai li abbiano finanziati, ripeto, ed addestrati.
In rete circolano le foto
più imbarazzanti di Mc Cain che si intrattiene con il futuro Califfo e “principe
dei tagliagole”, oppure immagini dell'ambasciatore italiano in Libia
sul divano
assieme a Belhadi, fuoriuscito guantanamense collocato dalla
Coalizione dei Volenterosi a governatore di Tripoli nella Libia
distrutta dalle bande mercenarie.
Foto di pretesi jihadisti
che ostentano tatuaggi dalla grafica quantomeno equivoca.
L'agguerrito Fulvio Grimaldi evidenzia sul suo blog uno di questi
giannizzeri tentando una interpretazione (un po' ipotetica) del
disegno che questi ostenta sul braccio destro.
Questa è l'immagine circolante in rete col "possibile" tatuaggio |
Anche su questo blog,
qualche tempo addietro avevo inserito questa immagine, è giusto che la
gente rifletta, ma sono convinto – più che dalla dubbia veridicità
dell'ingrandimento, che mi pare desunto da un altro contesto ed è quindi
ipotetico – di un altro fatto ben più significante: un islamista
radicale non si tatua.
Mi pare sia proprio lo stesso dell"ingrandimento" ma sull'avambraccio non ci sono capezzoli, in genere... |
La questione del tatuaggio e quindi dell'identità del soggetto fotografato è ben altra.
Il Profeta non riconosce infatti all'uomo il
diritto di modificare ciò che ha creato Iddio. Non appartiene alla
cultura del salafita il tatuarsi– ripeto, salaf, l'antico – non
è del credente, e tantomeno di un credente “rigoroso”. Quindi,
alla fin fine, qualunque sia il graficismo sul braccio del
guerrigliero, il fatto stesso di averlo e di esporlo ne denuncia la
falsa collocazione. Il buon Grimaldi, duro e puro, da “miscredente”
qual'è trascura questi aspetti forse non ritenendo gli ambiti
religiosi degni di interesse, la sua competenza e scaltrezza (oltre
alla non trascurabile abitudine a stare “sul campo” e non dietro
la scena, magari paludato in giubbotti di kevlar ed elmetto come fanno i Biloslavo o consimili) lo rendono testimone più che attendibile dei
fatti del contemporaneo ma ciò lo porta a navigare talvolta un po'
a vista, rischiando di indebolire il suo contributo alla conoscenza
dei fatti, un contributo che è a dir poco determinante, almeno per
chi voglia – ai nostri giorni - perlomeno avvicinarsi
all'obiettività. A proposito della definizione di “miscredente”
che ho dedicata a Grimaldi ritengo utile rimarcare un concetto
importante che ho già affrontato in miei libri anni addietro:
nell'ambito della lingua araba – che peraltro conosciamo come
ricchissima, di significati e di aspetti figurativi – non esiste un
termine che corrisponda all'idea di laicità che in Europa ci è
familiare, l'attributo più aderente è appunto mulhid (miscredente,
senza Dio), Fulvio – dal mio punto di vista – ha il solo difetto
di rivolgersi sempre alla medesima platea, non allargando più di
tanto la propria cassa di risonanza, cosa che invece dovrebbe (visto
la sua conoscenza della cose) fare, la sua platea è per lo più una
platea che non riconosce spazi agli ambiti (comunque ) religiosi, ed
affrontare gli aspetti storici del Medio Oriente e del Nordafrica
trascurando tali aspetti mi pare cosa un tantino “spregiudicata”.
Quindi i salafiti sono
buoni, giusti e puri? Probabilmente come in tutte le realtà c'è
dell'uno e dell'altro. Di fatto spesso siamo oggetto di inganno al
loro indirizzo. Vi ricordate Amina?
Amina, quella Femen che passeggiava per
Tunisi a seno scoperto? Ricordo al proposito che una conoscente
tunisina, interrogata da me sulle sensazioni di una giovane donna
nordafricana in merito all'argomento mi rispose testualmente “ Tout ce que
je peux te dire c'est que nous n'avons nul besoin de ce type de
mouvement importé d'Occident pour défendre notre cause. Nous avons
des méthodes beaucoup plus adaptée (tutto ciò che posso dirti è
che per difendere la nostra causa non abbiamo alcun bisogno di questo
tipo di movimento importato dall'Occidente. Noi abbiamo mezzi assai
più adeguati).”
Poi Amina denunciò anche una
aggressione da parte di salafiti. Era tutta una balla: la sua
confessione, che è qui di seguito, un ulteriore frammento di un
percorso, questo sì davvero fuorviante, di disinformazione. La
nostra stampa ha dato pochissimo risalto alla faccenda, al solito, il
battage mediatico segue il filone della distrazione e della falsa
opinione. Questi irresponsabili hanno creato il mostro, hanno soffiato su braci che da secoli stanno fumando, sono queste le "pistole fumanti" dell'Occidente, con le menzogne su Saddam e l'Iraq, su Assad e la Siria, su Gheddafi e la Libia, con i criminali di Berlusconi, La Russa, Frattini, i mentecatti Monti e Letta, servi della finanza marcia di Wall Street.
La poca conoscenza dei
fatti, delle attitudini, delle relazioni che caratterizzano le
culture diverse dalla nostra ci portano a presumere una superiorità
che di fatto è solo tecnologica. A proposito dell'uccisione
dell”escursionista” francese il rettore della Grande Moschea di
Cannes pronunciò il giorno dopo il fatto una frase che dovrebbe far
riflettere in merito alla paternità dell'assassinio ed in merito
alla mutazione comunque avvenuta in seno alle fazioni (più o meno
spontanee) della galassia salafita: “...come possono averlo ucciso,
dopo che hanno discusso insieme a lui, dopo che hanno preso il caffè
insieme, dopo che hanno mangiato insieme...”
parole che ci
rimandano alla sacralità dell'ospite, al patto di sale che è
retaggio abramitico, che sicuramente per chi non conosce l'intimità
di altre culture sono parole senza senso...
...è per i più che è senza senso ciò di cui sto parlando. Giorni addietro ho incontrato nel quarantennale anniversario della licenza liceale i vecchi (ormai anche anagraficamente) compagni di classe. Uno di loro, a sua volta insegnante liceale sbalordito dalla mia presenza in quei paesi del Nordafrica in momenti un pò delicati insisteva perché gli spiegassi che cosa c'ero andato a fare. Mi son reso conto una volta di più di come sia difficile (impossibile?) spezzare quel cristallo che divide chi vuol partecipare della contemporaneità e chi invece subirla, farsela raccontare. E il problema è che soggetti come questi insegnano ai nostri figli e nipoti....
...è per i più che è senza senso ciò di cui sto parlando. Giorni addietro ho incontrato nel quarantennale anniversario della licenza liceale i vecchi (ormai anche anagraficamente) compagni di classe. Uno di loro, a sua volta insegnante liceale sbalordito dalla mia presenza in quei paesi del Nordafrica in momenti un pò delicati insisteva perché gli spiegassi che cosa c'ero andato a fare. Mi son reso conto una volta di più di come sia difficile (impossibile?) spezzare quel cristallo che divide chi vuol partecipare della contemporaneità e chi invece subirla, farsela raccontare. E il problema è che soggetti come questi insegnano ai nostri figli e nipoti....
Poveri ignoranti,
infinocchiati da servi di assassini senza scrupoli... ad ascoltare i
nostri opinion-leader sembra di partecipare alla conversazione
leopardiana del Passeggere e del Venditore di Almanacchi (...speriamo
nel caso, che l'anno nuovo ci porti felicità...)
Intanto il signor Renzi continua a blaterare di crescita, di grandi opere, di SBLOCCAITALIA, mentre miliardi di debito si assommano alla tragedia del FISCAL COMPACT, le nostre priorità sono quelle del TAV,
mentre una moltitudine di italiani si è mobilitata per far capire che scavar buche per riempirle non è "LA CRESCITA" ma è solo un modo per agevolare chi negli appalti la fa sempre da padrona: la Malavita. Ma si sa bene, è lei che ci governa, è lei che sceglie i politici, che manipola gli assessori, che sceglie gli urbanisti. L'aeroporto di Firenze: un'opera che è un nonsense, il provincialismo di Renzi lo rende ridicolo nelle sue manie di grandezza da parvenu. Ma a noi costerà miliardi, da rimborsare ai "Capitani Coraggiosi" una banda di tagliagole, imprenditori che speculano sui paesi del terzomondo per produrre schifezze a poco prezzo e riciclano i proventi in opere pubbliche i cui utili restano a loro e le cui negatività vengono assolte dallo Stato. Cioè da noi.
Altri cretini, di certo impuissants sotto altri profili, si dilettano nel gioco delle armi, nella serie armiamoci e partite, ogni tanto mascherandosi da guerrieri come l'ex caporalmaggiore ciellino Mario Mauro, che ho in passato ribattezzato Lord of War (dal film di Nicholas Cage) che si balocca con le armi e i quattrini.
Ogni italiano che nasca oggi nasce debitore di oltre 30.000 Euro, ma perché dobbiamo pagare per l'incapacità e la disonestà di questi mentecatti, che forse nemmeno si rendon conto di aver aderito al disegno di disintegrazione architettato - in ultimo - da un signore che si chiama Brzezinski?
A Torino la "gente comune" scrive la protesta sui tetti sotto la Mole... |
Altri cretini, di certo impuissants sotto altri profili, si dilettano nel gioco delle armi, nella serie armiamoci e partite, ogni tanto mascherandosi da guerrieri come l'ex caporalmaggiore ciellino Mario Mauro, che ho in passato ribattezzato Lord of War (dal film di Nicholas Cage) che si balocca con le armi e i quattrini.
Ogni italiano che nasca oggi nasce debitore di oltre 30.000 Euro, ma perché dobbiamo pagare per l'incapacità e la disonestà di questi mentecatti, che forse nemmeno si rendon conto di aver aderito al disegno di disintegrazione architettato - in ultimo - da un signore che si chiama Brzezinski?
Zbigniew Brzezinski |
Brezinski che in merito all'Afghanistan afferma " Lo rifarei ancora..."
maledetto, maledetto assassino
maledetto, maledetto assassino
Bimbi afghani ammazzati da uno dei droni della guerra "chirurgica" del Premio Nobel Obama |
Ogni settimana il Premio Nobel per la Pace si riunisce negli scantinati della Casa Bianca per decidere la lista dei "condannati" che i suoi droni teleguidati colpiranno in giro per il mondo. Nell'anno trascorso è stato calcolato in 2379 il numero delle vittime dei raid sul solo Pakistan, di questi solo 704 sono stati identificati (i missili Hellfire non lasciano granché da identificare...) e di questi forse solo 84 avevano rapporti con AlQaeda (il 4% delle vittime...) qual'è la "minaccia terrorista"? Chi ha creato la minaccia terrorista? Chi riproduce, clonandola, la minaccia terrorista? Chi ha portato alla mutazione ingovernabile le particelle più "eccentriche" della galassia fondamentalista e salafita?
Onoranze funebri in stile USA ai nemici caduti |
E' anche per questi motivi che sono un pò acido nei confronti di quei soggetti che potrebbero con la propria competenza cercare di far vedere un pò la luce a milioni di ciechi, invece di appagarsi del plauso del proprio giro di conoscenze. Non è un momento facile, credo la stupidità e l'ignoranza umane abbiano davvero raggiunto livelli disperanti, si stanno creando i presupposti per tragedie continentali.
Leggo sempre i suoi interventi sul blog e li condivido. Seguo molto da vicino anche il tema dell'immigrazione e mi rendo conto di quanto noi Italiani siamo pressapochisti, provinciali e imbelli. Affrontiamo il fenomeno in un duplice modo: volemose bene/ buttiamoli a mare. Ebbene, se staccassimo quel poco che è rimasto della nostra materia cerebrale da "amici", le "iene" e gli altri programmi di pseudo-satira pilotata e che quasi mai mordono la mano dei padroni del vapore, ci renderemmo conto che la realtà è ben diversa! Comunque le dico una cosa, uno spunto di riflessione. Qual è l'identità culturale Italiana da difendere da queste "invasioni barbariche"?? O meglio: cosa ne è rimasto? Come siamo diventati noi Italiani? Rassegnati, di una furbizia cattiva, incazzati ma imbelli, ci trinceriamo dietro il consueto mantra del "tanto le cose non cambiano" e ci accontentiamo di sederci in pantofole davanti la tv a bestemmiare contro l'ennesimo governo ladro. E allora? In Spagna, in Grecia, scendono in piazza uomini, donne vecchi, tutti solidali, tosti......noi aspettiamo che siano i soliti quattro scalmanati agit prop di professione a manifestare non si sa per che cosa. Noi mandiamo avanti sempre gli altri! La solita maggioranza silenziosa, si perché è più facile lamentarsi che esporsi! Lobotomizzati da trent'anni di ciarpame culturale, non ci è rimasto un briciolo di sangue nelle vene e il rapporto tra noi e molti immigrati è lo stesso che vi può essere tra un cane domestico e un lupo. Molti immigrati vengono da paesi dove la violenza e la morte sono un'esperienza quotidiana, non uno scandalo...paesi dove pure la gente scende in piazza e si fa sparare dalla polizia. Sissignori, perché a certe latitudini sparano ad altezza d'uomo, mica storie. Eppure, molti di questi uomini e donne sono in fondo più liberi di noi, più coraggiosi e consapevoli dei loro diritti. Perché la liberta è una questione di spirito e non di massimi sistemi. Uno può vivere in una dittatura ed avere più coscienza critica e spirito di libertà di un lobotomizzato europeo che si beve passivamente tutte le puttanate che il pensiero unico dominante gli vomita addosso attraverso lo schermo! Perché quindi dovremmo augurarci di preservare questa parodia di pseudo-identità Italiana? Ne vale la pena? Forse un po' di sangue nuovo non guasterebbe e lo dico pur consapevole che ne pagheremo il prezzo in termini di criminalità ed altro. Ma è forse meglio lo stato catatonico in cui viviamo? Sembriamo, e mi ci metto anch'io, degli zombie! C'è qualcosa che non va? Ma si, rivolgiamoci a striscia la notizia! Può essere considerato normale un paese dove un programma di pseudo satira è diventato l'ultimo grado di giudizio? Il problema maggiore, quindi, non sono gli immigrati, siamo NOI!!!
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Dottor Borelli, secondo lei c'era più libertà in Urss oppure nell'Europa dei popoli? Non mi fraintenda, non sono un nostalgico dei soviet e tuttavia la mia domanda è volutamente provocatoria. Quando Orwell scrisse 1984 aveva in mente l'esperienza sovietica di Stalin! ma questa Europa, in fondo in fondo, non è più rispondente all'intuizione di Orwell? Certo, in Urss zero libertà di parola ( non è proprio così ), censura preventiva mediatica ecc. Ma una censura prevedibile e se vogliamo grossolana, che non ha impedito la formazione di coscienze critiche. E nell'Europa moderna? Libere elezioni ( non è proprio così ), regimi parlamentari democraticamente eletti ( de facto il potere nelle mani delle oligarchie finanziarie ), i media pilotati dal pensiero unico dominante del Grande Fratello! Un'autentica polizia del pensiero che arriva, cosa mirabile, ad indurre l'individuo alla censura mentale preventiva, con l'assidua alimentazione di un senso di colpa storico privo di fondamento! Qualcuno dirà " e come la mettiamo con internet, i social network?", veicolo del libero pensiero? I social network non sono altro che un grande acquario dove nuotano i pesci-pensieri. Una volta nuotavano nell'immenso oceano, adesso nuotano nell'acquario, un enorme acquario ma pur sempre un acquario!
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