mercoledì 6 novembre 2013

ANCORA LA CANCELLIERI?????


Ancora sulla Cancellieri, perché i giornalisti sono un po' lenti a raccontarcele tutte, hanno archivi capienti ma il clan di assatanati che ci è stato imposto con Monti (il genio della commissione Spaventa di fine anni '80, quelli che fecero lievitare del 50% debito e spesa pubblica, i GENI della finanza...) è riuscito a far loro dimenticare – quasi un gossip di provincia – quelle che in realtà sono tare di delinquenza abituale. Il marito (Peluso) della Cancellieri commetteva incauto acquisto con le fustelle false, era farmacista, vi ricordate la truffa ricorrente delle fustelle sulle ricette? Beh il marito della Ministra era di quel giro... La scema della Idem si è dimessa, anello debole della catena anche se forzuta canoista fu fatta saltare per quisquilie, i farabutti veri fanno ridere il mondo ma vanno avanti.


Ed allora visto che i giornalisti non hanno gli attributi (le Iene sulla TV di Mediaset scoprono il mondo del Bingo [Dalemiano] – sul blog ne parliamo da mesi, qualcuno da anni – ma non accennano della spartizione delle sale/gioco/slot dell'altra sponda politica...) noi pubblichiamo i contributi di chi gli attributi li ha, ecco qua uno stralcio del quotidiano che parlava del farmacista ingenuo e poi un pezzo di un altro blogger

Più di trent’anni fa il marito del prefetto, Sebastiano Peluso, restò in carcere alcuni giorni per una truffa sui prezzi dei medicinali. Aveva una farmacia a Milano vicina allo studio del medico Antonino Ligresti, suo amico




CANCELLIERI: IL MARITO FARMACISTA FU ARRESTATO PER “FALSE FUSTELLE” NEI FARMACI. COME PUO’ GENTE DEL GENERE FARE CARRIERA NELL’APPARATO DELLO STATO?








DI CARLO BERTANI
carlobertani.blogspot.it

Gentile ministro Cancellieri,

dopo l’articolo del collega Di Cori Modigliani, le sue esternazioni sulla sua “disponibilità”, “vicinanza” e “comprensione” verso i carcerati – guarda a caso lei è il ministro di grazia e giustizia (min) – suonano d’agghiacciante ridicolezza e di grottesca crudeltà. Scorrendo la lista delle esecuzioni avvenute negli ultimi mesi sale un conato di vomito per questa giustizia animalesca, per l’ignavia di questa Corte Reale alla quale appartiene e che ben rappresenta.

Ma c’è dell’altro.

E il “su figliolo”, per dirla col linguaggio dell’Arno? C’ha pensato? Sì, mammà già c’ha pensato.

Il figliolo – almeno, così sostiene mammà – è bravo e non abbiamo nessun motivo per dubitarne: avrà le sue buone lauree ed i suoi master conquistati in lunghi anni di studio...ma...non era mai successo (almeno, io non ricordo) che qualcuno venisse pagato per un anno di lavoro 3,6 milioni di euro, che sono 7 miliardi di vecchie lire, ossia il primo premio della Lotteria Italia.

Invece so per certo di parecchi laureati con master e roba varia che s’affannano per entrare in qualche lista d’attesa, nella Scuola o nella Sanità: impiegati amministrativi a 3.600 euro per un contratto di sei mesi, addirittura qualcuno ha fatto domanda nella Nettezza Urbana. Molti anni fa, conobbi anche un nigeriano che aveva una laurea in economia e parlava correntemente tre lingue: mungeva capre.
Eh sì...c’è Dio e dio...c’è il Dio del Vaticano e dello IOR – che certamente conosce – e ci sono i suoi protetti: ma veniamo a suo figlio.

Il suo bimbetto – cuore di mamma non mette mai limiti – è come se avesse vinto, in un anno, il primo premio di “Canzonissima” o, almeno, un succoso “5” al Superenalotto: cosa potrà farne?

Oddio, le misere Poste danno circa il 3% per i piccoli depositi, ma immaginiamo che il suo figliolo – se è così bravo – sappia trovare un broker (magari lui stesso) che gli garantisca almeno un 5%: se è così bravo...
Se così fosse, la carne della sua carne godrebbe – vita natural durante – di 180.000 euro l’anno di rendita: cautelandosi contro l’inflazione, vale a dire reinvestendone la metà, rimarrebbero pur sempre 90.000 euro l’anno esentasse, se “parcheggiati” nei posti giusti. 7.500 euro il mese, rivalutati contro l’inflazione.

Forse sono pochini per gente come voi, capisco: non si riescono a mantenere ville, servitù e viaggi...eh sì...ce ne vorrebbero almeno tre volte tanto per fare quella vita alla quale siete abituati, ma cosa vuole...noi, abituati a campare con 1000-2000 euro il mese – spesso meno, raramente qualcosa (ma proprio qualcosa) in più – non riusciamo a capirvi. Perché, per noi, sarebbero già un sogno quei 7.500 euro il mese vita natural durante.

Ma andiamo oltre.

Che ha fatto il su figliolo per guadagnarsi tanta benemerenza? Ha messo a posto dei conti.

Anch’io cerco di mettere a posto i conti sgangherati della mia famiglia, ma non ho certo le sue capacità e la sua lungimiranza per guadagnare 3,6 milionii di euro l’anno.

Il giovanotto ha forse inventato la trasmissione via etere dell’energia con alte rese e su lunghe distanze? Ha risolto il problema dei rifiuti, dell’inquinamento da carbone che fa crepare la gente che vive presso le centrali a carbone “pulito”, ha inventato un cuore meccanico che si costruisce con due pezzi di plastica e dura tre vite?

No, suo figlio è stato solo un misero lavoratore dipendente, forse un consulente, nulla più. Di chi?

Di un certo Salvatore Ligresti – un pregiudicato, per giunta – che è sfuggito alla giustizia (lei la rappresenta?) con mille cavilli in migliaia d’occasioni. Che faceva il pregiudicato?

Un imprenditore della Sanità, quella regionale: cliniche & affini. Sì, la stessa che rischia di chiudere i battenti perché costa circa 100 miliardi l’anno e – tutti lo ammettono – sotto quei 100 miliardi cova i “teorema di Craxi”: il 30% in tangenti. I soldi per donnine e festini di B. arrivavano proprio da lì, guarda a caso. Formigoni è finito come è finito, anche lui, per gli effluvi di quel mondo: promoveatur ut amoveatur.

Se conosce – soltanto un pochettino – due righe di letteratura francese dell’800 – mentre da noi spadroneggiavano gli scandali della Banca Romana e della Terni – si renderà conto di qual era l’etica d’Oltralpe. Un ministro che ha amicizie nel sottobosco dei trafficanti? Addirittura con un pregiudicato? Mon Dieu...pas possibile...

Dimissioni? Ma non diciamo stupidaggini.

Le cose, all’epoca – vedere le pagine di Dumas (padre e figlio) e di Flaubert, di Hugo e tanti altri – si regolavano con un colpo di pistola di fronte alla scrivania di lavoro: era un classico. Le donne (coinvolte come mogli e madri) talvolta usavano il veleno ma, più prosaicamente, sceglievano il convento.

Sì, penso che sarebbe una soluzione: madre badessa in un convento. Vedrà: riuscirà anche a dimagrire un poco, almeno per rientrare nei limiti della decenza e allontanare l’infarto.

Se ne vada – ricordi che la sua ex collega Idem s’è dimessa per uno sbaglio (probabilmente del commercialista) di 3.000 euro, ma quella era d’origine tedesca, altra gente – e si porti via anche il su figliolo: andatevene alle Canarie, a Mauritius, in qualche isoletta sperduta dei Caraibi. E restituiteci l’Italia.

Carlo Bertani
Fonte: http://carlobertani.blogspot.it
Link: http://carlobertani.blogspot.it/2013/11/ma-ci-prendi-per-il-sedere.html
5.11.2013

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