martedì 8 ottobre 2013

LUTTO NAZIONALE



Quello che segue è stralcio dal protocollo previsto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri della repubblica Italiana per l'evenienza di “lutti nazionali”.
“E' dichiarato il lutto pubblico nazionale o locale secondo le modalità e i contenuti indicati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Le bandiere degli edifici pubblici sono poste a mezz'asta secondo le indicazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ferma la disciplina delle bandiere militari. Il Ministero degli Affari Esteri fornisce istruzioni ai titolari delle Rappresentanze diplomatiche e consolari italiane e può chiedere ai Rappresentanti diplomatici e consolari stranieri accreditati presso lo Stato italiano l'esposizione delle bandiere a mezz'asta.
Le bandiere esposte all'interno sono abbrunate con due strisce di velo nero a cravatta.
Se lo scomparso era titolare di un organo pubblico, la camera ardente può essere allestita nella sede della stessa istituzione. Negli altri casi è seguita la volontà della famiglia o la consuetudine dell'ente o le consuetudini locali.
La famiglia dello scomparso sceglie il luogo della celebrazione, consultandosi con l'Ufficio del Cerimoniale di Stato della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Fuori dei casi di esequie di Stato, nei casi di eventi luttuosi che colpiscano particolarmente la coscienza comune, possono essere motivatamente previsti funerali solenni.”

Questo mi stavo chiedendo, all'indomani dell'ultima (nel senso di più recente, purtroppo...) tragedia che ha veduto perdere in mare centinaia di vite di migranti della speranza.
La "coscienza comune".  Ma in tutti questi anni in cui abbiamo affamato, che so, la Somalia, o abbiamo ridotto l'Iraq ad un quotidiano carnaio, trasformata la Libia (vera e propria sterminata "cisterna" del Nordafrica) in un paese di disperati che fanno borsa nera del carburante, la coscienza comune non si è mai risvegliata?
Perché forse esiste un parametro anche numerico dell'entità di una tragedia e dell'orrore e della disperazione?
Ci aiuta l'aritmetica in questi casi?
Perché, sarebbe meno terribile se il numero dei morti fosse anche di solo dieci individui anziché cinquanta o cento? Perché – infatti – in altri casi drammatici in quello stesso mare nessuno si è sognato di proclamare il lutto nazionale, la vergogna nazionale. Eppure sono morte ugualmente donne, donne incinte (evidenziate come fossero un genere a parte da una cronaca dal sentore crudelmente sensazionalistico, voyeuristico, finanche perverso), bimbi, uomini.
Quale è il protocollo che guida in queste situazioni, l'emotività?

E via di questo passo, che significherà mai “...il Centro di Lampedusa è inadeguato...” ??!!??  Cara Ministro Kyenge, é Lampedusa che è inadeguata ad una vera e propria “invasione “ quale è quella in atto, abbiamo forse bisogno di farcelo spiegare dai Padroni dell'Unione Europea?

"...Comincino a vergognarsi quelli di Parigi, Londra, Washington, che hanno voluto rovesciare Gheddafi. Ormai i delinquenti hanno ammassato 12 mila aspiranti clandestini nell’insignificante porticciolo di Zuwarah, a 100 chilometri da Tripoli, in attesa degli imbarchi. La ministra Kyenge ha definito «vergognoso» il centro d’accoglienza di Lampedusa? Beh, dovrebbe – se avesse il coraggio – farsi un giretto nei centri di ritenzione in cui i delinquenti ammassano le loro vittime in attesa che le famiglie, laggiù nell’Africa sahariana, raggranellino i quattrini aggiuntivi richiesti per il passaggio: Amnesty International ha mandato qualcuno a visitare sette di quei campi «di ritenzione», così li chiama, dove se i soldi delle famiglie non arrivano si può restare a «durata indefinita», in condizioni atroci, senza cibo né acqua né latrine, e dove i libici «picchiano brutalmente anche le donne con cavi elettrici o tubi di ferro». Anche lì, come a Lampedusa o nei centri nostri, i clandestini – quando sono tanti – si ribellano: la, però ricevono raffiche di kalashnikov, secondo Amnesty. Magari capirà perché tanti clandestini vogliono a tutti i costi venire nella «vergogna» italiana... dove li vestiamo, li curiamo e li alimentiamo di cibi halal.

I torturatori sono gli eroi che ieri hanno abbattuto Gheddafi con il sostegno della Nato e gli applausi della propaganda occidentale, in nome dei «diritti umani» che Gheddafi violava: si vergognino questi. Oggi sono un’industria dei diritti umani maciullati: che imbarcano i loro africani-ostaggi, e nei casi migliori forniscono di un telefono satellitare (un piccolo investimento, fa parte del business) in modo che, a 30 miglia dalla costa italiana, chiamino le nostre autorità italiane (hanno i numeri) per farsi salvare. Nei casi peggiori, li gettano in acqua ad annegare, perché tanto sono negri, mica della superiore razza libica. Gli affari sono ottimi, i profitti di questi mascalzoni si valutano in 4 miliardi di dollari l’anno, che è poco meno del 10% del Pil della Libia; specialmente ora che i profitti petroliferi sono ridotti a zero grazie alle bande armate e alla destabilizzazione, un reddito niente male. A noi contribuenti italiani, invece, solo le spese: salvataggi, ricoveri, mantenimento, vestiari..." scrive Maurizio Blondet, ed il suo è tutt'altro che cinismo, si tratta di realismo.



Non ci consola la proposta del Nobel per la Pace, se lo tengano pure, dopo che l'han conferito a Obama, il “signore dei Droni”, l'amico di Alqaida anche quel premio odora di zolfo e nel caso specifico sa molto di “acchiappacitrulli” politicamente corretto.




Ma abbiamo la novità, il grande statista Napolitano, di certo coadiuvato da uno stuolo di “esperti” e cortigiani “decide” che stavolta non si tratta di migranti ma di rifugiati... hanno stabilito che il problema è questo, e quindi si tratta di un nuovo “modello” di solidarietà, stavolta passeremo all'asilo, hanno capito – al solito – davvero tutto. Loro che vivono nella torre di cristallo  sono esperti di povertà e di povertà africana, che mai nemmeno hanno vista nè possono lontanamente concepire, avulsi come sono anche dal nostro più vicino mondo reale. Un paese come il nostro – alle corde economicamente e politicamente – un paese dove tutti rubano in tutti i campi – a cominciar dalla cosa pubblica – che si deve impegnare ad organizzare anche l'asilo di mezz'Africa, mentre mezzo mondo sta facendo polpette dell'Africa stessa. Sono en grandi trovate degli stessi grandi politici e grandi consulenti che hanno concepito l'aumento dell'IVA (solo ultima genialata) e delle tasse per far uscire il paese dalla crisi. Il TG2 iersera ci ha rivelato che il primo risultato dell'IVA al 22% è stato il crollo delle entrate del ben 5% ma i governanti sono contenti lo stesso, crescono del 7% gli introiti fiscali su banche e assicurazioni (traduzione: la speculazione finanziaria di banche e assicurazioni cresce, il paese reale langue) . Non serviva uno come Stiglitz per spiegarlo, certo dopo aver incensato, nutrito ed ingrassato mentecatti come Mario Monti, dopo essersi bevuti le panzane di Draghi (...e Cavalieri e Principesse, ma non è una fiaba, purtroppo, bensì un incubo) e dopo aver celebrato la dipartita dell'economista Spaventa (parola grossa economista, nello specifico visto che col suo comitato il debito pubblico – governo De Mita – e la spesa pubblica crebbero più o meno del 50%)  come una tragedia dell'umanità, ormai sono disposti a farci credere anche che Cristo è morto di sonno. A proposito di Nostro Signore, sul TG2 un cardinale spiega che non dobbiamo aspettar sempre l'emergenza, i popoli vanno aiutati nei paesi d'origine, dopo è troppo tardi. "Ué! Napolità! Cerca di metterti d'accuordo co o' Monsignore! Sòpprofughi o migranti!?"



Se è vero – come è vero – che Lampedusa (al pari di altre meno note località di sbarco) è il principale obiettivo della maggior parte dei disperati d'Africa (sono più d'uno i flussi della migrazione dall'Africa, dal Marocco sulla Spagna e la Francia – ed è la tratta più breve – dalla Tunisia e dalla Libia su Sicilia, Malta e Grecia, ma a monte della navigazione vi è tutto un continente che “sversa “ umanità verso il Nord) la questione non è di innalzare un muro come già qualcuno in Medio Oriente ha fatto – senza far nomi – per dividere una comunità dal proprio mondo, e nemmeno mitragliare la gente in mezzo al mare, come qualcuno sicuramente sta da tempo facendo con la massima serenità. Nè si tratta di rimpiangere “patti col diavolo” come qualche demente di cronista rinnovella credendo di conoscere i ruoli crudeli di quel Gheddafi che i problemi dell'Africa li aveva affrontati sul serio, creando – lui per primo ed unico - i presupposti per una Unione Africana degna di questo nome ed aveva anche creato Banca Africana di Investimenti e Fondo Monetario Africano, questo guarda caso proprio il 28 dicembre 2010, due mesi prima che il “popolo” insorgesse “spontaneamente”! Altro che far da body-guard a un quaquaraquà come Maroni, fino a prova contraria l'insulso baciamano (Gheddafi si pulì imbarazzato la mano sul burnus, riguardateVi bene le riprese) lo fece Berlusconi, semmai era lui a dover fare il guardiano.
Chi ha viaggiato in Libia in quegli anni, nell'epoca della Jamahiriya, sa bene che i migranti venivano ospitati in tutta la Libia, a seconda delle provenienze, in tutte le oasi del sud vi erano dei fonduq dove essi alloggiavano, i fonduq sono specie di ostelli, le stazioni di posta dei viandanti, di certo non hotel a 5 stelle ma non sono campi di concentramento. Anch'io ho dormito, più volte, in qualche fonduq, in giro per il Nordafrica, a Djelfa in Algeria, in Libia in quello di Shwayrif, sulla strada per Sebha. Ah, il viaggiare, consente di veder cose che sono negate ai pigri ed ai sedentari, obbligati a credere a tutte le menzogne di falsi avventurieri e avventurosi “reporters di guerra”. Canaglie vere, i cronisti, hanno escogitato – dopo le baggianate a proposito dei “mercenari neri” di Gheddafi con cui sdoganarono nel 2011 i massacri razzisti della manovalanza nera dei cantieri edili di mezza Libia – una nuova trovata : “gli scafisti sono i gheddafiani”. Certo! Dopo il Viagra della Clinton (è proprio vero, la lingua batte – sarebbe il caso di dirlo, ricordando la Lewinsky – dove il dente duole) e gli stupri di massa, dopo i bombardamenti sulla folla, dopo il tesoro all'estero di Gheddafi (Fondi Sovrani Libici depredati da Germania, Francia, USA,Italia, Qatar, GB...). Perché non provano questi farabutti ad andar di persona là in Libia a fare i gheddafiani?! Non ci credete? 4 ottobre 2013, ore 9,12 su TgCom24.




I problemi dell'Africa sono da sempre nella politica da avvoltoi delle potenze coloniali, vecchie (GB,Francia,Olanda,Germania) e nuove (USA), di una leadership globale sempre più finanziarizzata e sempre meno politicizzata (nel senso nobile della politica, non nel senso degli insostituibili: i Napolitano, i Giuliano Amato, i Berlusconi, gli Schifani e compagnia cantante) inutile metter pezze sulle conseguenze, se non fermi l'emorragia all'origine della lesione il ferito muore.... o ti contagia con la cancrena. Una politica da avvoltoi, ma miope ed a breve scadenza.


A proposito, il Ministro Kyenge a Lampedusa viaggiava su auto blindate con scorta (qualcuno parla di ben 4 veicoli,  a Lampedusa le auto blindate non le aveva mai vedute nessuno, le armoured cars di Lampedusa erano queste
  (questa la lettera sul blog de l'Unità : "Una domanda: ho visto la Ministra Kengie portata con quattro auto blu blindate e nuove con targa EJ.
Siccome penso che un comune piccolo come Lampedusa non possiede quattro auto blu nuove mi sorge un dubbio.
Quando questi signori si spostano oltre che il codazzo si portano dietro pure l'auto blu?
Quando ci costa spostare e trasportare dette auto.")
  vien da chiedersi  di cosa e di chi ha paura? sapete che Gheddafi durante i mesi di guerra di una potentissima coalizione NATO contro il suo paese girava per Tripoli – acclamato per strada come in questo filmato del 27 agosto – standosene





tranquillamente in piedi fuori dal tettuccio aperto del suo land cruiser, pur essendo il bersaglio principale di quella mattanza? Guardate in questo filmato il “tiranno” e immaginatevi l'ultimo dei nostri sottosegretari (non voglio immaginare una personalità di spicco come il Nobel per la Pace, che quando si sposta spende milioni di dollari) , immaginateVi Enrico Letta/Braveearth con l'elmetto e il cravattino in Afghanistan... non si trattava di atteggiamenti da macho, si trattava di autorevolezza e ruolo carismatico. Già, "carismatico",  un termine  che fa paura  e  per molti  cozza con  "democratico".




In compenso nel mese di gennaio di quest'anno a Misurata gli automobilisti sono stati obbligati a strappar via dai finestrini delle proprie autovetture le pellicole oscuranti (pensate al sole del Nordafrica...) per motivi di "ordine pubblico"...


La "coscienza comune", quale coscienza, quella di una "vecchia" tradizione mediterranea o quella dei giovani di una nuova nazione-guida, talmente progredita dall'aver lasciato da tempo clava, arco e frecce per sostituirli - anche nel divertimento di coppia - con altri utensili?









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