mercoledì 2 gennaio 2013

EDITORIALE


...quando fummo vittoriosi, all'alba del mondo nuovo, gli uomini vecchi tornarono fuori e ci tolsero la vittoria, per ricrearla nella forma del mondo vecchio che essi conoscevano. La gioventù sa vincere, ma non sa conservare la vittoria, ed è pietosamente debole dinanzi all'età matura.
T.E. Lawrence
I sette pilastri della Saggezza

Era molto tempo che avevo predisposto la pagina del blog. Il nome è sicuramente altisonante, “Trasversal-mente” può voler significare molto, ciò che mi frenava sempre dal mettere on-line il primo editoriale era però l'incertezza di poter dare un senso compiuto alla cosa, poter rispondere – poter avere la capacità ed il tempo per farlo – a chi mi avesse lasciato una propria traccia, un proprio commento. Rispetto troppo le opinioni ed il pensiero altrui – non necessariamente condividendolo – per prendere la cosa alla leggera.
Il blog che avevo in mente è un blog un po' caotico forse, che avrebbe la presunzione di spaziare a 360 gradi ed anche oltre (senza avvitarsi su sé stesso, magari), perché è un po' in questo modo che credo sia corretto sviluppare il pensiero, senza troppe schematizzazioni, con molto dinamismo e con lo sguardo e la mente (appunto) aperta non solo sui panorami che ci stanno accanto. Perché talvolta spostandoci un po' si ha una prospettiva migliore, e si percepisce – da lontano meglio che da vicino – un quadro d'insieme più vasto.
Dico questo perché ho avuto modo e curiosità di viaggiare e guardarmi intorno, relazionandomi con gente di diversa lingua, fede, cultura, diversa forma degli occhi e colore della pelle, e da questo mio viaggiare ho tratto insegnamenti che in molti casi mi hanno aperto gli occhi su quella che sarebbe stata – a distanza di tempo – una nostra quotidianità. Allora iniziai a raccogliere queste mie sensazioni condensandole in racconti ma, da sconosciuto autore, non avevo credenziali per proporre quelle riflessioni che ne scaturivano, così e senza alcuna fatica le mie esperienze ebbero la veste di storie di viaggio, potendo finalmente venire apprezzate almeno in quella ancor ristretta cerchia di curiosi e cultori del fai da te che non credono che solo le griffe risapute debbano finire sui propri scaffali. Per me l'importante da sempre è essere in alcuni luoghi che mi comunicano come una specie di energia, luoghi che mi rinnovano e mi calamitano, dall'Africa all'Oriente dell'Indocina. Da questo al voler partecipare ad altri tutta una serie di immagini, sensazioni, riflessioni, il passo è breve, ed ho scoperto di essere in numerosa ed autorevole compagnia nel mondo dei cosidetti viaggiatori che dalla propria passione e dalla propria opportunità di veder oltre hanno derivata una sorta di “responsabilità” di testimoni.
Voglio esser concreto, talora i miei viaggi sono stati vere e proprie evasioni da una dimensione “inquinata” qual'è quella che viviamo quotidianamente. Un paese strangolato da connivenze ed affarismi, da piccole-grandi meschinità, la patria dell'eloquenza e del diritto trasformata nel regno della soperchieria, delle prepotenze dei clan più disparati, l'imprenditoria inesistente dei figli di papà, giovani fenomeni delle frodi all'IVA, e come non giungere quasi a giustificarli a fronte di sperperi incalcolabili della casta politico/amministrativa, di fronte alla creazione dei plinti del debito perpetuo originato dalle Grandi Opere Inutili, organi dello Stato in conflitto tra loro e con la Costituzione, camuffata e reinterpretata dai giullari di regime, con Benigni che ci ha fatto vergognare d'esser italiani al sentirlo pontificare a pagamento sull'Italia che “ripudia la guerra”, un paese in cui troppo spesso l'unica forma di dissenso e l'unico veicolo di accusa è stata quella della satira, anch'essa oggi tradita e messa al servizio del potere. Delle connivenze tra la malavita organizzata e la politica e gli organi dello Stato parlano perifrasticamente scrittori affermati, con l'unico risultato tangibile di una ulteriore anestesia.
La gente è stupidamente egoista, ognuno crede di potersi salvare da solo. Ma non è così.
Le mie fughe mi apportavano comunque aria fresca e buone energie.
Il Blog è in qualche modo un supporto dell'informazione tradizionale a mezzo stampa e televisione, ovvero un loro sostituto, quando si arriva a comprendere che non ce la stanno raccontando giusta, che i media tradizionali perseguono finalità di consenso e di opinione a senso unico che con l'informazione, l'informazione corretta niente hanno a che spartire. E spesso è una informazione autorevole, referenziata, griffata, uso dire. Corrispondenti di guerra blasonati da corpose esperienze vengono ridimensionati sul campo da chi li ha visti prendere pizzini dagli addetti di ambasciata, altro che prima linea! L'opinione pubblica manipolata da notizie prodotte ad hoc.
Ilaria Guidantoni, amica scrittrice, raffinata ed attenta osservatrice dei moti tunisini del 2011 vissuti in presa diretta, nel corso di una lunga conversazione durante la quale ci raccontammo l'un l'altra, attraverso le esperienze personali, come usa dire ci mostrammo le cicatrici, al mio ricorrente tormentone del “non siamo delle griffe, le strade sono in salita”, ribattè con un “A me non interessa chi lo ha scritto, mi interessa chi lo ha vissuto” che credo esprima in pieno l'essenza dell'esperienza diretta, sul campo, nel rapporto con le persone, con la società reale.
Ma rimandavo sempre, il momento attuale poi non è di quelli che ti danno stimoli positivi particolari, la gente è cupa, tremebonda, serpeggiano forze negative a tutti i livelli, mancano impulsi, slanci, quindi il blog restava nel cassetto, anch'io in qualche modo un po' anestetizzato a veder scorrere la vita, senza realmente poter interagire, e poi “chi te lo fa fare?” sei mica un giornalista, hai altro cui pensare, occupati del tuo lavoro. Un pò come il “ma che ci vai a fare?” che alcuni mi pongono a proposito delle mie frequentazioni di paesi talora un pò “complicati”, come se per forza dietro ogni azione di un uomo vi dovesse essere un tornaconto tangibile, un business.
Poi, nei giorni scorsi, la frase “...recuperare il senso più alto della politica...” la immaginiamo pronunciata con l'affabile, caldo e paterno accento di Ratzinger, il fatto eclatante, il Vaticano appoggerà Mario Monti - il professore che fu International Advisor di Goldman Sachs, uno degli uomini della finanza di carta straccia di Wall Street, l'esattore – nella sua nuova avventura politica alle prossime elezioni.
Bene, allora il mio blog deve esser messo in pista. Per poco possa influire, almeno la mia coscienza sarà tranquilla, davvero si è passato il segno.
Questo è un blog in cui cercherò di affrontare molti argomenti. Senza voler apparire tuttologi come al giorno d'oggi pare esser in voga.
Datemi una mano, di certo non salveremo l'Italia e il mondo ma testimonieremo almeno di essere soggetti pensanti e non zombie decerebrati.
E, si, un tornaconto c'è di sicuro, per tutti noi, nell'impegnarsi, nel guardarsi intorno: il tornaconto è il futuro. Principalmente quello dei nostri figli, noi siamo già un passo indietro.
Emilio Borelli.

11 commenti:

  1. Questa si che è una bella iniziativa.
    Basta con le chiacchiere da bar, bisogna agire, correttamente, ma agire....e questo, mi sembra che sia un buon inizio.
    Quindi auguri per questa tua nuova avventura racchiusa da un piccolo rettangolo di tasti, ma ben più ampia del deserto che tu ben conosci.
    Paolo Morganti

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    1. Tu accenni al Sahara ed io prendo lo spunto per un chiarimento preliminare: il grande deserto, come pure altre regioni che io amo frequentare ed in cui ho amici e legami, nello specifico di questo blog altro non è da considerare che (e scusa se è poco) un vero e proprio “portale” che mi ha consentito prima di tutto di toccar con mano concretamente l'altra faccia della luna, permettendo, subito dopo, a me – indiscutibilmente figlio, pregi e difetti, del nostro modo di vivere – di fare i conti ed i confronti con quello che siamo noialtri e tutta l'infrastruttura che ci sta intorno. E sopra.

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  2. Ancora una nuova sfida! Non smetti mai di stupirci! L'impegno dovrà essere costante se vorrai tenere vivo (e non abbiamo alcun dubbio che lo farai) il blog, parola quest'ultima inquitante in quanto troppo usata e per questo usurata dal comico genovese. Siamo però certi che il suo contenuto sarà di ben altro spessore e per questo non mancheremo di seguirti.
    Un grosso in bocca al lupo per questa nuova avventura.
    Andrea e Cristiana

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  3. Complimenti Emilio, bella iniziativa! come tanti altri (spero e ti auguro) non mancherò di seguirti.
    Luca Rau

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    1. Grazie Luca, sono lieto che "le piste si incrociano di nuovo" anche se solo in senso figurato ma chissà, IBM
      Inch'Allah-bukra-mumkin (se Iddio vorrà-domani-forse)
      Emilio

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  4. Grazie delle tante esternazioni... magari avessimo l'adsl in quel luogo perduto dietro monte morello, dove vivo, così potrei leggerti con calma.
    Purtroppo lo faccio nelle ore di lavoro, e quindi con molta fretta.
    Cosa farete te e quelli che ti leggono o ti seguono domenica o lunedì? Io, se avrò sentore che la sinistra vincerà, alla Camera voterò Grillo (al Senato no: voterò sempre la sinistra), sperando che arrivino un centinaio di scatenati rompicoglioni che sono convinto faranno di tutto perchè si rispettino gli impegni populisti presi da tutti, ossia ridurre il numero degli eletti sia in parlamento che in tutte le assemblee locali e sotto-circoscrizioni (...nonchè i loro compensi eliminando tutti gli altri benefici, compreso il finanziamento pubblico ai partiti, che dovrà essere traformato in un vero rimborso da passare al vaglio della corte dei conti), riformare il porcellum, eliminare le province, ecc. ecc.
    Facci sapere.
    Paolo Rossi

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    1. Te lo ho detto, caro Amico, e Tu mi conosci bene, sai che son figlio di questa società del cavolo, ne ho le stimmate, ma il troppo è troppo, il vedere non soltanto dei semplici incompetenti premiati - no, quello lo potrei anche tollerare,fa purtroppo parte di questo modello di sviluppo che ha assunto le dinamiche delle aziende fallimentari che lo stato italiano ha saputo proporci per convincerci della necessità del privato, se avessero il pudore di rubare in silenzio, con "sobrietà" come dice Monti - ma questi hanno anche la prosopopea di fingersi statisti. No, basta, a casa, a casa tutti, il buon Aldo Busi lo disse mesi fa, in TV, ...veder le teste rotolare sui sampietrini per vedere un cambiamento.
      Non vogliamo madame guillotine? allora andiamo a votare, io voterò Grillo, eccoTi la mia risposta, l'alternativa - unica per il sottoscritto - al non andare al seggio.

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  5. salve
    ho appena acquistato tre dei suoi diari, dopo una recensione letta su di un forum "non allineato" al pensiero unico dominante mondialista anti sovranità;
    Ho 54 anni e leggo da praticamente sempre e, sempre, ho letto di tutto e di tutti, anche quelli che sono ai miei antipodi (le varie sinistre se vogliamo usare termini forse desueti).
    Alla lettura ho unito il "lavoro" che mi sono scelto, Sottufficiale MM, che mi ha portato a girare tre/quarti di mondo. A differenza di tanti altri, ogni volta che arrivavo in una nazione nuova, mi immergevo, per quanto possibile, in essa: andavo nei posti dove NON dovevamo andare, mangiavo i loro cibi tradizonali in bettole da "cinque stalle" o per strada come accaduto a Izmir, a El Alamein o in altri luoghi.
    Non sono mai morto di spasmi gastrici e nessuno mi ha mai aggredito in vicoli bui...sono stato malissimo solo in Olanda ma mi avevano, coattivamente, portato in un mcdonalds...
    Lei scrive il vero, il vissuto, forse esagero ma credo che lei sia il Jack London attuale o un Francisco Coloane, scrittori e, prima ancora che scrittori, protagonisti in prima persona di ciò che scrivevano.
    la seguirò anche qui...
    saluti
    Piero e famiglia

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    1. Grazie, Piero, della Tua stima e per i paragoni che fai non posso che esser lusingato, la valutazione la lascio a chi vorrà leggere le mie cose, ma non per ipocrita falsa modestia, semplicemente perché ognuno vive le proprie esperienze in base ad un suo modo di essere e magari in base a circostanze (fortuite,fortunate,irripetibili,cercate....) che è difficile poter valutare. Se sei un uomo che ha viaggiato, e per di più nelle circostanze che hai indicato, hai una chiave, anzi molte chiavi di lettura in più per "sentire" quello che io ho vissuto e che tento di comunicare. Sono consapevole di quello che è forse un limite di chi ha vissuto intensamente e di persona certe dimensioni: con alcuni è sufficiente un accenno per creare una sintonia, per comunicare, con altri, e sono i più, devi dimostrarti ogni volta, e credimi, è faticoso, talora frustrante, troppi si basano solo sulle griffes e non sugli individui. Ma non fermarTi qui, Piero, commenta, anche se non saremo sulla stessa lunghezza d'onda, è così che - per il sottoscritto - funziona.
      Grazie.

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    2. salve
      grazie della risposta, franca e sincera e, glielo dico da ligure fiero, ho sempre apprezzato da voi toscani la franchezza, il parlare sempre davanti e in prima persona; leggendoti (chiedo scusa per il "tu") ho maturato che per poter discutere serenamente (nel senso di poter stare davanti ad una tazza di te o altro, seduti per terra o su una pietra o sulla sabbia) dovremmo conoscerci di persona,
      Solo così riuscirei a espimermi tranquillamente senza il pericolo di creare malintesi...leggendo i suoi diari, mi immergo nel mondo che descrive e mi vedo protagonista insieme ai suoi amici d'auto e africani, è come se ci fossi, forse perchè, avendo viaggiato anche da turista e non solo per lavoro, ho sempre preferito vivere realmente il posto in cui mi trovavo, non in ambienti ovattati e lontano dalla realtà; non appartengo al tipo che dice: sono stato in Egitto, quando dell'Egitto ha visto, forse, solo l'aeroporto da dove è andato, per 15 giorni, nel villaggio valtur...
      Avrei tanto da imparare e d ascoltare da te ma avrei anche qualcosa da raccontare...
      saluti
      Piero e famiglia

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    3. salve
      grazie della risposta, franca e sincera e, glielo dico da ligure fiero, ho sempre apprezzato da voi toscani la franchezza, il parlare sempre davanti e in prima persona; leggendoti (chiedo scusa per il "tu") ho maturato che per poter discutere serenamente (nel senso di poter stare davanti ad una tazza di te o altro, seduti per terra o su una pietra o sulla sabbia) dovremmo conoscerci di persona,
      Solo così riuscirei a espimermi tranquillamente senza il pericolo di creare malintesi...leggendo i suoi diari, mi immergo nel mondo che descrive e mi vedo protagonista insieme ai suoi amici d'auto e africani, è come se ci fossi, forse perchè, avendo viaggiato anche da turista e non solo per lavoro, ho sempre preferito vivere realmente il posto in cui mi trovavo, non in ambienti ovattati e lontano dalla realtà; non appartengo al tipo che dice: sono stato in Egitto, quando dell'Egitto ha visto, forse, solo l'aeroporto da dove è andato, per 15 giorni, nel villaggio valtur...
      Avrei tanto da imparare e d ascoltare da te ma avrei anche qualcosa da raccontare...
      saluti
      Piero e famiglia

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